07 giugno 2012

42ma e ultima tappa. Santiago de Compostela

Carissimi: ARRIVATI!!! 1000 chilometri e 42 giorni di cammino. Questa meravigliosa piazza mi h accolto per la quarta volta e anche ora l'emozione e' grande ed e' come se fosse la prima volta.
Ieri sera, ultima notte, come mia consuetudine ho ripassato mentalmente alcuni momenti, alcune immagini, alcuni istanti che hanno caratterizzato questo cammino. Ho rivisto posti, luoghi, boschi, prati, sole e pioggia; ho risentito il profumo dei fiori, dell'erba bagnata; ho rivissuto il dolore al piede e la sensazione della paura di non farcela; ho riprovato la sensazione della gioia come quella della fatica; ho ricamminato con a fianco Padre Luciano e gli altri amici scomparsi; ho sentito il peso della resonsabilita' per le tante richieste di preghiere, intenzioni, che sono state nel mio cuore e nel mio zaino per cosi' tanto tempo.
Per tutto questo ho ringraziato oggi per strada il Signore per con Lui ho vissuto tutto questo e perche' ha messo sulla mia strada l'amico Loris e tutti voi che mi avete sostenuto a distanza camminando con me per 1000 chilometri!
Le lacrime anche oggi sono state lasciate libere di scendere, di bagnare occhi e viso, fermandosi sulla barba ormai folta. Le lacrime come sempre ed in tante occasioni in questo cammino, rappresentano la gioia, la fatica, la speranza e lo sconforto ma sopratutto sono l'essenza di quell'amore che ho dato e ricevuto da persone e cose che in tutti questi giorni ho incontrato, sentito, letto o che hanno fatto parte anche a distanza di questa meravigliosa esperienza.
Oggi l'ultima tappa e' stata dedicata al ringraziamento; a tutti voi che avete amato con me questo cammino, che avete messo il vostro impegno nelle scatoline di cartone, che avete pregato o anche solo riflettuto su quello che vi ho scritto nel diario di bordo.
Ho ricevuto tantissime mail e messaggi; e' stato uno scambio continuo e ciascuna porta dentro di se una sensazione, un ricordo, un'emozione.
Grazie di cuore per tutto. Nel mio e nel nostro piccolo speriamo di essere stati strumento di amore ma sopratutto di serenita': quella che pur nelle difficolta' e nella fatica abbiamo respirato qua in terra spagnola. In tanti hanno notato che le nostre facce parlavano di questa serenita': e' vero! La si vive e la si tocca con mano!
E ora mi stendero' su questa piazza, per guardarla interamente da un'altra dimensione: la stessa dove sono stato per cosi' tanto tempo.
Padre Luciano me lo vedo con il suo saio e l'immancabile macchina fotografica; mi ha preso tante volte per mano in questi giorni ed io ho preso voi e voi qualcun altro e cosi' via: per mille lunghissimi chilometri!
Vi voglio bene.

41ma e penultima tappa

Carissimi, ieri non ho scritto. Forse e' un paio di giorni che non lo faccio: non ricordo; sono sinceramente un po' confuso ma capite bene il perche'.
Siamo partiti con il sole stamani e siamo arrivati all'ostello con l'acqua; ma non e' questo l'importante.
L'importante sono i 15 chilometri che mancano alla fine di questa splendida e un po' sofferta esperienza: un vero pellegrinaggio dell'anima e del corpo! Tanto silenzio tra me e Loris in questi ultimi giorni; sicuramente ciascuno sta rivedendo le cose fatte e infatti ogni tanto o io o lui tiriamo fuori un ricordo di un luogo o un momento specifico che abbiamo vissuto insieme.
E' tutto molto bello ed e' tutto molto emozionante; la stessa emozione che ha iniziato a tradirmi in radio oggi pomeriggio!
Oggi ci siamo dedicati la giornata; non per presunzione ma perche' e' la penultima tappa e il cammino non ha mai l'ultimo giorno perche' non finisce mai! Quindi ci e' sembrato giusto cosi'. Domani (mercoledì') sara' dedicata al ringraziamento, al GRAZIE maiuscolo, al GRAZIE MILLE dove il mille sta per i chilometri fatti.
Da giorni sto riflettendo su un sms che mia figlia mi ha mandato chiedendomi di "camminare per lei, al suo posto, per ricordare la mamma di una sua amica scomparsa giorni addietro".
Ecco, questo "cammina al mio posto" e' stata una delle essenze di questo pellegrinaggio: mi sento proprio di aver camminato per conto e al posto di tutti voi e sono contento di averlo fatto.
Ci abbracciamo virtualmente domani dalla piazza di Santiago.
Con affetto.

Ultimi tre giorni

Carissimi, questi giorni sembrano volati e i chilometri mancanti sono scesi a 65! Se penso che eravamo partiti con quattro cifre, ora fa una certa impressione!
Non abbiamo potuto fare le trasmissioni su radio toscana di giovedì' e venerdì' e devo dire che ci sono mancate. Domani (lunedì') ci rifaremo delle tante cose che abbiamo da dire.
Sabato ha piovuto nel pomeriggio ma eravamo gia' arrivati; oggi sole con nuvole. L'ostello e' in un piccolo paesino che non offre nulla se non due bar. Ci riposiamo ma più' che altro ne approfitto per rimettere insieme i pensieri di tutti questi giorni vissuti in maniera particolare. I tanti fogliolini di appunti e cartine geografiche si sono ridotti a due semplicissimi foglietti; ricordo che quando sono partito erano due blocchetti di un certo spessore!
So che ci dispiacera' arrivare ma so che saremo contenti di farlo per poter condividere il nostro arrivo con tutti voi.
Spero che le scatoline siano state fedeli vostre compagne di un viaggio virtuale che ho cercato il più' possibile di rendervi concreto.
Se a tutti i miei racconti aggiungete la vostra gioia, la vostra amicizia e il vostro amore verra' fuori il ricordo di un cammino bellissimo: vostro e nostro!
Con affetto.

31 maggio 2012

Tappa 36 - Xunqueira de Ambia

Carissimi,
e' tornato il caldo; siamo sui 35 - 38 gradi ma oggi avevamo la tappa
corta e quindi ci siamo salvati. Da domani si riprende a partire molto
presto.

La barba sta crescendo: dal 24 aprile non ha mai visto la vicinanza ad
un rasoio. Si puo' dire che e' una "barba da pellegrino"! Spero che la
moglie mi faccia entrare in casa quando ritorno!!!
Se la barba aumenta i giorni ed i chilometri crescono e diminuiscono
in base a come li vogliamo leggere: chilometri e giorni fatti,
chilometri e giorni da fare. Comunque la si guardi sei settimane fa
siamo partiti da Siviglia e da sei settimane stiamo camminando. Loris
e' stato ed e' un ottimo compagno di viaggio, un amico, un vero
pellegrino ed e' stato molto bello tutto questo periodo passato con
lui.

Ieri, come vi scrivevo, siamo passati dall'ultima croce di legno che
troveremo fino a Santiago. Vi ho detto che ho lasciato altre cose: una
fotografia di due bambine e la scatola di una medicina. Hanno il loro
profondo significato sopratutto per le persone che mi legano a loro e
sopratutto perche' fino a ieri sono state gelosamente conservate in
una busta del mio zaino. E come le cose alle quali tieni, il
"distacco" e' sempre difficile anche se capisci che lo scopo ero
proprio quello di lasciarle in un luogo significativo del Cammino.
Da ieri sto continuamente pensando a questo luogo, a questa croce ed
alla croce, guarda caso, che colpisce le due persone che le
rappresentano. Sto pensando alle tanti croci che sono sulle spalle
delle persone, alcune delle quali magari le conosciamo ma non sappiamo
nulla del loro carico di dolore o di difficolta'. Sto pensando se
ciascuno di noi portasse anche solo per un pezzo di strada la croce
degli altri sollevandoli il tempo necessario per riprendere fiato, per
tornare a sperare o, come mi ha scritto qualcuno di voi, " a vedere
meglio la luce in fondo al tunnel".

Questa croce, questo simbolo, qualsiasi sia il significato e valore
che ciascuno di noi li da', deve diventare la nostra immagine fissa,
uno dei nostri obiettivi, una parte di noi che condividiamo con gli
altri.

Da oggi siamo ritornati sul programma delle tappe come avevamo
fissato. Domani (venerdi') saremo a Orense con 890 chilometri fatti.
Io sto bene; la nottata in bianco ormai e' un ricordo! I piedi sono
stabili e le dita sempre sotto controllo. Quindi tutto OK; non vi
preoccupate per me: il peggio e' veramente passato ed e' servito per
capire tantissime cose di cui poi vi rendero' partecipi.

Sappiate che CI stiamo avvicinando a Santiago e in quel "CI" non ci
siamo soltanto io e Loris.

Tappa 35 - Vilar de Barrio

Carissimi,
trovato internet ma con apparecchiature lentissime e che tra l'altro
non mi permettono di accedere al blog per l'aggiornamento. Pero' posso
scrivervi.
La stanchezza di ieri (martedi') e la nottata passata praticamente in
bianco piegato su un divano, non mi hanno messo nella giusta forza per
affrontare la giornata di oggi e quindi ho fatto piu' fatica del
solito a camminare.

Siamo partiti stamani con il cielo scuro ma non da nuvoloni ma da
nebbie; questo in parte ci ha tranquillizzato anche perche' avevamo
visto le previsioni buone alla televisione. La salita e' arrivata dopo
6 chilometri di asfalto ed ha cominciato a farsi sentire da subito. La
testa continuava a pensare alla nottata passata male e fino a quando i
pensieri erano questi la fatica aumentava; la testa ha iniziato a
farmi male e di conseguenza lo spirito si e' annebbiato ulteriormente
(dato che camminavamo gia' nella nebbia).

Poi il cammino di porta i suoi segnali, diversi l'uno dall'altro e sta
a te capirne il senso e sopratutto dargli il giusto significato. Per cui
quando ho acceso il telefono sono iniziati ad arrivare le prime mail
di risposta alla mia della sera precedente. l'ho vissute come una
spinta, come un pieno di carburante e ho iniziato a pensare ad altro,
a qualcosa di piu' positivo.
Poi la nebbia piano piano ha iniziato a diradarsi ed il sole a fare
capolino. Piano piano la giornata si e' trasformata in una splendida
giornata di sole! Ho letto tutto questo come un passaggio tra un
momento buio di difficolta' ad un momento che ti invitava a guardare
oltre, ad avere speranza, a guardare in positivo.

Con questa situazione le gambe hanno ripreso a camminare e la salita,
pur mantenendosi dura, ad essere vissuta per quello che era, fino a
quando non siamo arrivati in cima.

Come tante volte facciamo, ci guardiamo indietro per vedere la strada
percorsa (e non sarebbe male farlo anche nella vita normale) e ho
avuto la sensazione di essermi lasciato dietro oltre che alla strada
in salita anche i pensieri negativi. Con tutto questo addosso la
giornata e' proseguita.

Siamo arrivati all'ultima Croce di legno che incontreremo da qui ma
Santiago. Ho lasciato altre cose che amici mi avevano dato e che ho
portato fino a qui dentro il cuore e fisicamente dentro lo zaino.
Altro momento forte, vissuto in silenzio sia da parte mia che da parte
di Loris. Ciascuno in questi momenti fa' le sue riflessioni, le sue
preghiere, si affida e affida.

In uno dei messaggi arrivati stamani un'amica mi diceva alla fine del
messaggio, nei saluti finali: ".....e se lo accetti ti benedico".
Certo che l'accetto e l'ho accettato! Ho bisogno delle benedizioni
come il pane non tanto e solo per il cammino quanto per continuare a
condividere lo spirito che ha animato tutto questo pellegrinaggio.

Domani (giovedi') la giornata sara' dedicata agli anziani. Vi
spieghero' piu' avanti la dedica precisa perche' la biblioteca che
ospita internet sta chiudendo e quindi devo lasciarvi.

Vi abbraccio con affetto e amicizia.

Tappa 33 e 34 - A gudina - Laza

Carissimi, sono stanco e ancora non mi sono totalmente ripreso dalla giornata di oggi. Per cui mi scuserete se non scrivero' tante cose; avro' modo di farlo in seguito.
Ieri (lunedì') tappa bella con la salita a 1300 fatta di mattina presto con la brina ancora sui prati ma con l'aria che riempiva appieno i polmoni. Tappa di montagna come ormai facciamo da giorni e come faremo ancora fino a quando non scenderemo di quota.
Oggi la tappa prevista era di 20 km ma la chiusura dell'ostello dove avevamo programmato di fermarci ci ha costretto ad un prolungamento di altri 15 km fino ad arrivare a Laza! Fatti da mezzogiorno alle quindici e trenta sono stati una vera mazzata anche perche' con la testa non ero pronto a farne 35.
Ma il cammino e' anche questo: l'imprevisto, il cambio di programma e la fatica! Si accettae si ringrazia di essere comunque arrivati: stanchi ma arrivati. Sara' un caso ma la giornata di oggi era dedicata al volontariato che di imprevisti ne ha sempre tanti sulla propria strada ma sa anche trovare le giuste e necessarie risposte.
Non modificheremo i giorni ma soltanto il punto di arrivo di domani (mercoledì') che sara' a Villar de Barrio. E proprio domani affrontiamo la dura salita lunga 17 km per poi fare gli ultimi 6 in discesa che per il mio piede non e' proprio il massimo.
Ci avviciniamo! Di questo ne siamo consapevoli ma ci gustiamo comunque giorno per giorno perche' cosi' vuole il cammino e perche' cosi' e' giusto che sia. Ho chiamato al telefono due amici e sono contento di aver sentito la loro voce: abbiamo fatto qualche metro di cammino ancora più' insieme.
Buona notte a tutti e buongiorno a chi legge di mattina.

Tappa 31 e 32 Requejo de Sanabria - Lubian

Carissimi, sono a letto nel lenzuolo e sotto la coperta. Fuori il sole inizia a calare ma c'e' ancora tanta luce. Ci si abitua presto sul cammino ad andare a letto con queste situazioni.
Sabato tappa noiosa tutta su asfalto e gli ultimi chilometri sotto la pioggia; quindi abbiamo ritirato fuori la mantella. Domenica invece tappa bellissima con il sole ed il cielo azzurro; un freddo cane ma cappellino e guanti hanno reso un buon servizio.
La giornata era dedicata alla famiglia e la difficolta' nel salire ai 1300 metri ha simbolicamente evidenziato quelle che tutti i giorni incontriamo nel fare famiglia. Quattro cerbiatti ci hanno dato il buongiorno e la cosa e' stata veramente molto bella. Il sole poi piano piano ha fatto capolino.
Da oggi siamo in Galizia, il territorio che ci portera' fino a Santiago. Con oggi abbiamo fatto 800 km quanto il cammio francese l'anno scorso. E' un'altra meta raggiunta e vediamo sempre più' vicina quella finale. Vi portiamo sempre con noi. E' vero: contiamo i giorni che mancano ma poi alla fine questo cammino ci manchera'!
Un abbraccio.

26 maggio 2012

Tappa 29 e 30 - Rionegro del Puente - Asturianos

Carissimi, altri due giorni di sole; ora invece si e' alzato il vento e sono arrivate un po' di nuvole. Speriamo bene!
Speriamo bene perche' si prosegue a salire e domenica toccheremo i 1300 metri di altitudine, quindi montagna!
L'unghia ha ripreso a fare male ma con le protezioni di gomma la tengo protetta. Certamente i tratti di discesa non aiutano e non sono piacevoli per il dito.
Altre belle sensazioni in questi due giorni appena passati, sopratutto la mattina con l'alba dato che siamo sempre partiti alle 6. Giovedì' il passaggio tra i pioppieti e' stato caratterizzato dal cinguettio degli uccelli gia' svegli o quelli che si stavano ancora "stiracchiando". Davano il buongiorno anche a noi. Il sole alle nostre spalle iniziava a salire e riscaldava prima i polpacci e poi abbiamo cominciato a sentirlo sul collo.
Oggi sempre cielo sereno, di un turchese intenso e sole pieno. In cielo neppure una nuvola ma soltanto una serie di scie degli aerei che si incrociavano a formare un grande gioco degli sciangai. Vi ricordate? Quei bastoncini di legno che fatti cadere su un tavolo formano un groviglio che piano piano deve essere sciolto.
Bellissimo!
Ecco, vedete quanto poco ci vuole per ammirare con gli occhi e con l'udito le tante cose che ci circondano? Poi ciascuno puo' dargli il significato che vuole; sono tanti i "segni" che troviamo sul nostro cammino quotidiano e quindi non soltanto qui verso Santiago.
Sabato la giornata sara' dedicata ai "doni e ai talenti" di ciascuna persona; il pensiero e la preghiera sara' affinche' ciascuno possa riconoscere i propri, metterli a disposizione del prossimo e poterli sempre esprimere al meglio.
Domenica sara' dedicata alla "famiglia" in generale; nucleo fondamentale per la crescita e la conservazione dei valori da trasmettere ai figli e comunque alle generazioni future. Fare ed essere famiglia e' sempre più' difficile e quindi il cammino di domenica che sara' duro e difficile ci e' sembrato il più' adatto per la nostra dedica.
A chi leggera' questo post lunedì' auguriamo una buona settimana (non soltanto un buon inizio). A chi legge in tempo reale auguriamo dei giorni felici.
Un abbraccio a tutti.

23 maggio 2012

Tappa 27 e 28 - Tabara - Santa Croya de Tera

Carissimi,
altri due giorni di cammino e altri due giorni di sole: due splendide giornate di sole!

Ieri siamo arrivati a Tabara, oggi siamo a Santa Croya de Tera. Ieri abbiamo allungato di 7 chilometri, anticipandoci sulla tappa di oggi, perche` non eravamo convinti del posto per dormire dove avevamo programmato di fermarci. Oggi quindi e` stata piu` corta ma e` soltanto un modo di dire perche` il totale e` lo stesso!
Il piede e` migliorato ulteriormente e le scarpe vanno a meraviglia: ieri ho potuto provarle su tutti i tipi di terreno, dal semplice sterrata, a roccioso, sull'asfalto. Tutto ok, quindi mi sono tranquillizzato pur mantenendo l'attenzione e lúso della crema. I farmaci invece finirianno di essere assunti domani.

Abbiamo lasciato le mesetas, quei lunghi rettilinei piatti che mettono a dura prova supratutto la testa; adesso e` un continuo saliscendi anche se in alcune occasioni ricapita di trovare il "dirittone" incredibile!

Come abbiamo detto nella trasmissione in radio, la giornata di ieri e` stata dedicata a tutte le persone, giovani e non, che sono davanti a un bivio nella loro vita e devono scegliere quale strada intraprendere. Non e` stata una scelta casuale perche` proprio ieri abbiamo abbandonato la Via della Plata e abbiamo iniziato il Cammino Sanabrese: quindi anche noi siamo arrivati ad un bivio, un bivio conosciuto, famoso, segnalato. Certo avevamo da casa gia´ fatto la nostra scelta ma abbiamo pensato a tutti coloro che ancora devono decidere della propria vita o anche solo di una piccola parte di essa.

La giornata di oggi e´ stata invece dedicata alle risorse naturali che la nosra madre terra ci mette a disposizione e sopratutto abbiamo pregato e meditato sul "buon senso", quel buon senso che l'uomo dovrebbe avere per utilizzare queste risorse e sopratutto quelle rinnovabili. La decisione e` nata anche perche` oggi abbiamo superato un parco eolico che da giorni vedevamo da lontano e che oggi ci siamo invece lasciati alle spalle. In Spagna usano moltissimo questo tipo di energia alternativa.

Che dirvi! Tutto sempre molto bello. Il paesaggio invita alla riflessione e dovrei avere un registratore sempre in mano per fermare i tanti pensieri che mi passano per la testa; ma cerco comunque di metterli sul mio libretto appena arrivo all'ostello. Sento un po' la stanchezza anche quella che la lontananza dagli affetti ti porta ad avere in maniera naturale e direi quasi automatica. Ogni tanto mi "passo" davanti agli occhi i volti dei tantissimi amici ed e` un modo per averli simbolicamente qui con me.

Mi sono arrivati messaggi e mail che parlavano ancora della speranza (quella che io aveveo riferito alla donne africane come la loro forza per andare avanti). Queste vostre riflessioni mi hanno fatto pensare a lungo e qui il tempo per pensare non manca proprio; ed ho pensato ad una proposta/provocazione che faro` in radio uno di questi giorni ma che anche vi scrivero`. Devo ancora rifletterci e pregarci un po'  sopra, poi decidero`. Ma tutto comunque parte da quello che non e` un termine e neppure una filosofia: speranza! e` tanto tanto di piu´ e sono convinto che se non ritorniamo ad "investire nella speranza" faremo sempre meno strada e le generazioni future saranno sempre piu` in difficolta´.

Penso che stasera vi riscrivero´. Trovare una postazione fissa e libera mi permette questo "abuso" di tastiera, ma e` per cercare il piu` possibile di condivider con voi questi giorni passati, quelli futuri che verranno e tutto quello che e` a loro collegato.

22 maggio 2012

Tappa 26 Riego del Cammino

I giorni passano e con oggi abbiamo superato i 600 km. Fatti. Ce ne sono ancora tanti e soprattutto una buona parte saranno in zone impervie e montuose, ma saranno quelle che ci porteranno in Galizia e poi di seguito a Santiago.
Anche oggi ho dimezzato la tappa; penso che non ce ne sia più la necessità non tanto perché il piede va un po meglio ma perché ho comprato un paio di sandali e perché la provvidenza mi ha fatto avere un paio di scarpe più morbide e più leggere.
Proprio così : un pellegrino ha terminato il cammino a Zamora e mi ha dato le sue scarpe ed io, pur con qualche dubbio, le ho prese ben volentieri. Non è mai consigliabile cambiare scarpe durante il cammino ma era una situazione speciale e dovevo provare. Così le ho calzate per i 19 km.di oggi e il dolore si è attenuato notevolmente fino a permettermi di camminare quasi regolarmente.
Ho deciso di lasciare quindi le mie in questo ostello di stasera: mi dispiace del resto con loro ho camminato fino a ieri ma non era più possibile calzarle.
E ' stata una sensazione strana calzare le scarpe di un altro pellegrino, lasciare le mie, avere i sandali attaccati allo zaino! E' come iniziare un cammino nuovo e chissà che tutto questo non dovesse effettivamente accadere. Sul cammino ho imparato che nulla succede per caso.
Ci siamo immersi nuovamente nei piccoli paesi e saranno sempre più piccoli e abbandonati. Internet sarà una utopia.
Stamani in farmacia ho preso pomata e protezione per le dita dei piedi: che rottame che sono!!!

Tappa 25 Zamora

Oggi siamo a Zamora penultima città grande che incontreremo da qui a Santiago. Il tempo regge: nuvole con sole; ieri invece pioggia per buona parte della giornata. Domani non si sa: vediamo strada facendo.
E proprio domani accorcero' nuovamente la tappa che ci porterà a Riego del Cammino; anche questa è una scelta obbligata per riposare ulteriormente il piede ma soprattutto per passare in farmacia e poter comprare un paio di sandali: la scarpa destra è una sofferenza e anche l'unghia dello stesso piede ha ripreso a dare segni di sofferenza. Un paio di sandali dovrebbe lasciare il piede molto più libero. Raggiungero' Loris dopo 18 km. e faremo gli ultimi 17 i insieme così potrò provare le scarpe nuove.
Per il resto tutto ok. Lo spirito è stato si minato da questo inconveniente doloroso ma si mantiene alto pensando alla meta e facendosi forza con i tanti messaggi che sono arrivati.

20 maggio 2012

Tappa 23 e 24 - Calzada de Valduciel - Villanueva de Campean

Altre due tappe, altri due racconti di dolori, di soste, di pause, di accorgimenti tecnici e di medicinali. Ma anche altre due tappe con solitudine, silenzio e spazi immensi: le mesetas spagnole: campi immensi di grano che ondeggiano al passare del vento.
Il piede non e' migliorato o per lo meno e´ stazionario; prendiamolo come un'aspetto positivo. Ho aggiunto una crema con lo stesso principio attivo delle pasticche ma ho comunque dovuto fermarmi e dimezzare la tappa che ci ha portato a Villanueva de Campean. E' stata una decisione sofferta ma inevitabile se voglio poter proseguire e portare a termine questo pellegrinaggio; del resto, come ho detto in radio, non sono e non siamo qui per fare gli eroi ma per portare a conclusione una iniziativa e portare nel nostro zaino tante persone ed amici fino a Santiago.

Loris e'  partito di mattina presto; i chilometri da fare erano 32 quindi non pochi e piu´ della meta´ su strada asfaltata. Io l'ho raggiunto dopo 20 chilometri e abbiamo fatto insieme l'ultima parte. E' stata una cosa strana vederlo andare via e io in bus percorrere la strada che lui ha fatto da solo, ma non avevo alternative.

Il piede da´ sempre le solite fitte e devo cercare di non sforzarmi a camminare male perche´ potrei compromettere le ginocchia o la schiena. Quindi la scelta nel camminare in una certa maniera si fa difficile. Vedremo piu´avanti.

Tappa 21 e 22 - San Pedro de Rozados - Salamanca

Carissimi, ho ritrovato internet. Del resto siamo a Salamanca e nella biblioteca comunale le apparecchiature non mancano. Vorrei dirvi che va tutto bene ed invece dal punto di vista fisico le cose non stanno andando per il verso giusto: la diagnosi dice "metatarsalgia" un mix di tendinite e irritazione al nervo! Da ieri ho questa situazione al piede destro che mi impedisce di camminare normalmente e a ogni passo e´ una stilettata di dolore. Ho dovuto rallentare il passo ma mi trovo bene soltanto in salita dove il piede scarica sul tallone e non sulla parte anteriore. Il dottore oggi dice che dovrei stare a riposo e usare antidolorifici e antiffiammatori per almeno 10 giorni. I medicinali li sto gia´ prendendo da ieri ma di riposo non se ne parla neppure.
Ma veniamo a noi e non al mio piede. Oggi siamo a Salamanca citta´ o di arrivo per chi termina la prima parte del cammino o di partenza per chi lo inizia. Per noi e´ una meravigliosa citta´ di passaggio ma e´ comunque una meta raggiunta, domani si prosegue.

Ieri invece e´ stata una giornata particolare oltre che per il piede ma sopratutto per essere arrivati al punto piu´ alto di questa prima parte di cammino: 1200 metri. Non e´ stato tanto l'arrivarci ma la visione a 360 gradi che da questa montagna abbiamo potuto ammirare. Le foto sicuramente non renderanno giustizia del panorama ma i nostri occhi non potranno dimenticare. Era anche questa un'altra piccola meta da raggiungere non tanto per il cammino in se per se, quanto per la foto di Padre Luciano che inserita in una busta trasparente e stagna ho lasciato ai piedi della croce che si erige sul monte. Essendo il punto piu´ alto, Luciano non poteva che stare quassu´ anche se io so che lui e´ molto, molto piu´ in alto! La foto lo ritraeva con una bambina africana e penso di immaginare che fosse uno di quei frugoletti che amava tenere in collo nei suoi viaggi in Tanzania.

Ho pianto e non mi vergogno a dirlo, come non mi sono vergognato a farlo davanti a Loris; il pianto e` una forma di liberazione ma anche di condivisione e per me di grande amicizia verso la persona con la quale piangio o per la quale piangi. E´ stato un momento particolarissimo e intenso; la preghiera davanti a quella foto ha sugellato un contatto spirituale tra me e Luciano al quale avrei voluto che partecipassero fisicamente tanti dei suoi amici. So che con il pensiero eravante comunque li´ anche voi.

17 maggio 2012

Tappa 20 - Fuenterroble de Salvatierra

Boschi davanti e da tutti gli altri lati; un verde intenso, una leggera brezza e il sole ancora alto. In tutto questo contesto si inserisce questo paesino di poche case e servizi.
Si cammina bene in questi giorni; tappe in paesaggi affascinanti e il tempo bello che ne risalta i colori, i suoni e i profumi.
Proprio cosi´: colori, suoni e profumi fanno parte delle nostre 6-7 ore di cammino ma anche dopo una volta che siamo arrivati.
Nel silenzio hai la possibilita´di assaporare e vivere tutto questo: i colori cambiano al variare della luce del sole; i suoni si dividono in quelli del risveglio da quelli della vita giornaliera che scorre intorno a noi; i profumi vanno dalla ginestra al glicine passando per il fieno che mi riporta indietro nel tempo quando da bambino andavo nella casa di campagna.
Queste tre dimensioni, colori, suoni, profumi fanno parte tutti i giorni del nostro cammino: io mi metto in visione ed in ascolto di tutto questo e non posso fare a meno di ringraziare. Ringraziare il Signore per questi doni e ringraziarlo dell'opportunita´ che mi ha dato di viverle e condividerle con voi.

Tappa 19 - Calzada de Bejar

Si comincia a salire e questo e´un bene per i piedi perche´non sono pressati dalla discesa. Per di piu´siamo saliti cambiando completamente paesaggio. Ai pascoli si e´sostituito il bosco e la strada bianca che abbiamo percorso ci ha proiettato veramente in una ulteriore dimensione con la natura all'interno della quale tutti i giorni ci immergiamo.
Con la tappa di oggi lasciamo il territorio della Extremadura ed entriamo in quello della Castilla e Leon.
Il paesino che ci ospita ha venti case, una Chiesa, un bar e un ostello. Meraviglioso tutto quanto! Sapessi lo spagnolo mi metterei a parlare con gli anziani che sono seduti davanti all'uscio delle loro case. Ma piu´di un saluto non posso dire.
Da oggi e per altri cinque giorni non scenderemo mai al di sotto degli 800 metri di altitudine; per questo spero di trovare le coperte!

Tappa 17 e 18 - Oliva de Placenzia - Aldenueva del Camino

Sole, sempre sole e per me questo e´importante perche´mette di buon umore e perche´ci fa gustare molto di piu´un paesaggio veramente bello. Altri due giorni passati tra pascoli e querce. I sentieri che percorriamo passano all'interno di grande aziende delle quali pero´vediamo soltanto gli animali: pecore, mucche e tori! Distinguere questi ultimi e´la nostra principale priorita´ appena vediamo che ci sono animali con le corna!
Altri due piccoli paesi; altri due ostelli caratteristici dove con i pellegrini e`possibile continuare a respirare l'aria di questo cammino.
Si e`aggiunto il dolore alla schiena ma regolando meglio lo zaino si e´attenuato. Per il resto mantengo alta l'attenzione sui piedi.

11 maggio 2012

Tappa 15 e 16 canaveral - galisteo

Carissimi sapevo che sarebbe stata dura e così è stato. Soprattutto ieri con 33 km sotto un sole pieno e senza ombra hanno messo a dura prova fisico e testa.
Ma non a caso avevamo deciso di dedicare la giornata alle donne africane: noi 33 km sotto il sole per andare a prendere l'acqua non li facciamo: apriamo il rubinetto e via.
E così il continuo pensare a tutto questo ha fatto sì che trovassi quella forza e quel coraggio che mia moglie Paola fin dal primo mattino mi ha scritto e mi ha incitato a ricercare. Le ha viste anche lei queste donne, come ha visto i bambini che vanno a piedi a scuola distante dalla loro capanna chilometri e chilometri.
La forza di queste donne, ho pensato, non viene fuori dal nulla: la loro forza nasce dalla speranza, quella speranza che forse noi ogni tanto smarriamo o perdiamo del tutto.
Ho pensato che al posto del nostro zaino loro hanno il bambino avvolto nella kanga colorata e se lo portano sempre dietro sulla schiena. Quante volte ho pensato che mi sarebbe piaciuto essere portato così anche a me; crea un contatto particolare tra madre e figlio, trasmette sicurezza e amore, trasmette anche quella speranza che deve essere tramandata di generazione in generazione.
Oggi il sole era un po coperto da una leggera foschia ed abbiamo attraversato un altro bellissimo tratto in solitudine e silenzio.
Ho le unghie dei due pollicioni che sono parzialmente nere penso per la pressione dei primi giorni con le scarpe. Faccio impacchi con il ghiaccio e ho applicato una pomata antibiotica per prevenire infezioni. È una piccola tegola in più sul capo da gestire perché con i piedi non si scherza.
Ieri sono arrivate tante mail e messaggi; tanta condivisione con le donne africane e tanto sostegno a me e a Loris. Altre scatoline stanno partendo per Livorno e tanti ascoltano il nostro intervento a radio toscana. Non smetterò mai di ringraziare gli amici che ci hanno dato questa splendida opportunità.

09 maggio 2012

Casar de Caceres quattordicesima tappa

Carissimi il caldo è arrivato e quindi la temperatura si è alzata notevolmente. Siamo partiti un po in ritardo e questo ci ha fatto prendere un'ora di caldo in più.
La giornata di oggi era dedicata a Lisa una ragazza con handicap ma con tantissime cose in più rispetto a noi. Non la conosco personalmente ma l'ho conosciuta tramite il volto gioioso della mamma quando me ne parlava e dall'amore che le sue parole emanavano.
Siamo stati contenti che questa dedica sia capitata nella giornata più serena che abbiamo avuto fino ad oggi. Neppure una nuvola e il cielo limpido e celeste.
Finalmente abbiamo un letto con un materasso e una coperta. Per il resto la giornata più dura sarà domani. Ci stiamo preparando psicologicamente, poi si vedrà.

Valdesalor tredicesima tappa

Carissimi ieri tappa divisa tra le prime 3 ore di pioggerellina e le successive 3 di sole tra le nuvole. La giornata poi è finita con uno splendido tramonto.
Le previsioni danno sole pieno per i prossimi giorni con temperature oltre i 30 gradi. Abbiamo dormito negli spogliatoi di un campo da calcio in disuso e abbiamo sistemato i materassini in quello dell'arbitro!!! Non mi era mai capitato. La diretta con radio toscana l'abbiamo fatta dalla panchina!
Di coperte neppure l'ombra ma non ha fatto poi così freddo. È stata comunque una simpatica esperienza.
Cominciamo da giorni a vedere gli stessi pellegrini e con loro si scherza e si cerca di capirsi nonostante la difficoltà della lingua. francesi e spagnoli e da ieri anche un italiano di Bolzano.
Siamo andati in su e in giù per il piccolo paese; sono quelli che piacciono a me e anche a Loris. Un po di sole e poi l'ora di cena dove la birra non manca mai.

La sera ad Alcuescar

Carissimi scrivo che sono già a letto non tanto per la stanchezza quanto per il freddo che c'è nei locali dove alloggiamo. Penso che stanotte sarà difficile chiudere occhio anche perché la scelta di non portare il sacco a pelo ma un semplice sacco letto di cotone mi sacrifica un po nella temperatura.
Ho però ancora addosso il caldo umano che l'ambiente dona perché è una piccola Casa della Divina provvidenza dove sono accolti e curati persone con handicap motori e psichici. Quando siamo andati in chiesa per la benedizione siamo passati dal corridoio dove in tanti passeggiavano altri spingevano carrozzine altri erano già in refettorio.
Attraversare questo corridoio mi ha caricato emotivamente e umanamente perché ero tra persone bisognose che hanno trovato un aiuto e un sostegno ma non sanno come ringraziarti se non con le loro urla i loro scatti il prenderti la mano come vecchi amici.
Mi sono rivisto al Cottolengo di Firenze dove con padre Luciano andavamo anche se io molto meno rispetto ad altri amici di Montughi. Ho sentito questo calore questo senso anche di impotenza di fronte a tante difficoltà fatte persone; ma c'era serenità c'era anche tanta libertà che nasce dal loro non capire e c'era      tanta speranza in quei volti.
Ho ancora quel calore addosso; non mi servirà solo per la notte ma per tutto questo pellegrinaggio.

07 maggio 2012

Alcuescar dodicesima tappa

Carissimi altro wi fi e speriamo di incontrarne altri perché non sono segnalati internet per i prossimi giorni.
Abbiamo fatto la "notte bianca" anche noi nel senso che un russatore spagnolo ci ha tenuto svegli!!!
Quindi notte in bianco.
Oggi siamo saliti e il buongiorno ce lo ha dato il sole sbucato all'orizzonte mentre camminavamo. Poi purtroppo non lo abbiamo più visto perché le nuvole hanno coperto tutto. Due gocce di acqua anche oggi e forse anche domani. Poi dovrebbe arrivare l'alta pressione.
Siamo alloggiati in un convento che fa da centro di accoglienza per persone con handicap fisico e mentale. Alle 19 ci sarà la preghiera del pellegrino e poi la cena comunitaria. Alle 21 tutti a letto.
Bella tappa anche oggi con pascoli e distese immense di querce. Il rumore dei nostri passi e alcuni grilli che cantano nonostante l'ora ma questa era una cosa che avevo già sperimentato anche le volte passate.
Alla gamba dolorante si è aggiunta una scarpa che duole in un punto preciso: dovrò porre rimedio quanto prima.
Un amico ci ha scritto:"la fraternità che spesso sogno è qualcosa di molto semplice: un'oasi di pace dove possono riposare Dio e l'uomo".
Lo sperimentiamo tutti i giorni e vorrei farvelo provare se fosse possibile farlo a distanza. Ma voi sapete benissimo cosa vuol dire.
Un abbraccio.

Aljucen undicesima tappa

Carissimi ho trovato wi fi e quindi aggiorno. Oggi giornata di sole finalmente anche se con nuvole ma abbiamo camminato in maglietta da metà mattinata. Stanco questo si perché abbiamo fatto 5km in più non essendo segnato bene il percorso. Quando fai strada in più psicologicamente lo senti e conseguentemente anche nel fisico.
Siamo tornati finalmente in campagna: ne avevamo bisogno e siamo anche saliti di altitudine: la pianura ci aveva addormentato le gambe. E ora siamo in un paesino con un bar un ostello una chiesa una piazza una fontana e poche case. L'ottimo per il pellegrino perché mantiene la sua dimensione, la sua tranquillità ed il silenzio generale.
Speriamo che il tempo duri così continuiamo a fare il bucato come oggi ed a poterlo asciugare.
Vi aspetto sempre su Radio Toscana. Un abbraccio.

Torremejia decima tappa

Carissimi il tempo è sempre incerto ma almeno oggi l'acqua ce l'ha risparmiata. Il forte vento non abbiamo capito se porta via le nuvole o ne porta di più minacciose!
Tutta pianura e quando dico tutta pianura dico neppure un metro di dislivello. In più si è aggiunta la tipologia della strada : tutta diritta! Esclusi i primi 5 km gli altri 22 erano completamente diritti come nelle mesetas o come le strade  in California se volete.
Le gambe hanno un po sofferto e la testa idem ma con Loris ci siamo fatti forza a vicenda anzi siamo arrivati anche a riderci sopra tutte le volte che non vedevamo la fine della strada: erano i primi segnali di carenza di ossigeno al cervello!
Le mesetas vanno comunque vissute così con sofferenza ma anche con speranza perché alla fine la meta si raggiunge, l'orizzonte si fa più vicino e la strada fatta ti rimane alle spalle.
Questo è quello che ho vissuto oggi e proprio mentre soffiava il vento è arrivata una mail di un'amica che parlava di vento. E quando la testa vacillava altri messaggi hanno dato forza e coraggio.
Altre scatoline sono andate da altri amici e mi arrivano sempre notizie di come e quanto si stiano riempiendo. Grazie anche a nome dei bambini in Tanzania che avranno il loro asilo.
Un abbraccio a tutti voi.

03 maggio 2012

Villafranca Barros

Carissimi,
una settimana fa muovevamo i primi passi sulla Via della Plata; ce lo siamo detti con Loris stamani ma non per fare calcoli o dirci dei numeri ma soltanto perche' il tempo quaggiu', il trascorrere del tempo, e' di un'altra dimensione.
 
Tappa dura oggi nonostante i chilometri non fossero tantissimi; dura perche' fatta sotto la pioggia e sopratutto fatta con il fango alle caviglie! Gambe pesanti, scarpe ancora di piu' e difficolta' nello stare in piedi e nel cercare i posti "migliori" dove passare. Tutto questo affatica il corpo e la mente.
 
Ma ci sono due aspetti che ritengo belli e che vale la pena approfondire. Il primo nasce dalla dedica di questa giornata che con Loris abbiamo deciso di dedicare ad un mio amico (diventato in spirito amico anche di Loris) che oggi ha i risultati di alcune analisi sulla sua salute. Gli abbiamo dedicato il cammino di oggi e per la fatica che abbiamo fatto nel fango penso sia stata la scelta migliore che potevamo fare.
Non e' il nostro caminare che porta alla guarigione ma il nostro camminare con fatica che ci unisce nello spirito con coloro che soffrono altre fatiche. Tutto questo vissuto nel silenzio della mantella e dell'acqua che rumorosamente pioveva sopra, ha contribuito a dare un ulteriore senso alla giornata.
 
L'altro aspetto e' il bellissimo arcobaleno che in uno dei pochi sprazzi di sole, ci siamo ritrovati ad un tratto sulla nostra sinistra. Ci siamo detti che potrebbe essere di buon auspicio per tutti quanti e ce lo siamo goduto con gli occhi il piu' possibile.
 
Come vedete sono semplici cose ma se vissute con intensita' acquistano un valore immenso; sopratutto se hai la possibilita' di poterle condividere con qualcuno accanto e anche a distanza.
 
Riceviamo tante mail e questo ci spinge in avanti come il vento che ogni tanto batte sul nostro zaino. Grazie di cuore a tutti voi.
Le dirette a Radio Toscana sono poi un appuntamento che ci fa un sacco di piacere perche' lo viviamo come un piccolo ulteriore impegno di condividere e comunicare ad altri la nostra esperienza. E' anche un modo per sdrammatizzare alcune situazioni e per far sentire la nostra voce agli amici, colleghi e familiari. 
 
Domani tappa lunga. Non diciamo piu' che speriamo nel sole ma viste le previsioni possiamo solo continuare a sperare e basta!
 
Un abbraccio fraterno.

02 maggio 2012

Fuente de Cantos

Carissimi,
anche oggi la tappa e' andata a conclusione felicemente; cio' vuol dire che abiamo avuto il sole (anche se sempre con qualche nuvola all'orizzonte) e un paesaggio meraviglioso: pascoli con querce e poi soltanto colline verdi all'infinito.
 
Come non ammirare tutto questo e come non viverlo nel silenzio. E' impossibile e quindi anche oggi abbiamo ascoltato tutto quello che c'era da ascoltare e fatto nostro con gli occhi i colori e le linee ondulate dell'orizzonte di cui non abbiamo mai visto la fine.
 
Stamani il cappellino di lana era d'obbligo ma a meta' mattinata finisce anche lui insieme alla giacca nello zaino. Sara' difficile anche nei prossimi giorni arrivare a metterci in maglietta estiva a mezze maniche! Comunque metterei la firma per giornate con questo tempo.
 
Tutto procede bene. Lo zaino e' perfetto: dal peso alla stabilita'. Le scarpe si sono ammorbidite anche se le facilito non legandomele troppo strette. Le bizze le fa la gamba sinistra con il relativo ginocchio mentre i talloni hanno smesso di darmi quello che era un fastidioso dolore. Gamba e ginocchio invece sembrano aver gia' fatto gli oltre 800 chilometri che ancora ci mancano e spero vivamente che un aiutino chimico porti i frutti sperati altrimenti e' dura! Ginnastica prima e dopo aiuta sicuramente quel minimo di riabilitazione giornaliera.
 
Ieri sera la Messa del Pellegrino alle 21 ha concluso la giornata e con lei sono andati anche gli appunti, le sensazioni, il resoconto che scrivo sul quadernetto di bordo. Non scrivo con regolarita', come una volta, ma soltanto quando ne sento la necessita' e quando le parole frullano per la testa; e' un modo per sentirsi liberi e non obbligati a fare una determinata cosa.
 
Scrivere a voi sarebbe invece una cosa che farei continuamente ma diventerei noiso e invece voglio che possiate anche a piccole dosi assaporare quello che possiamo sentire con Loris in questa esperienza: passo dopo passo. E' cosi' che ho scritto sulle scatoline perche' e' cosi' che si vive il cammino ed e' cosi' che posssiamo vivere anche noi stessi.
 
Il primo giorno di cammino, il primo dei 42 che ci porteranno a Santiago, un'amica mi scriveva: "prima monetina messa nella scatola"! ed io, come se le rispondessi, dicevo: "primo passo!" Tanti altri mi hanno scritto della monetina giornaliera ed io mi sento ancora piu' motivato a fare quel primo passo quotidiano ed a metterli tutti insieme per arrivare alla meta.
 
Ai miei ragazzi del calcio ultimamente parlavo di "un filo che ci unisce e che ci tiene unito; un filo al quale ciascuno di noi e' attaccato". Bene, questo filo c'e' anche con voi ed e' un filo che ci unisce a distanza, al quale possiamo attaccarci e farci portare quando siamo in difficolta' o tirare di piu' noi quando altri sono in difficolta'.
 
Vi auguro una notte serena per chi legge ora o una buona giornata per coloro che la iniziano ora. Buon cammino.

30 aprile 2012

Monesterio


Carissimi,
È finita la Messa del pellegrino e non ho ancora voglia di mettermi sotto le coperte. E poi in questo ostello parrocchiale funziona bene la connessione; quindi vi scrivo.
Oggi c'è stato il sole anche se qualche volta spariva dietro le nuvole. Fa comunque un gran freddo!
La strada bella anche oggi salvo gli ultimi 3-4 chilometri, portava al silenzio e alla riflessione e così anche con l'amico Loris non abbiamo parlato tantissimo ma ammirato tutto quello che ci circondava.

Veramente una bella strada come del resto abbiamo incontrato fino ad oggi. Nel pomeriggio ci siamo messi con Loris a verificare il nostro programma con una guida spagnola: abbiamo verificato la lunghezza delle tappe e fatto alcune osservazioni.
Abbiamo tantissimi giorni davanti!!!!

Ma non guardiamo ai giorni ma come viverli appieno e in pienezza di spirito e soprattutto in comunione con tutti coloro che ci seguono.

Un abbraccio.

29 aprile 2012

Real de la Jara


Carissimi,
La connessione wi fi del bar non funziona e quindi utilizzo il telefonino come modem.
Siamo a Real de la Jara e la pioggia e' arrivata solo dopo che eravamo giunti all'ostello; fino a quel momento abbiamo camminato in posti meravigliosi dove il silenzio faceva da padrone su tutto quanto.

I vostri messaggi arrivano al cuore ancora prima che nella casella di posta elettronica e fanno bene allo spirito e alle gambe.
Scrivevo ad un'amica che da giorni sto pensando quanto la preghiera, in qualsiasi modo uno la faccia, sta unendo amici e persone che non si conoscono ed anche come in tanti, nel proprio piccolo, stiamo contribuendo a realizzare il progetto in terra africana.

Ieri (sabato) nella tappa quotidiana avevamo la salita alla Cima del Calvario. Uno strappo non lungo ma impegnativo.
Ho dedicato quel momento agli amici che sono in difficoltà di salute e a tutti coloro che non conosco ma che ci sono stati affidati.
Passo dopo passo è stato un pensare alla loro sofferenza e alla sofferenza di Colui che sul Calvario portò la croce.
Non mi rendo ancora conto appieno di cosa voglia dire stare bene ma mi sforzo di capire le difficoltà degli altri anche se so che non potrò mai calarmi totalmente in loro.
Ecco allora che anche una salita lungo il Cammino di Santiago può farti riflettere e farti portare nel mio zaino spiritualmente tutti coloro che sono in difficoltà.
Vi abbraccio con affetto.
P.S Da lunedì a venerdì alle 17 siamo in diretta su RADIO TOSCANA.

27 aprile 2012

Castilblanco de Los Arroyos

Carissimi,
come e' strana molte volte la Provvidenza (anche se in questo caso tecnologica). Non c'e' internet in questo paese e l'unica postazione e' in biblioteca che e' chiusa.
Ho chiesto in Comune che era aperto e adesso sto scrivendo dalla scrivania del Sindaco dal suo computer!!!

OK. Oggi acqua, abbastanza per bagnarci un po' ma non abbastanza per farci affogare. Sono bastate due ore delle quattro di cammino totale. La tappa oggi era corta rispetto a quella di domani che tocchera' i 30 chilometri.

Tante vostre mail, tanti messaggi. Siamo felici con Loris di tutto questo. Condividiamo i vostri pensieri e siete nei nostri cuori. Stamani, prima che la pioggia arrivasse, siamo passati in un boscho di querce meraviglioso dopo essere passati da aranceti e uliveti. Non vi immaginate la quantita' di conigli selvatici che ci correvano intorno: piccoli, grandicelli, piccolissimi. Erano riconoscibili soltanto dal culetto bianco quando correvano.

Veramente un bel passaggio; poi la mantella e il cappuccio in capo (oltre all'acqua) hanno ridotto di molto la visibilita'.

Si sono aggiunti altri amici alla lista dei contatti con i quali sto dialogando oltre al blog. Benvenuti! E so che altre scatoline sono nelle case o negli uffici di altri amici che contribuiranno cosi' alla raccolta per l'asilo di Pugu in Tanzania. E tutte le volte che prendo in mano il libretto della Preghiera delle Ore ho la foto di Padre Luciano che segue il giorno della settimana e la relativa preghiera. E' un tuffo al cuore ogni volta ma Luciano lo vedo in tantissime altre immagini via via che metto un passo davanti all'altro su sentieri, strade, viottole; ogni volta che guardo una cicogna che vola verso il suo nido, che vedo i fiori gialli di ginestra che fiancheggiano molte volte il nostro cammino.

E' un tuffo al cuore ma una grande gioia perche', come ci diceva Padre Flavio prima di partire da Firenze, "Luciano non e' all'Isola del Giglio, ma e' piu' in alto, molto piu' in alto". Ha ragione, e' piu' in alto ma io continuo in questi giorni a sentirlo al mio fianco.

Con domani speriamo di aver preso definitivamente il ritmo che viene fuori dal cambiamento di tante abitudini: di solito i primi due, tre giorni sono sempre un po' piu' faticosi.

Vi abbraccio con affetto.

25 aprile 2012

Siviglia

Eccoci qua! Potete immaginarvi da quanto tempo desideravo questo giorno e tutto quello che da domani ci sara``donato.

Siamo andati in giro per la citta´. Il mio solito mal di testa ha limitato i movimenti ma in tarda mattinata e` passato. Primo grande passo: la Cattedrale ed il primo sello (timbro) apposto sulla credenziale. E` il via, l'inizio!

In giro tanta gente, tante ragazze e donne vestite con i caratteristici vestiti: e`il periodo della Feria (spero di averlo scritto bene) e qui e` festa. I colori di questi vestiti sono indescrivibili e ovunque ti volti vedi delle macchie di colore addosso a donne che sanno come indossare e portare questi abiti.

Da domani (26 aprile) l'immagine della citta´ fara´ posto a paesini sempre piu´ piccoli e in alcuni casi semi-abbandonati. Poche volte toccheremo citta´ importanti.
Quindi ci aspetta il silenzio ed e` quello che ricerca ogni persona che solca il Cammino verso Santiago ma sopratutto il Cammino verso se stesso.

Mi sforzero´ di farvene partecipi e come sempre di condividere a distanza tutta l'esperienza. A questo proposito vi ricordo che con gli amici di Radio Toscana (104.7) faremo delle dirette telefoniche dal lunedi´ al venerdi´ intorno alle ore 17.00.
Saranno 6-7 minuti di collegamento che per noi saranno come avervi tutti quanti davanti a me e a Loris o meglio ancora a camminare insieme a noi. Non mancate!

Aspetto come sempre i vostri pensieri, le vostre necessita´, la vostre parole: tutto quanto sara´ per me forza, gioia e speranza.

22 aprile 2012

Il Km. zero

Il chilometro zero è stato all'Isola del Giglio, al piccolo cimitero dove sono andato a trovare Padre Luciano.
E' stato il prologo al pellegrinaggio verso Santiago ed è stata una scelta precisa di iniziarlo da questo posto particolare andando a trovare una persona particolare.

Sono arrivato a Porto S. Stefano, all'imbarco dei traghetti, con la pioggia ma arrivato sull'isola ho avuto una splendida giornata di sole che mi ha accompagnato fino al rientro a Firenze. Sull'isola un' amica di Luciano che mi aspettava ed alla quale ho consegnato 100 scatoline che saranno distribuite tra tutti gli amici isolani.

Luciano tornava alla sua isola tutte le volte che poteva e posso solo immaginare cosa potesse fare nella sua terra quando era lontano dalla Parrocchia. Me lo immagino a camminare, a leggere, a fare fotografie e naturalmente a parlare con la gente.

Ora vi è tornato definitivamente ma dalla sua semplice foto sulla lapide sembra che ti dica: "tranquillo, sto bene. Fermati a fare due chiacchiere e poi riprendi con serenità il tuo cammino".
Il mio cammino! Ecco perchè ho iniziato da qui; e il suo ricordo, sono certo, mi aiuterà nei momenti di difficoltà che sicuramente incontrerò.

Le lacrime davanti a quella lapide, che non mi è sembrata fatta da un freddo marmo, hanno sciolto la tensione che la sua dipartita aveva creato dentro di me e hanno portato un sentimento di fraternità e speranza.

Ora posso veramente partire!

21 aprile 2012

Il Cammino su RADIO TOSCANA

La collaborazione con gli amici di RADIO TOSCANA si concretizzera' con una serie di dirette telefoniche lungo la strada che porterà a Santiago de Compostela.

Questi gli appuntamenti:
Giovedì 26 e venerdì 27 alle ore 10.
Le settimane successive: dal lunedì al venerdì alle ore 17.

E' una cosa per me bella e importante perché ci dà la possibilità di condividere l'esperienza e di ricordare a tutti l'iniziativa della raccolta fondi per l'asilo di Pugu in Tanzania in ricordo degli amici Luciano, Corrado, Silverio e Andrea.

Vi aspetto numerosi. Ringrazio il Direttore Enrico e l'amica Sabina che hanno reso possibile tutto ciò.

07 aprile 2012

Pasqua di Resurrezione pensando a Padre Luciano

Non è facile scrivere su Padre Luciano. Non lo è né materialmente mettere insieme lettere e parole né psicologicamente per i tanti pensieri, ricordi e sentimenti.
Non ho la capacità per parlare di Luciano ma ho la possibilità di parlare di quello che mi ha dato perché lo vivo quotidianamente e lo assaporo in tutto quello che faccio. E mentre sto scrivendo mi rivedo in tante di quelle cose nelle quali Luciano ha saputo cambiare il mio modo di pensare, ha contribuito ad alimentare, a far maturare  e crescere il mio piccolo seme di Fede.
Luciano è stato sicuramente la persona che speravo di incontrare sulla mia strada, quella guida spirituale, quel pastore che potesse guidare i miei passi diventando punto di riferimento e stella polare per la mia vita. E’ stato anche un tramite, un ponte tra me e la preghiera, tra me e le persone bisognose, tra il me che ero ed il me che sono.
Devo a lui la forza che è stata necessaria per stare per un ventennio con i malati di Aids; quante volte abbiamo parlato di questa esperienza! Quante volte gli ponevo interrogativi pratici, spirituali, etici e ricevevo coraggio e stimoli per andare avanti! Quante volte arrivavo da lui stanco, arreso, dubbioso e ripartivo con nuove idee, carico e pieno di speranza. Una volta fu lui a farmi una domanda e mi disse: “non capisco come tu possa fare progetti di vita con persone che sanno di dover morire e come tu possa avere la forza di stare tutti i giorni accanto a sorella morte”. Non seppi rispondere perché forse a quei tempi ed in quei momenti non avrei saputo rispondere; adesso saprei cosa dirgli perché la risposta era semplicemente lì in mezzo a noi due ed era Colui che nel silenzio parla e nel buio fa luce.
Devo a Luciano il mio attaccamento alla provvidenza, il mio crederci fermamente, il mio affidarmi totalmente ad essa: e non sono mai stato “tradito” né ho mai dubitato.
E se questi sono gli aspetti chiamiamoli pratici, alla base di tutto c’era e rimane la preghiera, quella che lui ha saputo insegnarmi a fare, a coltivare giorno dopo giorno, momento dopo momento. Poche volte penso di essere veramente riuscito a fare la “Preghiera del Cuore” ma ricordo come Luciano ci spronava a farla spiegandocene il significato ed il grande valore spirituale.
Con Paola abbiamo messo in evidenza in casa una fotografia dove Luciano tiene in braccio Donata al suo battesimo e Riccardo in piedi accanto a lui. Vediamo questa foto tutti i giorni come un passaggio tra generazioni e ringraziamo il Signore per averci dato un suo così splendido servitore.
Leggendo il Siracide nel capitolo dell’amicizia si legge: “Chi punge un occhio lo farà lacrimare; chi punge un cuore ne scopre il sentimento”. Luciano ha punto il mio cuore e ne ha scoperto i sentimenti ma li ha fatti conoscere anche a me e con me li ha condivisi. Anche adesso che fisicamente lui non è qui io sento che continua a pungere; per questo lo sento vivo e con lui vivo la mia giornata.

20 marzo 2012

Quando una semplice scatolina può dare un senso a tante cose

Le scatoline sono arrivate dalla tipografia ed ho già un elenco di amici che me le hanno chieste con largo anticipo. Sono contento!
Questo fine settimana passato ci siamo rivisti con alcuni pellegrini conosciuti l'anno scorso sul Cammino Francese; insieme abbiamo rivisto fotografie, parlato, rivissuto anche emotivamente alcuni dei meravigliosi momenti passati insieme senza che ci conoscessimo o che avessimo organizzato qualcosa insieme. E' il bello del Cammino, è uno dei miracoli che puoi avere la fortuna di vivere.
Mi sono visto con Loris con il quale partirò tra poco più di un mese per questo nuovo pellegrinaggio; siamo entrambi entusiasti come bambini ma anche consapevoli che con l'iniziativa della raccolta fondi per la Tanzania abbiamo un compito ed una responsabilità in più: porteremo anche questa nel nostro zaino!

10 marzo 2012

1000 chilometri, una scatolina, un progetto di vita

Carissimi amici, a questo punto vorrei entrare un po' di più nei dettagli dell'iniziativa di raccolta fondi collegata al pellegrinaggio a Santiago di Compostela.

Da tempo mi stavo chiedendo come poter dare un ulteriore senso a questo pellegrinaggio oltre a quelli che già mi sono dato. Un giorno, lavorando sugli appunti delle tappe, sui chilometri da fare, sull’impegno che questa esperienza chiederà alla nostra testa e alle nostre gambe, mi sono detto che potevo chiedere agli amici lo stesso impegno sviluppato però sotto altre forme e, così facendo, poter dare vita ad un progetto in terra africana.

Intanto lo scopo: contribuire alla raccolta fondi in memoria dei tre amici frati: P. Luciano, P. Corrado, P. Silverio e dell’amico Andrea, deceduti in terra africana nel novembre 2011, per costruire un asilo nel villaggio di Pugu alla periferia di Dar es Salaam in Tanzania.

Ed ecco come raggiungerla questa mèta: pensavo di darvi una scatolina, una semplice scatolina di cartone che un amico ha disegnato, colorato e resa viva. Sarà un piccolo salvadanaio dove ciascuno di voi potrà, per i giorni del nostro cammino, mettere ogni giorno una moneta al suo interno. Sarà il vostro impegno mentre quello mio e di Loris sarà quello di camminare e di ricordarvi nei nostri cuori e nelle nostre preghiere.

1000 chilometri; 42 giorni di cammino; 42 momenti da condividere a distanza con un unico obiettivo: aiutare questi bambini e realizzare qualcosa di concreto. Fermatevi su queste due righe e rileggete con me: giorni, cammino, condividere, distanza, obiettivo, aiutare, bambini, concreto! Tutto questo in una unica parola è CREDERCI ! E se siamo in tanti a crederci potrete con la mente arrivare anche voi a Santiago e con il cuore in Tanzania in questo piccolo villaggio che ha bisogno di tutto. Potrà essere mai così difficile far arrivare la mente in un luogo ed il cuore in un altro? Io penso di no!

Scrivetemi una mail con il vostro indirizzo e se non potrò consegnarvela di persona vi spedirò la scatolina. Se avete altri amici che vogliono aderire vi invierò il numero di scatoline che mi chiederete.

Durante il cammino ci manterremo in contatto con le mail e con questo blog che cercherò di aggiornare con le varie tappe, con le sensazioni, le difficoltà, le emozioni che so per certo proverò e proveremo in questa nuova avventura.

Ho avuto il Patrocinio del Comune di Firenze che partecipa alla raccolta fondi per l'asilo e la collaborazione con Radio Toscana dove farò degli interventi telefonici in diretta; vi farò sapere quando. In più il settimanale Toscana Oggi riporterà le notizie che leggerà dal blog e dalle mail che manderò in redazione.

Spero che sarete in tanti ad aderire e che siano tantissime le scatoline su scrivanie in ufficio e in altri posti dove deciderete di metterla per averla sempre a portata di mano.

25 febbraio 2012

Anche questa avventura inizierà con il primo passo

Proprio così: il primo passo. Quante volte ho avuto timore nel farlo e tutte le volte sono state invece esperienze meravigliose. Mancano sessanta giorni alla partenza mia e di Loris e più questo tempo si accorcia e più nascono le incertezze, le paure, i dubbi: la paura di fare quel primo passo!

Questa volta è tutto nuovo: l'amico con il quale condividerò l'esperienza, il cammino, il chilometraggio, i luoghi che attraverseremo. E sarà nuova anche la motivazione per cui parto: non solo per me ma per i bambini della Tanzania del villaggio di Pugu. Scriverò più avanti su questa iniziativa che per me è importante quanto tornare a Santiago, quanto tornare a camminare con Loris con il quale ho condiviso l'anno scorso tutto il pellegrinaggio da St. Jean.


La Via della Plata. Mai fatta; soltanto guardata sulle guide o sulle carte. Un lungo cammino, un lungo e lento camminare che in 42 giorni dovrebbe portarci in quella piazza a Santiago già solcata altre volte ma sempre con persone diverse, con motivazioni diverse, con cuore e spirito diversi. Ma poi, in sintesi, tutte queste diversità si riuniscono in una unica parola che le racchiude tutte e ne racchiude altre ancora: Amore!


Amore per la natura che incontriamo, per le persone che conosciamo per strada; amore per il silenzio che ci sarà compagno, amore per quel lieve rumore di sassi calpestati; amore per quello che porteremo in spalla, per la gioia dell'alba e del tramonto; amore per la Preghiera e per tutti coloro che in essa ricorderemo; amore per i familiari e gli amici che lasciamo a casa; amore per quelle gocce di sudore che cadranno in terra e per quelle di acqua che addolciranno la calura del giorno; amore per il mondo e per la vita: senza uno di questi non esisterebbe nulla e nel nulla il buio è perennemente nero.