14 maggio 2025

Il tramonto di ieri come simbolo di questo cammino

 Carissimi, proprio così: il tramonto di ieri penso si possa annoverare tra le cose più belle viste fino ad oggi e come simbolo di questo cammino. A picco sull'oceano da una piazzetta circolare in aggetto sul mare, una chiesetta alle spalle, il rumore delle onde in lontananza e la luce solare che piano piano diminuisce come lo stesso tiepore sul viso.

Inizio la giornata di oggi con una immagine di ieri. Ci sta; sul cammino di Santiago l'ho fatto tante volte perchè appunta tante volte le cose più belle avvenivano nella tarda serata e certe volte anche di notte.

La tappa di oggi aveva una discreta lunghezza e un paio di passaggi su delle roccette che hanno richiesto la massima attenzione nel posizionare piedi e bacchette oltre che una discreta fatica nel superarle. Ma ne vale sempre la pena perchè quando si arriva in cima il panorama è sempre splendido.

Anche oggi sabbia per alcuni chilometri, alla quale comunque ci stiamo abituando sia con il ritmo che con la stabilità e di conseguenza con la fatica. Siamo entrati per un tratto leggermente nell'interno anche perchè una parte del cammino originario sulla costa era franato perchè qui l'erosione è sempre in atto. Questo ci ha permesso di vedere le grosse piantagioni e serre che già la guida descriveva, senza però capire la varietà delle piante coltivate! Chiederemo.

Verso metà percorso abbiamo avuto una disavventura con un insetto non meglio identificato che ha lasciato il suo pungiglione sotto il mio occhio e altre due punture a Paola nel collo e sulla testa. Discreto dolore e bruciore e soprattutto per un paio di chilometri non siamo stati sicuri di eventuali nuovi attacchi. Ipotizzo che le creme solari abbiano attivato un gusto olfattivo invitante!

La chiusura della tappa di oggi è stata poi quella tipica chiusura che non vorresti mai nè avere nè tantomeno fare: quattro chilometri di strada asfaltata interna senza particolari prospettive paesaggistiche e naturalmente tutta al sole. Lo sapevamo ma quando poi ti trovi di persona a farlo non puoi far altro che stringere i denti e basta. Alla fine la suddetta strada portava nella piazzetta principale del paese di Odeceixe, che ci ospita per la notte in un simpatico soppalco con tre letti e al livello sotto un bagno e il tavolo su cui vi sto scrivendo.

Tanto per ridere: domani dovremo rifare gli stessi quattro chilometri di strada ma dal lato opposto, per tornare sul mare! Meglio riderci sopra.

Un abbraccio. Buon Cammino.

Nicola.











13 maggio 2025

Ci sono: non sono sprofondato nella sabbia!

 Carissimi, vi devo due giorni di cammino con due tappe molto diverse tra di loro e non solo per la lunghezza.

Ieri tappa "breve" suddivisa al 50% con sabbia e il restante sui sterrato. La definirei una tappa rilassante per la tranquillità dei luoghi avendo fatto anche un buon tratto all'interno e non più sulla costa. Per alcuni aspetti ho avuto l'immagine di essere nuovamente sulla Via della Plata ma il ritorno poi a vedere l'oceano rimodificava radicalmente questa immagine definiamola "storica" (almeno nel tempo).

Ieri ci siamo fermati nel paese di Almograve; case bianche, basse, con i servizi necessari che per noi possono anche essere: bar, ristorantini, market. Non crediate che siano in quantità eccessiva: uno o due. Quando siamo arrivati all'unica rotonda stradale intorno alla quale gira tutto quanto, ci siamo fermati per una birra e un boccone semplice. La sera poi ci siamo ritornati. 

Ma il pomeriggio è stato caratterizzato dalla passeggiatina di 10 minuti dalla casa alla spiaggia dove sapevo (ed era nei miei appunti di viaggio!) che c'era il Bar della Praia con una vista mozzafiato sulla spiaggia e sul mare. Spero che la foto renda l'idea. A sedere sulla sabbia ci siamo goduti il panorama che poi è proseguito dalla terrazza del bar con una semplice acqua tonica davanti. Veramente una meraviglia.

Oggi invece tappa lunga in parte sulle famose quanto bellissime dune rosse di Almograve. Altri chilometri sulla sabbia e questa volta con un piccolo dislivello che ci ha portato fino a quota 80 metri!!! Poi l'arrivo a Cavaleiro, paesino intermedio a metà tappa, con il famoso faro dal quale abbiamo ammirato penso uno dei più meravigliosi panorami visti fino ad oggi. Anche qui spero che la foto vi possa rendere l'idea.

Il sole c'è sempre; oggi a dire il vero avrebbe dato degli acquazzoni ma poi alla fine non è successo nulla. Qualche nuvola in più era comunque presente. Sterrato fino alla fine e per concludere in bellezza tre chilometri di strada asfaltata tutta quanta diritta fino al paese finale di oggi che si chiama Zambujeira do Mar. Ad ora che scrivo siamo ancora in ostello e non siamo usciti a giro per il paese che si presenta semplice ma con una discreta vocazione turistica.

Aspettiamo di vedere il tramonto che sembra rappresentare il punto di forza di questo paese. Ma questo ve lo racconterò domani!

Un abbraccio. Buon cammino.

Nicola.









11 maggio 2025

Accidenti quanta sabbia!

 Eh si: la sabbia l'ha fatta da padrona. No che non lo sapessimo ma tra il leggerlo sulla guida e provarlo direttamente, la differenza è notevole.

Tappa lunga; diciannove chilometri di cui sedici su sabbia; classificata come difficile; sicuramente faticosa. Ma il panorama ha sempre ricambiato la fatica e la giornata di sole pieno ha dato un ulteriore tocco di perfezione.

Monica ha un po' accusato la tappa; ma con le gambe siamo stati comunque tutti bene: la preparazione, in palestra e non, è sicuramente servita. La difficoltà maggiore nella sabbia è anche quella dell'instabilità in primis con la pianta dei piedi e contestualmente con tutto il corpo. Non abbiamo un grosso peso nello zaino e questo facilita la camminata ed evita di farci affondare di più.

Primi scorci meravigliosi di questo cammino dei pescatori; meglio conosciuto come Rota Vicentina. Il turchese delle acque invita sicuramente i più temerari a un tuffo dalle spiagge che abbiamo attraversato ma la temperatura posso solo immaginare che non sia adatta perlomeno a me!

Occorre comunque attenzione in alcuni passaggi perchè siamo sulla scogliera alta e basta poco per scivolare o inciampare in un sasso; se vuoi ammirare nei dettagli il panorama devi assolutamente fermarti e non farlo in movimento sempre e comunque. In alcuni posti non te lo puoi permettere.

Il vento soffia e anche questo è una costante; appena vai un po' più nell'interno tutto è fermo ma quando rientri sulla costa il vento aumenta. Ma il sole attenua il "freddo" sulle braccia; se non ci fosse sarebbe d'obbligo una felpa. I nostri ostelli e appartamenti per adesso sono stati tutti molto belli, compreso quello di oggi. siamo a Vila Nova de Milfontes; un paesino ad alta vocazione turistica con un piccolo centro caratterizzato da case basse e da una periferia un po' più architettonicamente bruttina.

Il bianco la fà da padrone e le finestre contornate di colori diversi, danno un tocco quasi di "grecia" a tutto quanto. In conclusione, almeno fino ad oggi, tutto bene. Domani tappa breve con piccolo passaggio in barchetta per superare un corso d'acqua. Vi racconterò.

Un abbraccio. Buon Cammino.

Nicola.








10 maggio 2025

Abbiamo cominciato a camminare.

 Ebbene si: abbiamo cominciato a camminare dopo aver fatto i turisti a Lisbona per un paio di giorni. Abbiamo visitato in lungo e in largo la città ma la testa era sicuramente in buona parte dedicata all'inizio di questa nuova esperienza.

Siamo partiti dalla statua di Vasco de Gama; così diceva la guida e così abbiamo fatto. Tempo cinque minuti ed è iniziato a piovere e ci siamo portati dietro l'acqua per ben sei chilometri! Nulla da dire: inizio bagnato, inizio fortunato! Vediamola così.

I successivi dieci chilometri sono stati di sole quindi c'è stato il tempo di asciugarsi e di modificare l'abbigliamento: da pioggia a sole con leggera brezzolina. Poi è arrivata l'esperienza della prima sabbia intesa non come semplice camminata sulla battigia, in riva al mare, con ciabatte e costume; ma quella asciutta, quella che entra nelle scarpe, quella dove ad ogni passo si sprofonda e quella fatta con lo zaino sulle spalle! Questa è la sabbia che la farà da padrona su tutto o quasi il cammino.

Sapevamo che sarebbe stato faticoso ed in effetti la prima impressione è stata tale; anche la media della velocità è calata dai quattro chilometri l'ora che solitamente facciamo su terreno standard, ai tre chilometri all'ora. Fatto questo primo calcolo possiamo valutare meglio per le prossime tappe, il tempo che impiegheremo per concluderle.

Comunque: siamo sul mare e non è un mare qualsiasi ma una distesa turchese con onde spumeggianti e spiagge incastonate tra scogli e falesia. E' una bellezza e dicono che sarà sempre meglio via via che cammineremo verso la mèta cioè fino a Lagos. Oggi siamo a Porto Covo e la tappa era lunga sedici chilometri; tanto per sciogliere le gambe e riprendere confidenza con bacchette e zaino (più leggero del solito).

Adesso riposo e più tardi sicuramente birretta e giro per il paesino: case bianche con le finestre contornate di blù. Tutte uguali; tutte ordinate; difficili da distinguere se ne cerchi una in particolare. A domani, cari amici.

Buon Cammino. Nicola






05 maggio 2025

Quanto tempo è passato !!! Aiuto !!!

 Davvero, non avevo memoria della data dell'ultimo post e quando l'ho letta ho avuto un sussulto. Troppo tempo, mi sono detto! E' la conferma della poca dimestichezza che ho con i social.

Ma veniamo a noi. Se state leggendo avrete già capito che solitamente riscrivo sul blog quando sono in procinto di partire. E così è! Mercoledì si rimette lo zaino in spalla con destinazione Lisbona.

Ma non sarà per fare o rifare un cammino che porta a Santiago ma bensì per condividere con Paola e Monica un trekking interamente sulla costa: la Via dei Pescatori. 250 chilometri con tappe "brevi", da Lisbona fino a Lagos a sud, all'estrema punta del Portogallo.

La Via dei Pescatori, o Rota Vicentina, perchè corre tutto sulla scogliera e sulla spiaggia e, in entrambe le situazioni, la sabbia la farà da padrona. Mai sperimentato camminare sulla sabbia asciutta e inizio ad immaginarmi che sarà faticoso. Ma ci siamo preparati o almeno lo penso e lo spero!

Tre giorni a Lisbona come turisti e poi sabato prima tappa e prime esperienze: con la sabbia, con il mare, sicuramente con il vento e con quel senso di libertà che soltanto il camminare a piedi può darti.

Non arriveremo in quella piazza a Santiago ma in una semplice cittadina del sud del Portogallo; fà uno strano effetto tutto questo ma è giusto anche cambiare per riassaporare, quando sarà, uno dei tanti cammini già fatti negli anni passati in terra spagnola.

Cercherò, come sempre, di tenervi aggiornati, di condividere con voi pensieri e fotografie e di tornare con qualcosa di particolare nel mio zaino.....come sempre.

Abbiate cura di voi. Buon Cammino

Nicola.


 

17 settembre 2023

Ogni cammino inizia sempre con il primo passo. E si arriva ringraziando.

Carissimi,
arrivare nella piazza e piangere. E' così; anche questa volta l'emozione è stata tanta e si è manifestata e sciolta con le lacrime; di gioia, di ringraziamento per tutto quello che abbiamo ricevuto e per tutto quello che abbiamo visto e vissuto.
Nella giornata che ci ha visto proiettati verso Santiago, ci siamo meravigliati per l'alba sul fiume mentre percorrevamo in barca la Via Crucis fluviale. E poi a piedi ma con una cadenza che soprattutto negli ultimi otto chilometri si è fatta più lenta, più armoniosa nel passo.
Sembrava di non voler mai arrivare ma in realtà erano i pensieri, immagini, preghiere che mi stavano portando in una dimensione di pieno raccoglimento.
Tante persone in piazza, tanti giovani ma soprattutto tanti pellegrini felici, sorridenti, entusiasti di essere di fronte a questa Cattedrale che per tanti giorni è stata solo menzionata come una mèta, un punto di arrivo.
Ho pensato alle tante volte che sono arrivato in questa piazza: da solo, con Paola, con Marco, con Loris e Mirella, con Marcello e Cristina. E oggi con Monica, Graziella e Paolo, fedeli compagni di viaggio alla prima esperienza in terra spagnola.
Ma ho pensato a tutte quelle persone che ho portato nel mio zaino: familiari, amici, colleghi; tutte quelle persone che mi hanno affidato un loro pensiero, un loro desiderio, una loro necessità, un loro sasso da lasciare lungo la strada. Tutti quanti sono sempre arrivati a Santiago e tutti quanti hanno sempre condiviso con me fatica, sudore, gioia, lacrime.
Con Paola ci siamo guardati e ci siamo detti: "siamo un'altra volta qui!"; ma non è mai uguale alle volte precedenti; sono sempre gli stessi luoghi ma cambiano gli occhi con i quali vedi tutto quanto e le persone con le quali vivi e condividi tutto quanto.
Cambiano poi le motivazioni; e questo ha il suo compimento, la sua conclusione quando fai scrivere sulla Compostela, in memoria di chi hai fatto il tuo cammino. Così quando sulla mia hanno scritto "per i colleghi di Toscana Energia", ho avuto necessità di fare un respiro profondo, rivedendo davanti a me ciascuno di loro: Alessio, Paolo, Marco, Sergio, Federico, Roberto, Franco, Beatrice, Lucia, Massimo e tanti altri.
Non una visione al passato ma una visione al presente e soprattutto al futuro perchè questi colleghi, questi amici continueranno ad incidere nella mia vita. Sempre.
Grazie ai miei compagni di esperienza. Penso che i dubbi, le paure, le incertezze prima della partenza si siano piano piano sciolte mentre anche loro camminavano su strade, spiagge, sentieri. Era giusto averle e penso sia stato bello perderle giorno dopo giorno, affrontando lentamente il giorno che avevamo davanti e assaporando appieno tutto quello che incontravamo; anche le cose negative.
Grazie a voi tutti che avete avuto la pazienza ma soprattutto la voglia di condividere a distanza tutto quanto. Per me saperlo è sempre stato un sostegno nelle difficoltà e sapere che qualcuno di voi lo ha vissuto come se fosse realmente sul cammino insieme a noi mi riempie di gioia.
Come sempre, il cammino, quello della vita, continua e continua con motivazioni, con propositi e spero anche con qualche catena in meno o, per meglio dire, con qualcuno in meno di quelli spigoli di cui parlavo in uno dei primi post. Farsi levigare, farsi smussare, farsi modellare. Se avrò disponibilità d'animo ho tanti amici che possono scalpellare e limare il mio sasso.
Un abbraccio. Buon Cammino. Nicola.
Via Crucis fluviale.
Arrivati!

15 settembre 2023

Le curve e le salite del pellegrino.....e della vita!

Carissimi,
prima di iniziare a resocontarvi su questi ultimi due giorni, devo delle scuse a Paola, mia moglie, perchè stamani non ho avuto una necessaria attenzione e sensibilità nei suoi confronti. Lei sà di cosa parlo naturalmente e io sò dove ho sbagliato, uno sbaglio che ha condizionato buona parte della mattinata ed era giusto che fosse così.
Altri due giorni; altre due tappe che ci hanno la prima allontanato dal mare e la seconda, quella di oggi, riavvicinato per un ultimo saluto.
La giornata di ieri è quella che materialmente ha dato il titolo a questo post: curve, salite e io aggiungo anche fatica, tanta fatica. Siamo saliti dal livello del mare fino alla quota più alta di questo cammino (427 s.l.m.) per poi riscenderne una buona parte ed arrivare al Monastero di Armenteira dove ci aspettava uno dei momenti più intimi del cammino: la preghiera serale con le suore di clausura che lo abitano.
Intimità, raccoglimento, preghiera, lodi ed inni; alla base di tutto: la motivazione che mi sono portato dietro per questo cammino e cioè il ricordo per tutti i colleghi di lavoro che ho conosciuto e che hanno intrapreso il Cammino finale, quello veramente con la C maiuscola.
Era giusto quindi, per me, durare fatica nel pensiero e con il pensiero di questi amici, perchè molti di loro hanno sofferto e perchè a tutti loro devo un grande GRAZIE per i tanti anni passati insieme.
Sono ancora tutti con me nello zaino perchè è con loro che arriverò a Santiago e perchè è per loro che fatica, sudore, bolle e vesciche sono state vissute e non maledette. Nel loro nome, nel loro ricordo; ciascuno di loro ha avuto in questo cammino un posto speciale e ciascuno di loro mi ha sicuramente sorretto nei momenti di difficoltà.
Siamo arrivati oggi a Vilanova de Aurosa e stasera sarà l'ultima notte sul cammino; quella notte dove ripasso sempre mentalmente le tante immagini immagazzinate in queste due settimane, le tante sensazioni vissute, le condivisioni con i miei compagni di viaggio. Sarà una notte più lunga nel tempo e più corta nel sonno.
Domattina poi ci imbarchiamo per la Via Crucis che ci porterà fino a Padron da dove proseguiremo poi per Santiago dove penso di arrivare per il primo pomeriggio. Ha messo tempo brutto ma dobbiamo ringraziare che fino ad oggi abbiamo sempre avuto il sole e non pioggia battente. Abbiamo sempre preso, affrontato e gestito giorno per giorno perchè è così che si deve fare.
Le curve e le salite del pellegrino, come dice il titolo del post, sono ribaltabili nella nostra vita quotidiana perchè, lo dico sempre, il cammino è la metafora della vita. Aggiungo che dietro le curve non sappiamo mai cosa c'è, cosa possiamo trovare o non trovare; e aggiungo sempre che dopo la salita c'è sempre una discesa.
Un'amica mi scriveva in questi giorni che non è facile mettere in pratica alcune o tutte quelle riflessioni che ho scritto su questo blog. E' vero: non è facile per nessuno, me per primo. Ma già farsele queste riflessioni vuol dire avere consapevolezza che possiamo e dobbiamo cambiare qualcosa nel nostro quotidiano.
Il cammino vero inizia quando tornerò, come sempre. Ed è lì che iniziano le salite, la fatica, l'incertezza del dietro la curva ma iniziano anche le discese, i rettilinei e l'aiuto di chi mi sta accanto che mitiga la fatica e allarga il cuore.
A domani; in quella piazza; su quelle pietre che mi hanno visto disteso tante volte e con le quali ho confidenza ma sempre rispetto e grande riconoscenza.
Un abbraccio. Buon Cammino. Nicola.
Alba a Pontevedra.
Il punto più alto.
La via dell'acqua.