08 luglio 2017

A distanza di un mese!

Carissimi,
proprio così: a distanza di un mese riscrivo su questo blog e riprovo le stesse emozioni che mi hanno accompagnato per tanto tempo durante il Cammino del Nord.

Un mese fà tornavamo da Santiago; un mese fà venivamo via da quella piazza, da quei sentieri, da quel mare che ci hanno fatto compagnia per 35 lunghissime tappe, una più bella dell'altra.
Un mese fà finiva la nostra avventura, la nostra esperienza, lo scandire lento dei passi e la lettura mattutina sempre lenta dei nomi dei nostri bambini del villaggio di Hombolo in Tanzania.

Il cammino è poi iniziato il giorno dopo ributtandosi fisicamente subito in ufficio ma con la testa ancora in terra spagnola, tra un bosco e una spiaggia. Come tutte le altre volte anche questa non ha fatto differenza in tema di nostalgia e non è sbagliato dire e scrivere che il Cammino continua a chiamarti anche quando sei tornato a casa.

Devo tutto a questo Cammino, a questo tipo di esperienza che ti mette alla prova, che ti fa assaporare le piccole cose come i piccoli passi, che ti fa conoscere di più persone che già conosci e conoscerne sempre di nuove. Torni a casa con lo zaino ancora più pieno di come eri partito!

Adesso stiamo raccogliendo le scatoline; il frutto della solidarietà di tante persone, di tanti amici. Anche questo è un pensiero che ci ha accompagnato per così tanto tempo. Sto iniziando a lavorare sui video che ho realizzato e già rivederli uno a uno mi ha fatto una certa impressione oltre ad aumentare la voglia di tornarci.

Voglio provare a metterne ora uno piccolo su questo blog sperando di non avere problemi a caricarlo; non è e non vuole essere la sintesi del Cammino: sarebbe ingeneroso nei confronti di tutti i miei compagni di viaggio. E' un video che mi vede ruotare a 360 gradi in quella piazza che penso, in tutti questi anni, di non aver mai lasciato; fisicamente si, ma con il cuore mai!

Ringrazio coloro che ci hanno seguiti con il pensiero e sono sicuro anche con la preghiera: entrambe le cose sono state reciproche, ve lo posso assicurare. Un pensiero, un ricordo, un GRAZIE particolare a coloro che hanno fisicamente condiviso con me questa esperienza: a Loris, Marco, Marcello e Cristina. Il mio GRAZIE di cuore per aver camminato al mio fianco anche quando eravate più avanti: gli amici non si staccano e non si perdono mai: li hai sempre vicini a te.

Un abbraccio. Buona Cammino. Nicola.

09 giugno 2017

Tapa 33 e 34: Sobrado - A Brea.

Carissimi, riassumere due tappe così importanti perchè vicino a Santiago non è per nulla semplice. Anche perchè in questi ultimi giorni non è tanto la cronaca del cammino stesso quanto tutto quello che ruota nella testa.
Stranamente a quanto mi è accaduto le volte precedenti, già ieri sera mi sono ritornate davanti agli occhi immagini e situazioni di questi 34 giorni. Di solito è una parte dell'esperienza del cammino che viene quasi in automatico l'ultima notte ma forse quest'anno è stato ancora più particolare per tante vicessitudini e situazioni.
Ieri sera nel letto avevo davanti agli occhi la partenza da Bergamo, le prime spiaggie, il mare, la barba di Loris che giorno dopo giorno cresceva, l'arrivo di Marco, la pioggia sulla spiaggia, l'infortunio di Loris, l'ostello di Padre Ernesto, le tappe in solitario e tante, tante altre immagini che potete sicuramente immaginarvi e che io non sono riuscito e non riuscirò a descrivervi.
Marcello e Cristina durano giustamente un po' di fatica come tutti noi i primi giorni che iniziamo a camminare; ma stringono i denti e questo per un pellegrino è basilare. Oggi hanno superato i 30 chilometri e ne devono essere orgogliosi perchè anche questo fa parte dell'esperienza che stanno facendo. I dolori passeranno.
Ieri abbiamo rincontrato due ragazze americane che avevamo perso nella settimana precedente, a dimostrazione che il cammino è come un elastico: prima o poi ti rivedi e ti rincontri. Oggi abbiamo fatto le foto; eravamo così felici di rivederle! Speriamo poi sabato in piazza di poter rivedere altri amici che abbiamo conosciuto strada facendo.
Sono questi gli incontri che ti rallegrano il cuore che già hai rallegrato per il fatto di essere qui; sono questi gli incontri che ti riempiono la giornata facendotela apparire con il sole mentre invece ci sono le nuvole.
Come l'incontro con lo scultore che ha scolpito le pietre che sono sui cammini francese, sul nord e sulla Via della Plata. Sono quelle che abbiamo visto due anni fa e ora, casualmente, abbiamo incontrato l'uomo che le ha fatte.
Un giorno. Soltanto un giorno per rivedere quella piazza ormai nota ma tutte le volte diversa; quella piazza dove pensavamo di arrivare con Loris, dove pensavamo di fare un'altra foto di profilo con le barbe lunghe come tre anni fa. Mi manca Loris, ma il cammino è sempre qui e chissà....................
La voglia è anche quella di riabbracciare famiglia e amici; è naturale dopo tutti questi giorni. E che giorni..........
Con la lettura dei nomi dei bambini di Hombolo siamo arrivati alla lettera W; siamo alla fine di un lungo percorso e i cinque bambini di domani non saranno i più fortunati perchè arriveranno simbolicamente in piazza: tutti entreranno con noi in quella piazza e finalmente potranno uscire dallo zaino e liberare, come noi, la loro gioia e felicità! Io in più ci metterò qualche lacrima che già ora comincia a scorrere.
Un abbraccio. Buon Cammino.




07 giugno 2017

Tappa 32: Miraz

Carissimi, una splendida giornata di sole ci ha dato già dalla mattina presto il buon giorno e con l'aria frizzantina ci ha anche detto di muoverci a camminare per riscaldarci un po'!
E' la vera seconda o terza giornata di sole pieno, senza nuvole che abbiamo in tutto il cammino fin qui fatto. Ce la siamo goduta fino in fondo andando piano nei meravigliosi boschi che caratterizzano questa zona.
Stando al passo di Marcello e Cristina abbiamo anche noi assaporato qualcosa in più ma non perchè fino ad ora avessimo fatto le corse ma perchè il cambiare "velocità" ti dà la possibilità di vedere qualcosa in più e di vedere comunque il tutto anche con occhi diversi.
La preghiera della giornata fatta poi vicino ad una vecchia chiesina in pietra ha dato quel qualcosa in più a tutto quanto il nostro camminare.
Leggendo, come tutte le mattine ormai da 32 giorni, i nomi in ordine alfabetico dei cinque bambini che abbiamo portato nello zaino, mi sono accorto che siamo alla lettera S e questo mi ha fatto capire che siamo verso l'arrivo. Anche oggi questi bambini hanno fatto un pezzo di Galizia e seguito i nostri passi da dietro le nostre spalle; con MariaCarla cercherò di spiegarglielo la prima volta che andrò giù da loro, magari con l'aiuto di qualche fotografia.
Stamani presto abbiamo superato il miliario dei 100 chilometri e rigorosamente ci siamo fatti una foto. E' uno dei tanti miliari che incontriamo da giorni e che riportano oltre alla freccia gialla anche la targhetta con i chilometri ancora da fare. Direi un po' eccessivo e comunque basta non guardarli in continuazione. In realtà eravamo a 99,994 chilometri da Santiago. Con tutto il posto che c'era potevano almeno metterlo preciso! E' stato per me un altro momento importante non tanto per il numero quanto per un altro piccolo piccolo traguardo raggiunto. E di traguardi in questo cammino ce ne sono stati tanti: dalle tappe lunghe concluse, alla battaglia vinta contro la pioggia e il freddo, alla lotta interiore per il ritorno in Italia di Loris, alle giornate nelle quali ho camminato da solo..........
Di tutto questo devo soltanto dire grazie e non certamente a me stesso ma a tutto quello, persone e cose, che hanno reso possibile raggiungere questi traguardi parziali. Ogni cammino inizia sempre con il primo passo e ogni traguardo non si raggiunge mai da solo ma con la partecipazione di tante componenti umane e materiali. Voglio sperare anche che il traguardo finale della raccolta nelle nostre scatoline sia veramente un altro bellissimo traguardo
Un abbraccio. Buon Cammino.




06 giugno 2017

Tapa 31: Baamonde.

Carissimi, dopo il tardo pomeriggio di ieri e la nottata dove abbiamo sentito scorrere l'acqua a fiumi, la giornata di oggi si è svolta in un clima di sole e nuvole sparse. Il tutto a confermare che il tempo qui è sempre variabile e che sopratutto dobbiamo prendere giorno dopo giorno senza fare previsioni.
Adesso siamo in quattro. Sono infatti arrivati Marcello con la moglie Cristina e quindi il nostro cammino si è arricchito di altri due amici alla loro prima esperienza ma comunque animati dallo spirito giusto.
La campagna Galiziana continua a regalarci scorci di paesaggi incantevoli e la presenza del sole fa si che i colori siano maggiormente evidenziati e messi in risalto. Il verde la fa da padrone in tutte le sue sfumature ma anche i giochi di ombre nei boschetti che attraversiamo fanno la loro bellissima figura.
Ogni tanto qualche saliscendi ma nel complesso siamo rimasti non dico in piano ma poco ci manca. Meglio così per il primo giorno di Marcello e Cristina che hanno camminato con tranquillità e che soltanto alla fine dei 20 chilometri hanno manifestato un po' di dolori alle gambe.
Un abbraccio. Buon Cammino.



05 giugno 2017

Tappa 30: Vilalba.

Carissimi, la nebbia ci ha dato il buon giorno e ci ha dato il via a questa nuova camminata che ci ha avvicinato sempre di più a Santiago.
Nebbia e naturalmente freddo, tanto che per la prima ora e mezzo abbiamo camminato con la felpa e il giubbotto.
Poi un po' di sole ha preso il sopravvento e siamo riusciti a levarsi di dosso un po' di roba. Una sosta provvidenziale al bar ci ha permesso di fare colazione.
Ci accorgiamo sempre di più che siamo in Galizia: muri in pietra, pascoli, piccole fattorie, sentieri nei boschi e ruscelli. Questa è la Galizia che abbiamo sempre conosciuto e che anche su questo cammino non ci sta deludendo.
Attendiamo con impazienza l'arrivo di Marcello e della moglie Cristina; domani potrò relazionarvi meglio sul loro arrivo e sulla loro prima giornata di cammino.
Arriveranno con noi fino a Santiago facendo quindi gli ultimi 120 chilometri.
A scrivere gli ultimi 120 chilometri mi viene da pensare a tutti quelli fatti. In totale poi alla fine saranno 823! Mio figlio Riccardo ieri sera mi diceva che il tempo è passato veloce. Non lo sò gli ho risposto perchè quando si cammina non ci si rende conto di tante cose; so per certo che sono partito quel "lontano" 6 maggio!
La notizia che abbiamo dato anche alla radio delle autorizzazioni concesse finalmente dal governo tanzaniano a MariaCarla per l'apertura della sua scuola, ha riempito la mia testa per tanti e tanti chilometri; perchè è una di quelle notizie che ti danno speranza, perchè in questo modo i nostri 200 bambini per i quali stiamo camminando avranno la possibilità di una continuazione negli studi, perchè con l'istruzione la vita potrà un po' migliorare per loro ma anche per le loro famiglie.
Vorrei che provaste, come ho avuto la fortuna di farlo io, di entrare in una capanna del villaggio e vedere un bambino che insegna alla propria mamma a leggere, a scrivere e a fare di conto. E' una gioia immensa! I bambini che nella scala gerarchica della cultura africana sono gli ultimi, diventano in questo caso i primi!
Quindi oggi ho spaziato mentalmente da un posto della terra ad un altro posto distante migliaia di chilometri, mentre i miei che mi separano da Santiago sono a tre cifre; ma i pensieri possono volare ancora più lontano e ritornare vicini in un battere di ciglia.
Un abbraccio. Buon Cammino.



04 giugno 2017

Tappa 28 e 29: Laurenzà e Abadin

Carissimi, ieri pioggia oggi precisi ma così precisi che più precisi non si può. Il tempo di levarsi gli zaini all'ostello e giù il diluvio quasi universale.
Molta fatica in generale; questo è sommariamente il riassunto di questi due giorni. Una fatica certe volte anche mentale ma oggi direi anche fisica perchè le gambe negli ultimi 5 chilometri si sono indurite e andavano per conto loro; peccato che andavano dalla parte sbagliata rispetto al normale andamento rettilineo!
Si vede poi che siamo in Galizia: colline di una certa e discreta quota, pascoli e boschi. Siamo saliti a quota 600 metri e ci resteremo alcuni giorni, ma alterneremo come al solito salite con discese; forse domani una presunta ma tutta da verificare mesetas.
Ieri sera era la serata della finale di coppa campioni ed avevamo sempre pensato e immaginato di come l'avremmo vista insieme a Loris juventino sfegatato. E invece lui, come ci ha detto, era spaparazzato sul divano di casa e noi a sedere in un bar spagnolo dove tutti si meravigliavano che anche noi tifassimo Real Madrid!
Non abbiamo comunque esultato a nessuno dei 5 goals fatti.
Il mare è ovvio ormai rimane un vero e proprio miraggio o per meglio dire ricordo; restano con noi le immagini, i ricordi, le sensazioni provate. Ma anche questa settimana nella quale stiamo entrando si porterà dietro con se le stesse cose: immagini, ricordi, sensazioni; ma non solo perchè è la settimana che ci porta a Santiago ma perchè avvicinandosi si iniziano a vedere i segni inequivocabili della vicinanza di quella piazza: le chiese che nell'architettura si avvicinano moltissimo alla cattedrale di Santiago, le croci ovvero sia i crucieri rossi che sono il simbolo del cammino oltre alla più nota e conosciuta conchiglia. Già: la conchiglia. Quella che sta sobbalzando sul retro del mio zaino dal 7 maggio e che ha visto sole, acqua e vento; rumore e silenzi; passi veloci e passi lenti. Quella conchiglia che è molto di più che un simbolo; è uno scrigno dove sono state riposte le cose migliori di questo cammino e dove trovano un posto tutti coloro che lo hanno fatto simbolicamente con me.
Un abbraccio. Buon Cammino.




02 giugno 2017

Tappa 27: Ribadeo.

Carissimi, finisce una regione ne inizia un'altra; finiscono le Asturie ed inizia la Galizia. Tutto questo accade nella giornata di oggi a metà di un ponte lungo 600 metri.
Ma questo è soltanto il finale della giornata di oggi. Prima e durante ci sono paesaggi e momenti di riflessione che mi hanno accompagnato in questi ulteriori 24 chilometri.
Ultima giornata sulla costa; volutamente non abbiamo scelto la variante al cammino che passa nell'interno; abbiamo voluto fare l'ultima passeggiata guardando negli occhi il mare e lui ha guardato in faccia me, un pellegrino un po' trasandato e con la barba notevolmente lunga!
Camminando nella campagna, in una pianura che già da domani dimenticheremo, siamo arrivati all'ultima spiaggia, all'ultimo pezzo di scogliera e di costa. Un punto di belvedere ci ha aperto la vista su questa ultima immagine che chiude di fatto il cammino della costa ma lascia aperto il cammino del nord che si concluderà definitivamente a Santiago.
Ebbene si: guardando questa immensa spiaggia è sopraggiunta la malinconia, mi sono ripassate davanti agli occhi le altre spiaggie, le orme che abbiamo lasciato sulla spiaggia, i piedi freddi da un'acqua gelata che più gelata non si può. Tanti flash, tanti ricordi non di tempi lontani ma di poche settimane e di pochi giorni fa.
Mi sono sempre detto che se ti commuovi interiormente, e tante volte anche esteriormente, a ricordare questi passaggi della tua vita, vuol dire che li hai vissuti intensamente e con un trasporto interiore. Io ho avuto la fortuna di viverli, assaporarli, memorizzarli con due persone speciali come Loris e Marco. E' stato un previlegio e di questo dico grazie.
Dico anche che nei momenti di passaggio sulle spiaggie c'erano tante altre impronte oltre alle mie: quelle dei tanti amici, della mia famiglia, di tutti quei bambini di Hombolo che non hanno mai visto il mare ma soltanto le acqua ferme del lago salato che bagna il loro villaggio.
E' stato bello tutto questo ma ancora non è finito! Il ponte ha diviso soltanto un'area geografica ma non ha concluso il cammino. Mi ha "traghettato" sull'altra sponda da dove domani riprenderemo a camminare.........forse anche sotto l'acqua.......chissà.
Un abbraccio. Buon Cammino.




01 giugno 2017

Tappa 26: La Caridad.

Carissimi, abbiamo scavallato il numero dieci relativo alle tappe che mancano per arrivare in quella splendida piazza a Santiago.
Con la tappa di domani lasceremo la regione delle Asturie e dormiremo sul confine con la regione della Galizia, quella che ci accompagnerà fino alla fine.
Oggi tappa lunga di 30 chilometri ma è stata faticosa soltanto in un pezzo sul finale che per circa 2 ore è diventato insignificante e monotono perchè eravamo vicini se non paralleli all'autostrada.
Anche le foto ne hanno risentito e non poco. Poi l'arrivo al municipale con 25 posti di cui attualmente ne sono occupati 12. Non ci sono coperte ma la calzamaglia termica aiuterà; non è la prima volta.
Teniamo aggiornato Loris oltre che con questo blog, che aggiorna tutti gli amici, anche con i messaggi quando arriviamo. Certo non è la stessa cosa che esserci ma a questo punto non possiamo tornare indietro all'infortunio e alla sfortuna che si è abbattuta su Loris in primis e conseguentemente su tutti noi.
Il tempo è stato coperto e come tutti i pomeriggi anche ora non promette nulla di buono ma dobbiamo aspettare domani mattina e prendere quello che ci viene dato.
Domani abbiamo l'ultima tappa sulla costa e speriamo proprio che il tempo ci dia la possibilità di ammirare per l'ultima volta in questo cammino di così bel paesaggio. Lo spero proprio.
Un abbraccio. Buon Cammino.




31 maggio 2017

Tappa 25: Luarca.

Carissimi, una splendida giornata di sole, anche se alcune volte velato, ci ha accolto stamani alla partenza e ci ha accompagnato fino ale prime ore del pomeriggio.
Sono le prime due foto che vi allego: il tramonto di ieri sera sul mare e i primi raggi di sole sulla prima spiaggia che abbiamo incontrato stamani presto.
Finire una giornata così e iniziarne un'altra nella stessa maniera, ti fa stare bene e non solo ti fa camminare bene.
Abbiamo dormito bene: a me capita raramente ma non per questo mi alzo stanco. E' sempre stata una magia del cammino: dormire poco ma avere comunque la forza e l'energia per affrontare i chilometri che devi fare.
Sono stati altri 24 chilometri suddivisi tra strada e sentieri nei boschi o lungo i pascoli. La particolarità di questi giorni è che il cammino si svolge tra quelle che qui vengono definite "depressioni boschive"; in pratica scendi nel bosco in maniera ripida fino a quasi zero di quota e risali dalla parte opposta sempre in maniera ripida per riconquistare la quota. Ecco, di queste depressioni ieri ne abbiamo fatte 6 e devo dire che alla fine la "depressione" è venuta a noi perchè non potete immaginare la fatica che si dura. Ma si sapeva della durezza di questo cammino e così infatti si è rivelata.
Strada facendo oggi ho pensato a mio padre che in questi ultimi tempi è calato con la salute. Ci siamo sentiti più volte per telefono e ieri, durante la telefonata, mi ha detto: "sai, non cammino più di tanto. Riesco ad andare solo a prendere il giornale poi inizio a respirare male". Gli ho risposto in forma scherzosa dicendogli che non deve prepararsi per fare il cammino di Santiago, quindi può andare bene anche solo andare a prendere il giornale.
Proseguendo gli ho detto che il cammino della vita è sempre stato suddiviso a fasi: in base all'età ciascuno è in grado di fare certe cose e non altre. E' un cammino che dobbiamo accettare sopratutto se, come a lui, gli è capitato all'età di 90 anni!
Mi ha risposto che avevo ragione ma non mi serviva; mi bastava aver scambiato due parole a distanza di chilometri e abbracciarlo simbolicamente con il pensiero.
Ho ripensato a questa telefonata stamani e ho pianto. Marco non si è accorto di nulla perchè era dietro un po' distaccato ma non ci sarebbero stati comunque problemi a farlo apertamente. E' un'altra delle regole non scritte del cammino: i sentimenti, le sensazioni, non vanno nascosti ma condivisi: anche in silenzio.
Un abbraccio. Buon Cammino.




30 maggio 2017

Tappa 22 - 23 e 24: Aviles - El Pito - Ballotas

Carissimi, ritrovo ora una linea decente e la testa per riordinare un po' le idee di questi ultimi giorni. Non è stato facile.
Non è stato facile camminare senza Loris, non è stato facile camminare da solo sia domenica che lunedì visto che anche Marco si era fermato per via delle vesciche e mi ha aspettato all'ostello di arrivo. Oggi invece siamo tornati a camminare in due.
Andiamo per ordine.
Domenica primo giorno senza Loris e camminare poi da solo è stato ancora più complicato, non tanto per la tipologia del percorso quanto per la testa che vagava ai ricordi dei giorni trascorsi. Ho affrontato l'uscita da Gjion in una zona industriale pessima e ho affrontato l'entrata ad Aviles costeggiando per 7 chilometri una acciaeria megagalattica! Che orrore. Comunque alla fine sono arrivato, preciso per non prendere l'acqua del temporale che da lì a poco è arrivato.
Ci siamo sistemati con Marco, che ne frattempo era arrivato ad Aviles con il bus, nel dormitorio del municipale che non ci ha lasciato granchè convinti della sua pulizia ma ci siamo adattati.
Ieri la tappa era di 28 chilometri e devo dire che mi preoccupavano non tanto per la lunghezza quanto per farli in totale solitudine come il giorno prima. Così è stato: neppure un pellegrino con il quale augurarsi Buon Cammino. Sono però passati bene: a parte la prima ora sotto la pioggia le successive sei ore sono andate bene.
Il fine tappa era in località El Pito: quattro case, un bar e un ostello: il nostro. Abbiamo approfittato per andare a visitare il paesino Cudillero, tipico paesino di pescatori e ora punto turistico. Le foto vi possono dare l'idea. Naturalmente per arrivarci altri 2 chilometri a piedi!!!
Oggi siamo tornati a camminare in due e sinceramente non vedevo l'ora. Il piede di Marco sembra aver reagito bene dopo i giorni di forzato riposo. Adesso il cammino è un continuo sali-scendi e quindi non abbiamo quasi mai la possibilità di recuperare un po' il fiato. Siamo partiti senza colazione che abbiamo fatto dopo un paio di ore; poi un'altra sosta fino all'arrivo finale.
In questi giorni ho chiesto sostegno agli amici e i messaggi di incoraggiamento non sono mancati. Grazie a tutti! Vi abbiamo si negli zaini tutti quanti ma leggervi è stato comunque importante.
Loris a quest'ora sarà già arrivato e passerà subito le prime visite mediche. Poi ci seguirà sul blog. Come vedrete in una foto lui è comunque sempre con noi.
Un abbraccio. Buon Cammino.



28 maggio 2017

Siamo rimasti in due.

Carissimi, purtroppo l'epilogo della settimana di cure e speranze di ripresa per la caviglia di Loris, non è stato positivo e Loris stamani, Domenica, ha preso il bus per Santiago da dove ripartirà in aereo per fare ritorno a casa.
Rivederlo in piedi camminando ci aveva fatto riprendere un po' di speranza nel poterlo avere ancora accanto a noi a camminare, ma eravamo comunque realistici visto il gonfiore che non diminuiva e valutato che se non hai i piedi a posto non puoi continuare ad affrontare altri 15 giorni di cammino.
Sabato Loris ci ha detto che aveva preso questa decisione e con Marco non abbiamo potuto fare altro che assecondarlo. Ne andava della sua salute ma anche di quello spirito proprio del cammino che o lo fai a piedi o altrimenti non ha alcun senso.
La sveglia è suonata quindi alle 5.30 stamani e anche io e Marco ci siamo alzati nonostante la nostra sarebbe suonata un'ora dopo. Eravamo lì a sedere sul letto a guardare Loris che faceva lo zaino, consapevoli che di lì a poco se ne sarebbe andato. Non è facile spiegare cosa si prova; le altre volte che mi è capitato, qui come in Tanzania, di dover salutare amici o familiari che tornavano a casa ho sempre avuto una reazione di dispiacere mista a nostalgia. Eppure ho sempre rivisto tutti da lì a poco ma sapere di continuare a fare un'esperienza senza le persone con le quali l'hai iniziata non è la stessa cosa ed è innegabile e normale che ti sovrasti il dispiacere.
Stamani ero da solo a camminare perchè Marco con le vesciche ha giustamente optato per un passaggio in bus. Della tappa non è importante parlarne: 15 chilometri di zone industriali e 10 chilometri di campagna. Ero da solo come quando partii la prima volta nel 2005. Solo con i miei pensieri, solo senza poter fare quelle battute che interrompono certe volte la monotonia del paesaggio o quelle riflessioni che servono per condividere un tuo pensiero o un tuo stato d'animo.
Oggi ho vissuto di ricordi: quelli di 12 anni fa e quelli di queste tre settimane. E' stato un insieme di emozioni, lacrime e respiro affannoso. Ero solo. Lo sono stato per 25 chilometri quindi potevo fare quello che volevo ma sopratutto quello che mi sentivo di fare in massima libertà.
Mi sono fermato anche ad ascoltare il rumore delle mucche che strappavano l'erba per mangiare! Nel silenzio più assoluto è stato anche questo un momento bello.
Si continua a camminare. I gommini delle bacchette che Loris ha dato a Marco, arriveranno a Santiago e Santiago, prima o poi, rivedrà Loris che finirà il suo Cammino del Nord.
Un abbraccio. Buon Cammino.





26 maggio 2017

Tappa 20: Villaviciosa.

Carissimi, tappa breve; appena 22 chilometri. E direi anche tappa un po' insignificante per il paesaggio e per la monotonia propria della tappa. Qualche goccia di acqua ci ha accompagnati fino all'ostello. Il mio proverbiale mal di testa invece mi ha accompagnato per le prime due ore!
Piano piano poi le cose si sono sistemate, almeno per me, mentre sono peggiorate con i piedi di Marco che sono piagati dalle vesciche. Abbiamo quindi rallentato di parecchio anche se comunque il dolore, nel caso delle vesciche, scaturisce non tanto dalla velocità quanto dal poggiare il piede a terra ad ogni passo.
A questo punto sono in due che domani utilizzeranno il bus per arrivare a Gjion: Loris per i motivi conosciuti e Marco perchè la tappa di domani è di 30 chilometri ed è la più difficile del cammino con i dislivelli da superare e chiaramente anche per la sua lunghezza.
Camminerò quindi da solo ma il dispiacere è lo staccarsi dai tuoi due compagni di viaggio; poi c'è anche il resto che chiaramente non mi tranquillizza: essere da solo, la pioggia che viene data per certa anche per i giorni successivi, una sola possibilità di ristoro circa a metà tappa.
Vedremo. Affronterò anche questa sapendo che comunque non sarò spiritualmente solo ma sarò ben accompagnato.
A Gjion poi domani decideremo come fare: Loris per un conto e Marco per un'altro. Entrambi avrebbero bisogno di riposo e dobbiamo quindi vedere come organizzarsi. Io so per certo che continuerò a camminare, come del resto vi ho già scritto ieri.
Non è una situazione facile sotto tutti i punti di vista e non mi ero mai trovato ad affrontarla in maniera così corposa; ma il cammino è anche questo e il fatto che io stia bene non vuol dire che sia un extraterrestre e non vuole dire che duri fino alla fine. Giorno per giorno dobbiamo prendere quello che ci viene dato, mettendo chiaramente attenzione in quello che facciamo ma accettando il buono ed il poco buono. Le persone accanto, quelle nello zaino, quelle che hai lasciato a casa faranno il resto e saranno loro la differenza.
Un abbraccio. Buon Cammino.



25 maggio 2017

Tappa 18 e 19: Pineres de Pria - La Isla

Carissimi, sapete già dell'infortunio a Loris e non posso aggiungere altro fino a quando non ci saranno delle sostanziali novità.
Questi due giorni sono stati molto diversi tra loro: mercoledì tappa tranquilla sempre tra pascoli e costa; oggi tappa lunga e a pieno sole che, pur essendo stato da noi apprezzatissimo, ha richiesto la sua dose di dispendio di energia e un minimo di sofferenza. Siamo comunque arrivati in fondo attraversando un pezzo di costa bellissimo; e qusto ha aumentato il dispiacere di non averlo potuto condividere anche con Loris.
E' difficile fare anche foto e video proprio per il fatto che siamo soltanto io e Marco.
La splendida giornata di oggi ci ha veramente fatto gustare al massimo questo territorio e questo cammino; non basta chiamarlo il cammino della costa: va visto e percorso per capirne il pieno significato.
Ieri sera abbiamo dormito in un piccolo ostello dove eravamo in 4 con l'amico Bernard francese con il quale abbiamo condiviso la cena a base di formaggio, affettati e pomodoro; e non poteva mancare un brindisi con una bottiglia di vino. E poi siamo andati a vedere il primo tempo della finale di europa leage in unh barrettino che noi amiamo perchè piccolo, vecchio e gestito solo da marito e moglie: lui vedeva la partita come noi e lei ad un televisore accanto più piccolo vedeva il gioco Passaparola!!! Bellissimo.
Una tonica e poi viasul soppalco a dormire tutti insieme sui materassi per terra. E il pensiero chiaramente è sempre andato alla caviglia di Loris.
Un abbraccio. Buon Cammino.





Incidente di percorso.

Carissimi, prima di aggiornarvi sulle ultime due tappe devo darvi conto purtroppo di un infortunio che lunedì ha colpito Loris e che ha radicalmente modificato tutti questi giorni e supppngo anche quelli futuri.
Non ne ho parlato prima perchè Loris doveva avvertire ancora casa volendo fare prima una valutazione in questi giorni; ora che tutti sanno posso scrivere e credetemi che non è stato facile nè non farlo prima nè farlo adesso.
Loris è caduto malamente lunedì all'inizio della giornata di cammino, ed è caduto con tutto il peso sulla caviglia destra provocandosi una forte distorsione con interessamento sicuramente dei legamenti. Abbiamo camminato obbligatoriamente per altri 12 chilometri perchè non avevamo alternativa, poi con le lacrime agli occhi per il dolore e per l'accaduto abbiamo messo Loris su una macchina che lo ha portato all'ostello.
La caviglia è gonfiata e non poco anche se ora a distanza di qualche giorno si vede un leggero miglioramento; ma non è sicuramente quel miglioramento che può permettere di camminare tranquillamente. In questi casi dobbiamo essere realistici perchè le diagnosi di solito vanno dai 15 ai 20 giorni di stop assoluto.
Ci siamo dati tempo fino a sabato finche non saremo a Gyion una città dove possiamo trovare alcune soluzioni come l'uso di sandali e non di scarper chiuse e anche la soluzione più drastica di tornare a casa. Valuteremo e Loris deciderà. In questi giorni lui si è mosso con i bus spostandosi da ostello ad ostello mentre io e Marco abbiamo continuato a camminare come da programma.
Fino a qui la nuda cronaca; tutti gli aspetti di carattere emozionale ve li lascio immaginare ma non riuscirete comunque a comprenderli fino in fondo.
Mentre io e Marco camminiamo, la testa in questi giornoi è andata da altre parti e non poteva essere diversamente. In questi momenti la lucidità lascia spazio alla rabbia, alla speranza, alla consapevolezza che anche queste cose fanno parte del cammino non tanto quello di Santiago quanto quello della vita. E proprio perchè va visto e vissuto in questa ottica, stiamo tutti e tre facendo uno sforzo per trovare le energie mentali e anche fisiche per ovviare a questa nuova situazione e a tutto quello che si porta con sè.
Cammini e sei in due non più in tre e non è una situazione voluta o programmata ma che ti è caduta tra capo e collo prima di tutto a Loris e conseguentemente a noi tutti. Cammini e non vedi l'ora di arrivare per ritornare ad essere in tre e vi giuro che in questi giorni è stata una delle motivazioni più grosse per la quale abbiamo camminato.
Nel mio cuore non c'è assolutamente l'idea di smettere; una regola non scritta del cammino è che si continua a camminare e noi sappiamo che dobbiamo farlo anche per le tante persone che abbiamo nello zaino: a partire dai nostri 200 bambini tanzaniani che si aspettano da noi, da noi tutti, un aiuto concreto che si possa realizzare anche contro le avversità che si possono incontrare lungo la strada.
Tutto questo chiaramente ci sprona ma ha aumentato la responsabilità che ci siamo sempre sentiti addosso e che ora ha ricevuta una botta forte che ci ha fatto vacillare ma non demordere. Lo dobbiamo anche a Loris stesso se mai dovesse decidere di interrompere questa esperienza.
E' dura! E' difficile! Ci aspettano giorni particolari che agiranno sul nostro spirito ma troveremo il modo di reagire: e lo zaino pieno di voi è uno di questi modi!
Un abbraccio. Buon Cammino.

23 maggio 2017

Diciasettesima tappa: Llanes.

Carissimi, siamo tornati direttamente sulla costa e quindi su paesaggi di mare veramente unici. Unici sopratutto se fatti lentamente a piedi e nel silenzio più assoluto salvo per il rumore delle acque sugli scogli e del vento.
Partiti con il cielo coperto e con 12 gradi, siamo stati piacevolmente colpiti dall'improvviso cielo scoperto e celeste che abbiamo avuto dopo un paio di ore di cammino. Il sole ha quindi fatto più che capolino anche se non in maniera costante e continua.
Tutto questo ci ha dato la possibilità di vivere al meglio gli scenari che si presentavano ai nostri occhi e che in minima parte cerco di trasmettervi con le foto allegate.
Llanes è una città con vocazione turistica ma noi non l'abbiamo visitata più di tanto anche perchè i quasi 27 chilometri di oggi si sono un po' fatti sentire e quindi la voglia ancora di camminare per la città non era proprio ai massimi livelli.
Oggi avevamo nei nostri zaini altri 5 bambini dell'asilo di Hombolo in Tanzania e abbiamo letto con piacere e soddisfazione il diploma conseguito da un ragazzo che ha frequentato negli anni passati questa struttura e che poi, con l'ausilio dell'adozione a distanza, ha proseguito gli studi fino al diploma di questi giorni.
Sono questi i piccoli successi e le grandi soddisfazioni di chi, anche a distanza, contribuisce per una vita migliore di questi bambini e giovani. Nel nostro piccolo, con le nostre scatoline-salvadanaio, speriamo di contribuire anche noi ma sicuramente non lo possiamo fare senza il vostro diretto aiuto e contributo.
Oggi abbiamo utilizzato la lavatrice dell'ostello, così in un unico passaggio abbiamo lavato tutta la nostra roba; una volta ogni tanto ci facciamo aiutare dalle macchine invece di lavare a mano come le vecchie lavanderine!
Siamo entrati ufficialmente stamani mattina nella regione delle Asturie lasciando definitivamente quella della Cantabria. Seguirà poi la Galicia che ci condurrà fino a Santiago de Compostela.
Un abbraccio. Buon Cammino.



22 maggio 2017

Sedicesima tappa: Unquera.

Carissimi, oggi si entra nel blog e quindi si scrive. Poi i 26 chilometri di oggi sono veramente volati e quindi ci troviamo all'ostello con molto tempo a disposizione.
E' l'ultima tappa nella regione della Cantabria; da domani saremo nelle Asturie.
Oggi leggera nebbia ma non ha impedito di camminare con tranquillità lungo le salite e discese di queste colline che da giorni ci stanno accompagnando.
Tappa tranquilla, senza cose particolari da segnalare. Da domani riprenderemo una serie di giornate lungo la costa.
Oggi ricordo con piacere e devo dire anche con una certa dose di emozione, il mio diciamo incontro 11 anni fa con una grandissima amica e donna che proprio oggi compie gli anni. Voglio raccontarvi la nostra storia.
Era il mio primo cammino e come tutte le prime volte parti per queste esperienze con paure e improvvisazione. Anche io non sono stato da meno e portai nel mio zaino una serie infinita di cose, utili ed inutili, ed un libro da leggere ma non un libro normale ma un tomo da centinaia di pagine. In cima al Cebreiro, sul cammino francese, arrivai bagnato, infreddolito, gelato in tutte le parti del corpo esterne agli indumenti che avevo indosso. Ma a parte questo al Cebreiro finii di leggere questo libro e anche con molto piacere lo lasciai accanto al libro delle firme dei pellegrini con una dedica sopra che chiedeva di far arrivare quel libro fino a Santiago. Firmai con nome e cognome e andai nel mio sacco a pelo a recuperare un po' di temperatura corporea.
Tornato a Firenze una sera ricevo una telefonata; dall'altro capo del telefono una signora che mi dice che il giorno dopo era passata dal Cebreiro ed essendo il suo compleanno (oggi appunto) aveva deciso di prendere quel libro come regalo. Soltanto che non lo aveva portato a Santiago ma lo aveva riportato a Firenze da dove era partito. Restai bloccato; non saprei definire l'emozione che avevo addosso e in questa emozione non chiesi nulla di questa signora e la telefonata finì con i saluti.
Poi mi resi conto che veramente non avevo chiesto niente e soltanto lei avrebbe avuto la possibilità di rintracciarmi una seconda volta.
In estate poi eravamo in ferie al mare e un carissimo amico di pallavolo mi prende per la mano e mi porta con sè dicendomi che volava farmi conoscere una persona che aveva fatto il Cammino come me. Arriviamo all'ombrellone di una signora e con molta tranquillità si presentò come Elisa e io come Nicola. Ci guardammo e lei disse: "Nicola Pini? Io sono la signora del libro".
Ricordo che cascai come un sacco di patate sul lettino e non potetti trattenere l'emozione e anche qualche lacrima. Avevo avuto quella signora davanti a me per tutti i giorni precedenti e non potevo certamente immaginarmi chi fosse.
Tutto qui. Da quel momento io e Elisa abbiamo un legame particolare che ci lega non solo personalmente ma ci lega al Cammino a quel Cammino che ti può riservare cose impensabili e che non vengono per caso.
Quindi tanti auguri Elisa e grazie ancora per tutto e non solo per avere riportato "quel libro a Firenze".
Un abbraccio. Buon Cammino.


Quattordici e quindicesima tappa: Santilana e Comillas.

Carissimi, ho già scritto su facebook ma vi riscrivo qui ulteriormente la situazione di questi ultimi due giorni. Tempo buono, stasera qualche gocciolina e quindi speriamo bene per domani.
Ieri eravamo a Santillana del Mar e oggi siamo a Comillas. Due tappe standard ad eccezione del bel paesino mediovale di ieri e i piedi a mollo nell'oceano di oggi.
Loris e Marco sono due pellegrini con i quali vorresti fare qualsiasi tipo di cammino; la sintonia è massima e lo capiamo anche nei momenti di silenzio dove ciascuno si ritrova con se stesso. Capita sopratutto la mattina appena ci mettiamo in strada e si muovono i primi passi.
Altro momento particolare di ieri è stata la S.Messa presso il Monastero di clausura delle Clarisse. Intensa, sentita e veramente a misura di uomo con queste suorine divise da noi da un vetro. Veramente molto bello.
Oggi invece momento anche culturale con la visita al Capriccio di Gaudì. Anche i pellegrini si acculturano nonostante puzzino e siano barcollanti!
Un abbraccio a tutti. Buon Cammino.

19 maggio 2017

Dodicesima e tredicesima tappa: Guemes e Boo de Pielagos.

Carissimi,
e acqua fu!!!!!!! Ieri nella tappa che ci ha visto arrivare fino a Guemes, delle 7 ore di cammino 5 sono state di acqua. Lo spirito del pellegrino è stato messo a dura prova anche perchè abbiamo iniziato a camminare che già pioveva e non è proprio piacevole iniziare così la giornata. In più la tappa era di 30 chilometri, quindi una bella prospettiva!
Poi nel primo pomeriggio ci ha dato un po' di tregua ed anche un po' di sole. Il tempo qui funziona in questa maniera: ora c'è il sole poi gira il vento e ti porta le nuvole con più o meno acqua.
Comunque a parte la metereologia, ieri siamo arrivati in uno degli ostelli simbolo di questo cammino gestito da Padre Ernesto un sacerdote missionario. Un gran bel ambiente da un punto di vista spirituale ed ecumenico; la cena comunitaria e un momento di riflessione prima di spengere le luci hanno fatto dimenticare velocemente l'acqua presa durante la giornata. Incontri persone che in parte hai iniziato a conoscere nei giorni recedenti, altre che invece iniziano oggi, altre ancora che hanno fatto in modo di essere qui a Guemes proprio per la tipologia dell'ostello che ci ospita.
Oggi invece il tempo ha retto; siamo passati lungo costa e sulla spiaggia di Somo lunga ben 5 chilometri! Il vento non ci ha mai abbandonato e di solito ha sempre soffiato contro e mai a favore.
Abbiamo preso il traghetto per raggiungere Santander, unica tecnlogia visto che sull'acqua ancora.......... e poi nuovamente strada fino al fine tappa in un paesino vicino al mare ma non toccato dal mare. Era tappa lunga anche oggi e lo sarà in buona parte anche domani. Per adesso però pensiamo ai chilometri fatti, alle cose viste, alle persone incontrate, ai pensieri condivisi. Per domani ci penseremo domami.
Un abbraccio. Buon Cammino.





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