04 giugno 2019

Tappa 15: Santiago de Compostela. La mèta.

Carissimi,
siamo arrivati! Un po' bagnati, ma siamo arrivati! L'ultima tappa non finisce mai; sono 25 chilometri che durano un'eternità ma che nello stesso tempo ti proiettano velocemente nella nostra piazza.
Ormai la chiamiamo amichevolmente "nostra piazza" perchè è come se fosse diventata di famiglia. Questo è il mio decimo cammino, iniziato nel 2005 per la malattia di un carissimo collega. Da quell'anno ogni volta è stata un'esperienza meravigliosa e diversa anche perchè diversi sono stati i cammini, diverse le persone con le quali li ho fatti e diverse le motivazioni.

Abbiamo camminato per la Tanzania, abbiamo camminato per le intenzioni degli amici, abbiamo camminato per noi stessi, per la famiglia, per le intenzioni che in tanti ci hanno sempre dato.
Quest'anno ho camminato per Andrea e Andrea è arrivato a Santiago de Compostela come sono arrivati Marco, Sergio, Erica e tanti altri.

Sono arrivati anche Riccardo, mio figlio, e Raffaella che si sposeranno a settembre assumendosi reciprocamente una grossa responsabilità ma sappiamo che saranno in grado di portarla avanti.
E' arrivata mia madre di 91 anni che nella prima telefonata mi ha chiesto subito come era il tempo, pensando che non avessi addosso la famosa "camiciola di lana" (che non si usa più)!

Sono arrivati con me Paola, Loris e Mirella, moglie e due splendidi amici che il cammino ci ha fatto incontrare nel 2011 e che il cammino stesso continua a tenerceli cari e accanto perchè è raro trovare persone così.

E' arrivato anche Antonio, spagnolo di Valencia, nostro amico conosciuto lungo la Via della Plata nel 2015. Lui quest'anno faceva il cammino portoghese e oggi è arrivato in piazza. Non avevamo fissato nulla e il cammino, o diciamo i due cammini (il nostro e il suo) hanno fatto in modo che lo potessimo incontrare a Santiago. Sono le cose splendide e inspiegabili del cammino e forse, mi rendo conto, che può essere difficile anche capirle.

Ieri quindi prima notte a Santiago. Prima notte nella quale non pensi alla tappa del giorno dopo, prchè non c'è, ma ripercorri tutte quelle fatte. Prima notte nella quale dormicchi perchè appunto pensi e pensi.
Oggi S.Messa e poi "due passi", senza zaini. Anche questa sensazione molto strana perchè non siamo abituati e ti fa quasi sentire un marziano. Ovunque tu volti la testa vedi pellegrini con gli zaini; sono quelli arrivati da poco, ma riconosci anche quelli arrivati ieri e forse anche qualche altro giorno prima.

Abbiamo rincontrato Nola, la signora australiana. Il cammino è un elastico: non è detto che chi fà una tappa più corta di noi non possa poi rincontrarsi con noi stessi. Così è stato: abbiamo riabbracciato Nola che ha portato a conclusione il suo cammino e ha dato a noi la possibilità di vivere il nostro con un qualcosa in più. Non la dimenticheremo.

Domani si ritorna a casa; a casa dove si svolge il cammino della vita; dove non viaggeremo a venti centimetri dal suolo ma sicuramente con qualcosa dentro di diverso, di magico. Sta a noi concretizzarlo e farne tesoro per noi ma sopratutto per gli altri.

Vi ringrazio per chi ha avuto la costanza di seguirci, di leggerci, di guardare le foto; ma anche di leggere tra le righe e di guardare al di là delle foto stesse. I veri tesori molte volte sono nascosti ai nostri occhi. A presto.

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.





02 giugno 2019

Tappa 14: Brea. La notte più lunga.

Carissimi,
sicuramente la notte più lunga. E' sempre stato così e non penso che questa volta sia diverso. L'ultima notte sul cammino; e con lei l'ultima volta di tante cose che da domani non troveremo più se non nei nostri ricordi.

E così siamo arrivati alla fine. E' vero: la fine la scriviamo nella piazza di Santiago ma è pur vero che tecnicamente siamo alla fine di un'altra bellissima, meravigliosa e coinvolgente esperienza. Non tiro le somme; forse non lo farò neppure domani nè i giorni a seguire. Non esistono somme, non esistono risultati parziali, totali o finali. Esistono soltanto emozioni, immagini del cuore, amici, incontri, silenzi, lacrime, fatica, gioia.

Tutto questo, ma sicuramente tanto altro ancora, è il Cammino di Santiago. Tutto questo sono trenta giorni nei quali ti sei portato sulle spalle la tua "casa", i tuoi vestiti, i tuoi "averi", le cose per te più preziose in questo momento. Tutto questo sono dolori alle gambe, fiatone nelle salite e ginocchia tremolanti nelle discese. Tutto questo sono silenzio intorno e dentro di te ma anche tumulti interiori quando pensi e rifletti su te stesso e con te stesso.

Abbiamo sistemato lo zaino per essere pronti domani ad affrontare gli ultimi 25 chilometri, con la frenesia del voler arrivare ma anche con il freno a mano tirato per non farli passare troppo velocemente. Tutti gli amici sono ancora "dentro"; tutte le preghiere, tutte le richieste di preghiere, tutti i pensieri che mi sono stati consegnati. Domani gli darò il via, potranno librarsi in piazza e posarsi dove vorranno. Per me resteranno sempre nel mio cuore come tutti voi che avete avuto la costanza di leggermi e di seguirci spiritualmente.

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.




01 giugno 2019

Tappa 13: Boente. Ormai siamo in "discesa".

Carissimi,
per "discesa" intendo i giorni o i chilometri mancanti per arrivare alla piazza di Santiago, non certamente relativamente alla strada che continua a scendere come a salire. Sono le famose dolci colline della Galizia.

Con la tappa di oggi siamo confluiti sul cammino Francese ed è ufficialmente finito quello Primitivo. Per noi finirà nella piazza! Chiaramente questa situazione per noi è molto evidente perchè siamo entrati in un giro di pellegrini numericamente alto, al quale non eravamo per niente abituati. Facce nuove ma sopratutto il numero di persone che percorrono la nostra stessa strada. E lo faranno fino a lunedì, ciascuno a suo modo, ciascuno con i suoi pensieri.

Il mio pensiero inizia a tornare indietro; inizia (o forse non ha mai smesso) a rivedere i momenti passati, le persone incontrate, i luoghi visti, le risate fatte, i letti più o meno comodi nei quali ci siamo riposati per ripartire poi la mattina seguente. Rivedo la partenza con Donata da quel binario 16 della stazione di Firenze; e mi sembra così lontano che mi resta difficile ridurlo ad una data passata o in giorni.

Rivedo i primi passi di Donata, sicuramente le prime incertezze e i pochi o tanti dubbi. Rivedo i paesaggi, risento la pioggia come in questo giorni sento il sole. E' bello tornare indietro con la mente; e per farlo non ho bisogno di scorrere le centinaia di foto fatte ma devo soltanto pensare, nel silenzio del camminare e nella lentezza dei miei passi.

Oggi ho trovato il posto dove lasciare l'ultimo oggetto che un'amica mi ha dato in memoria di Andrea. E' difficile spiegarne l'origine nei dettagli ma si trattava di un pezzetto di cornice di una casa ristrutturata proprio da Andrea che era architetto. Ho trovato una piccola chiesetta come se ne trovano sul cammino e ho collocato la cornice nell'architrave del loggiato. Un oggetto piccolo, in un luogo piccolo per ricordare un uomo che si faceva piccolo e mai grande. Per ricordarlo come costruttore anche di cose che vanno al di là dell'edilizia.
Andrea è stato un architrave importante per chi lo ha conosciuto, per poco o tanto tempo. Ha cementato rapporti, ha costruito amicizie vere, ha sostenuto difficoltà proprie e difficoltà altrui.

Adesso ci aspettano le ultime due tappe. Non sarà facile farle. Da una parte la voglia di arrivare, dall'altra la voglia di non arrivare mai. Ma il nostro cammino proseguirà comunque anche una volta che saremo arrivati in quella piazza. Ne è un esempio la grande amicizia che lega me e Paola a Loris e Mirella incontrati proprio su questo cammino nel lontano 2011. Non ci siamo mai staccati  abbiamo continuato a camminare insieme: verso Santiago come nelle nostre rispettive città. Sono un po' com i miracoli dl cammino ma questo può essere semplicemnete definito come una grande e bella amicizia.

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.






31 maggio 2019

Tappa 11 e 12: Lugo e Ferreira. La Galizia ci sta portando il sole!!

Carissimi,
proprio così: la Galizia ci sta regalando il sole e una temperatura fuori dalla norma per una regione che di solito è molto piovosa.
Stiamo camminando con delle giornate splendidamente limpide e chiaramente, come rovescio della medaglia, con una temperatura alta. Oggi, nella tappa che ci ha portato a Ferreira abbiamo toccato i 32 gradi quando mancava ancora un'ora di cammino.

Andando per ordine, ieri eravamo a Lugo l'ultima grande città del Primitivo e provenendo da giorni precedenti di paesini e case sparse, entrare in una città è stato chiaramente un po' sconvolgente; ma ci si abitua velocemente!
Abbiamo trovato il mejon dei 100 chilometri a Santiago e come rito è stato fotografato. In realtà c'erano già qualche centinaio di metri in meno!
Da giorni poi dicevamo che avremmo dormito in un forno a microonde per la tipologia dell'ostello che avevo fissato; altri lo hanno definito un sommergibile; altri ancora hanno dato definizioni non scrivibili! La foto che vi mando vi dà l'idea. In compenso abbiamo dormito bene ed eravamo in pieno centro di Lugo a due passi dalla Cattedrale.

Oggi poi 26 chilometri. Sapevamo che gli ultimi li avremmo fatti sotto il sole dell'ora massima di caldo; e così è stato. Ci siamo sempre attrezzati per l'acqua ma, con qualche accorgimento, eravamo pronti anche per il sole: cappellini, bottigliette di acqua messe nel frigo tutta la notte, crema solare.

I paesaggi sono sempre le verdi colline della Galizia e la strada, almeno oggi, è stata sempre quella asfaltata; di solito, in alcune tappe come quelle del cammino del nord gli ultimi giorni ci si alterna tra asfalto e boschi. Oggi no!
Devo ancora lasciare un pensiero che Lucia mi ha dato per ricordare Andrea; sto aspettando il posto ideale avendo già una idea in testa; lo scoprirete quando lo scriverò.

Come tutti i cammini lasciare poi le persone conosciute è sempre un momento doloroso. Oggi abbiamo salutato Nola che faceva una tappa più corta e quindi sarà difficile rivedersi a camminare ma non è escluso che non ci si possa vedere a Santiago una volta arrivati. Ci siamo fatti un'ultima foto e scambiato la mail; ci scriveremo e ci manderemo le foto. E' stato un piacere parlare e stare a diretto contatto con lei. Chissà se un giorno potremo vederci in Australia. Il cammino mi ha insegnato che nulla viene per caso e che anche l'impossibile è possibile.

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.





29 maggio 2019

9 e 10 tappa: O Cadavo e Vilar de Cas. Gli incontri sono il sale del cammino.

Carissimi,
altri due giorni splendidi accompagnati da uno splendido sole che per la Galizia è quasi un miracolo. Ed i pellegrini sono quasi abituati a questo tipo di "miracoli".

Due paesini prima di entrare, domani giovedì, nell'ultima grande città che è Lugo. Due paesini che sono veramente l'essenza per un pellegrino ma anche la vera possibilità di vivere appieno ancora di più lo spirito del cammino stesso.

Non ci sono tanti pellegrini; il cammino Primitivo è tale anche sotto questo aspetto. Luglio, agosto e settembre le cose cambiano. Adesso siamo pochi e con la tappa di oggi che noi abbiamo sapientemente diviso in due, ci staccheremo da tutti perchè tutti andranno a Lugo mentre noi ci siamo fermati a metà strada.

E così in questo meraviglioso ostello siamo in cinque: noi e Nola una signora australiana di 79 anni (!!!) che ha già fatto svariati cammini negli anni precedenti. E' una forza della natura, una freschezza e una vitalità che anima ancora di più i nostri passi e le nostre giornate. L'abbiamo conosciuta giorni addietro ma oggi siamo soli con lei e parliamo in inglese aggiustando il tiro ogni tanto con qualche parola di spagnolo e una grande gestualità ! (tipica degli italiani ma anche di chi non conosce le lingue, come il sottoscritto).

Poi c'è la gente del posto, di queste due case dove una è l'ostello; gente che si dedicano anima e corpo ai pellegrini, fornendo loro le informazioni necessarie e sostenendoli nelle richieste di aiuto e altro ancora. Per molti di loro non è soltanto un mero tornaconto economico; è quasi una missione e te ne accorgi quando parli con loro, quando ti guardano negli occhi e si sforzano di parlare la tua lingua come noi ci sforziamo di parlare la loro.

Così oggi non è stato per niente strano intorno ad un vecchio carretto da contadini, in un fienile adibito a bar all'aperto, con una birra in mano, trovarsi a parlare con la mamma (88 anni !!!) del proprietario che cucina per tutti e che ci ha spiegato come fà la tortilla: la famosa frittata di patate spagnola.
Sembra di conoscerci da sempre ed invece siamo qui soltanto da poche ore e domani rimaranno soltanto le foto e tanti, tanti ricordi.

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola





27 maggio 2019

7 e 8 tappa: Grandas de Salime e Fonsagrada. Che fatica!!!

Carissimi,
altre due tappe di rara bellezza e anche di estrema fatica. Ma sappiamo che della prima possiamo solo parlarne della seconda fà parte dell'esperienza del pellegrino.
Da una parte rimane anche difficile cercare di darvi un'idea di quello che abbiamo visto; sopratutto ieri che la nebbia è stata l'attore principale di una prima buona parte della mattinata.

Le foto possono darvi l'ida del "mare" che vedevamo al di sotto della nostra strada ma è difficile discrivervene le sensazioni provate. Per un attimo, anzi per più di un attimo, ho pensato di essere al di sopra della terra e devo dire che se materialmente i miei piedi toccavano la terra, con lo spirito ero veramente al di sopra di tutto e su quel mare di nubi sottostante.

Poi l'embalse sotto di noi; lungo i cammini, come sulla Via della Plata, i bacini idrici hanno sempre avuto un impatto bellissimo su di noi e quello che vedevamo era pura bellezza. Non siamo stati smentiti neppure questa volta!

Oggi tempo variabile e poi pioggerellina fino ai 1120 metri di altitudine. Sapete quella pioggerellina fine fine che in 10 minuti e non di più ti inzuppa fino alle ossa? Ecco, proprio quella; ma quel minimo di abbigliamento opportuno che ci siamo portati dietro ha limitato i danni lasciandoci asciutti per la quasi totalità del corpo. Il bar della foto è stato propizio per recuperare non solo le forze ma sopratutto la temperatura interna.

Il sole poi ci ha accompagnato fino al fine tappa come ci ha accompagnato una salita di circa 2 chilometri che a fine giornata uno non vorrebbe mai avere da affrontare!!! Ma si deve andare avanti e l'idea di una doccia e anche quella di un piatto di pulpo ci hanno spinto a proseguire pur lamentandosi e pur soffrendo per l'affanno.

Siamo entrati in Galizia; la regione che ci porterà fino a Santiago. Come sempre non facciamo nessun conto all'arrovescia nè contiamo i chilometri mancanti. Facciamo giorno per giorno perchè solo così assaporiamo veramente tutto quello che vediamo e sentiamo.

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.





25 maggio 2019

5 e 6 tappa: Pola de Allande - Berducedo. Grandi emozioni.

Carissimi,
erano si due tappe di una certa difficoltà ma sono state anche due tappe bellissime e non soltanto per i paesaggi che abbiamo attraversato fisicamente e con gli occhi.
Il tempo ci ha dato una mano: oggi con il sole pieno, ieri con le nuvole per buona parte e nebbia con pioggia soltanto per la parte finale della camminata. Poi nuovamente sole.

Era la giornata di Andrea e così è stata: dall'inizio alla fine; dalla partenza fino all'arrivo al nostro ostello. E' stata una giornata dove ho sentito ancora di più la presenza di Andrea e dove, il continuo pensiero a lui, mi ha aiutato non solo ad affrontare la salita ma a viverla con spirito di sacrificio ma in piena armonia con tutto quello che mi circondava.

E posso garantirvi che siamo stati circondati da tutto quello che di più bello un pellegrino possa chiedere durante il suo cammino: un paesaggio naturale e meraviglioso. I colori dell'erica rossa, fiorellini viola e arancio, il verde dei cespugli bassi come soltanto in quota si possono trovare. Per il resto tre stupendi compagni di viaggio con i quali ho condiviso tutto questo e altro ancora.

La quota più alta del cammino è stata raggiunta con l'accoglienza da parte di un gruppo di spagnoli che ci hanno fatto passare sotto le loro bacchette messe a formare un arco di vittoria. E' stata veramente la vittoria dello spirito che anima i pellegrini ed è stato per tutti quanti un momento di pura gioia.

Poi siamo rimasti soli e ne abbiamo approfittato per sistemare la maglietta per Andrea che è stata gelosamente conservata nel mio zaino per tutti questi giorni. Era la giornata di Andrea come è suo questo cammino e non poteva esserci posto migliore per lasciare un segno. Andrea merita di stare così in alto proprio in controtendenza alla sua grande umiltà; Andrea merita un posto silenzioso dal quale poterci guidare nel nostro cammino su questa terra.

La maglietta con tutte le nostre firme porta il suo nome ma più che altro porta disegnata una mano stilizzata che altro non vuole essere che il suo "cinque" quando giocavamo a pallavolo insieme. Era e rimane il suo segno distintivo, un gesto che lo caratterizzava come lo caratterizzava il suo sorriso sulla foto che è rimasta da ieri accanto alla sua maglietta.

Una preghiera, ciascuno a modo suo; poi le lacrime perchè è anche così che si saluta un amico, ed è anche così che si ricordano i momenti passati insieme con lui. Io piango perchè per me le lacrime non devono essere nascoste; sono un segno di libertà (non di liberazione); rappresentano il massimo della condivisione che una persona può avere per ricordare un amico o per ricordare dei momenti della propria vita.
Loris mi ha visto tante volte, in vari cammini, versare lacrime e tutte le volte abbiamo sempre ripreso il cammino più felici di prima.

Le firme sulla maglietta si scoloriranno velocemente e voglio pensare che le gocce nere di inchiostro che si formeranno andranno a bagnare quella terra dalla quale poi ritorneranno fuori come acqua pulita e come fonte di vita: il contrasto con la morte di Andrea ma Andrea per noi non morirà mai!

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.








23 maggio 2019

3 e 4 tappa: Tineo e Campiello. Il silenzio è il padrone dei nostri passi.

Carissimi,
altre due tappe difficili da descrivere, come tutte, ma belle nell'averle vissute. Due posti completamente diversi ci hanno accolto in questi due giorni: una cittadina grande come Tineo e due case con due ostelli a Campiello. In ogni caso non sarà facile dimenticarle.

Passiamo in bellissimi boschi per poi sbucare su altopiani gestiti a pascolo dove la vista si allarga a dismisura, non arrivando a capire la fine della linea dell'orizzonte. Quelle che ci circondano sono montagne e prima o poi le dovremo raggiungere se non superare, ma guardandole non sappiamo quali saranno!

Si avvicinano i due giorni, le due tappe, più duri di questo cammino. Sono proprio le due tappe che ci vedranno oltrepassare questi monti e passare da quota attuale di 600 a quella di 1200, la quota più alta del Primitivo. E questo per due giorni di seguito, quindi senza tanta possibilità di recupero.
Ma saranno anche le due tappe più belle se il tempo ci consentirà di farle in tranquillità; per adesso siamo stati assistiti ma proprio da domani il tempo cambierà in peggio e già ora che scrivo si è alzato il vento e il cielo si è coperto di nuvole. Dobbiamo comunque vedere domani mattina, ma siamo già preparati a copririci per l'acqua.

Saranno le due tappe di Andrea e di tutti coloro che sono nel mio zaino. Le tappe più dure, le tappe più belle. Funziona così, ho sempre dedicato i momenti più difficili a coloro che sono tutt'ora nella sofferenza e a coloro che stanno facendo un cammino diverso dal nostro, un cammino nuovo, un cammino di libertà, lasciando a noi i ricordi dei loro volti e della loro vita condivisa, in tanti o pochi momenti, con me e con ciascuno di noi.

Di Andrea porto con me una maglietta firmata da noi tutti del gruppo della pallavolo e la lascerò nel punto più alto insieme alla sua foto. Un amico mi ha scritto stamani chiedendomi se sento la presenza di Andrea. Si, certo, gli ho risposto: lo sento accanto a me come è successo tante altre volte su tanti miei cammini. La presenza dei nostri amici è costante, è continua; non la tocchi ma la percepisci, la respiri ad ogni passo che fai, la vedi in ogni fiore che si piega al vento, la senti nei rumori della natura. Andrea è in tutto questo; Andrea è tutto questo.

Pensateci in questi giorni perchè in queste esperienze, ve lo posso garantire, il pensiero anche a distanza è importante e ti aiuta. Ne ho bisogno ma sopratutto è una necessità spirituale che mi aiuta a portare tutto quello che di spirituale c'è nel mio zaino.....e vi posso assicurare che è tanto.....ma non pesa!

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.





21 maggio 2019

1e 2 tappa: Grado e Salas. Si inizia.

Carissimi,
due giorni di silenzio e due giorni del nuovo cammino che piano piano ci sta avvicinando a Santiago. Partiamo dall'inizio.
Cammino Primitivo; partenza da Oviedo dove siamo giunti con il bus preso a Santander. Santander ha visto in contemporanea la partenza di Donata e l'arrivo di Paola, Loris e Mirella. Solo per una questione tecnica non si sono incrociati ma mentre la prima si imbarcava gli altri tre riprendevano gli zaini dal nastro trasportatore.

Io ho vissuto tutto questo in diretta perchè accompagnando Donata la mattina mi sono poi trattenuto per accogliere gli altri. E' stato un passaggio di testimone spirituale e devo dirvi che la cosa mi è piaciuta molto; se si fossero incontrati sarebbe stato ancora più bello.
E così per un pellegrino che ritorna a casa ne arrivano altri tre pronti ad intraprendere, insieme a me, un cammino che conosciamo soltanto per aver letto e organizzato un po' le tappe. Per il resto è tutto nuovo per tutti quanti.

E queste prime due tappe si sono già fatte sentire per la fatica nel salire; sarà un cammino molto faticoso e sempre tra una quota che varia dai 300 ai 1000 metri di altitudine: quindi anche "freddino".
E in effetti le partenze di questi due giorni sono state caratterizzate da temperature basse (circa 4-7 gradi) e da una nebbia che poi si è dissolta di solito circa due ore dall'inizio del nostro camminare.

Il sole c'è; oggi più marcato di ieri ma in generale il tempo è buono e speriamo che prosegua sopratutto per le tappe che ci vedranno salire molto in quota. I compagni di viaggio, ormai consapevoli e conoscitori di cammini, sanno benissimo che i primi giorni sono di ambientamento e che è quindi normale, come è stato per me e Donata, avere dei dolorini vari che poi spariranno da soli senza neppure farci caso.

Abbiamo chiaramente lasciato il mare; me lo ricordo solo facendo passare le immagini mentalmente davanti agli occhi o riguardando, con nostalgia, le foto sul cellulare. Incontriamo e incontreremo un paesaggio completamente diverso fatto di boschi, di colline, ma anche di qualcosa di più. La Galizia poi ci riserverà i suoi boschi di eucaliptus mentre ora le Asturie ci stanno riservando boschi di castagni e noccioli.

Si cammina con gioia anche durante la fatica o l'affanno per la salita: questi due aspetti non mancano mai!

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.




19 maggio 2019

Donata è rientrata a casa. Inizia un nuovo cammino.

Carissimi,
sono tante le sensazioni e le emozioni e non soltanto perchè ho fatto un cammino insieme a Donata, ma perchè sicuramente con lei, in forma silenziosa e spirituale, ho fatto molto di più di un cammino.

E forse non lo sapremo mai reciprocamente fino in fondo cosa ci siamo detti nei silenzi e negli sguardi dei soli occhi; forse ce lo diremo più avanti, in altre occasioni, situazioni; forse ce lo scriveremo; forse ce lo sussurreremo negli orecchi mentre uno dorme o quando saremo più avenati negli anni; forse me lo diranno i miei nipoti dicendomi:"sai la mamma ci ha raccontato di quando siete andati....."

Non ci sono tempi per queste cose; non ci sono tempi per tirarle fuori dal nostro cuore e da quello scrigno segreto che alberga in ciascuno di noi.
Si aprirà questo scrigno e tutti i tesori verranno fuori e saranno tesori non materiali ma secondi, minuti, ore e giorni vissuti con intensità e amore.

Le foto di noi due alla partenza da Firenze e la foto di Donata che scruta l'oceano sono l'inizio e la fine di queste due settimane che abbiamo passato insieme ma non sono sicuramente la chiusura di un cammino: il cammino della vita prosegue per entrambi.

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.



17 maggio 2019

11 e 12 tappa: Guemes e Santander. Fine della prima parte.

Carissimi,
due giorni insieme perchè non poteva essere diversamente visto il tempo un po' avverso che abbiamo avuto e la relativa stanchezza.
Da cosa parto? Non lo sò neppure io, tante sarebbero le cose da dire e da scrivere.

Sicuramente dalla preghiera del pellegrino fatta con le suore a Laredo. Per la terza volta il sacerdote mi impone le mani sulla testa e prega per il mio cammino ma non soltanto per quello di Santiago ma per quello della vita. Per la terza volta mi consegnano una piccola stessa fatta di carta e per la terza volta scorrono lacrime da sotto gli occhiali.

Non è mai stato un momento uguale all'altro non fosse che per le persone diverse che avevo accanto. Questa volta Donata, l'anno scorso Alessandro e l'anno ancora prima Loris e Marco. E chi se li dimentica i loro visi e le loro espressioni!

Ho avuto difficoltà a prendere sonno. La mattina seguente inizio di camminata lungo mare e poi la piccola barchetta che ti porta di là dalla riva dove si riprende a camminare verso Guemes. Ha messo pioggia dalle 17 e così è stato ma noi siamo arrivati con una mezz'ora di anticipo e siamo stati accolti dalla solita ed ormai consolidata presenza di Padre Ernesto.

Accolti anche qui per il terzo anno e ritrovo un ambiente che non solo mi è familiare ma che non mi sembra di aver mai lasciato. E' l'unico albergue comunitario dove si concentrano quasi tutti i pellegrini: eravamo in 45, un numero che tutti insieme non avevamo visto nei giorni prima e che non vedremo nei giorni a venire. Guemes attira, accoglie e dà un messaggio ecumenico come è giusto che sia.

Ci siamo organizzati per il giorno seguente perchè dava pioggia continuativa e quindi via: fuori cappellino, guanti, sovrapantaloni, sacca per il marsupio e accorgimenti del genere. Del resto, dalla foto, si vede benissimo come eravamo bardati.
Ma più che la pioggia è stato il forte vento a farla da padrone ed era difficile mantenere l'equilibrio e una linea diritta di cammino. Alla fine ne siamo usciti fuori ma almeno io rintronato dalle raffiche di vento. Arrivati a Santander possiamo dire che la prima parte del cammino è terminata ma di questo ne parleremo domani quando avrò in minima parte metabolizzato la partenza di Donata.

E' vero: arrivano altri amici, arriva Paola ma la partenza di una persona con la quale hai condiviso 15 giorni fianco a fianco non è una cosa nè semplice nè normale. Almeno per me.
Mi ci vorrà un po' di tempo per rivedere, con altri occhi, quelle immagini che mi hanno legato a Donata in questi giorni. E le sensazioni sono state tante oltre che alle emozioni di aver visto con le tante cose e avernee fatte tante altre di diversa natura, ma sempre insieme.

Ma lunedì sarò pronto ad affrontare la seconda parte di questo cammino: il Cammino Primitivo che da Oviedo ci porterà a Santiago. Altre difficoltà, altri compagni di viaggio, altri pellegrini che come noi suderanno, si bagneranno, cercheranno di dormire, si meraviglieranno dei paesaggi e renderanno grazie per tutto questo.

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.