31 maggio 2019

Tappa 11 e 12: Lugo e Ferreira. La Galizia ci sta portando il sole!!

Carissimi,
proprio così: la Galizia ci sta regalando il sole e una temperatura fuori dalla norma per una regione che di solito è molto piovosa.
Stiamo camminando con delle giornate splendidamente limpide e chiaramente, come rovescio della medaglia, con una temperatura alta. Oggi, nella tappa che ci ha portato a Ferreira abbiamo toccato i 32 gradi quando mancava ancora un'ora di cammino.

Andando per ordine, ieri eravamo a Lugo l'ultima grande città del Primitivo e provenendo da giorni precedenti di paesini e case sparse, entrare in una città è stato chiaramente un po' sconvolgente; ma ci si abitua velocemente!
Abbiamo trovato il mejon dei 100 chilometri a Santiago e come rito è stato fotografato. In realtà c'erano già qualche centinaio di metri in meno!
Da giorni poi dicevamo che avremmo dormito in un forno a microonde per la tipologia dell'ostello che avevo fissato; altri lo hanno definito un sommergibile; altri ancora hanno dato definizioni non scrivibili! La foto che vi mando vi dà l'idea. In compenso abbiamo dormito bene ed eravamo in pieno centro di Lugo a due passi dalla Cattedrale.

Oggi poi 26 chilometri. Sapevamo che gli ultimi li avremmo fatti sotto il sole dell'ora massima di caldo; e così è stato. Ci siamo sempre attrezzati per l'acqua ma, con qualche accorgimento, eravamo pronti anche per il sole: cappellini, bottigliette di acqua messe nel frigo tutta la notte, crema solare.

I paesaggi sono sempre le verdi colline della Galizia e la strada, almeno oggi, è stata sempre quella asfaltata; di solito, in alcune tappe come quelle del cammino del nord gli ultimi giorni ci si alterna tra asfalto e boschi. Oggi no!
Devo ancora lasciare un pensiero che Lucia mi ha dato per ricordare Andrea; sto aspettando il posto ideale avendo già una idea in testa; lo scoprirete quando lo scriverò.

Come tutti i cammini lasciare poi le persone conosciute è sempre un momento doloroso. Oggi abbiamo salutato Nola che faceva una tappa più corta e quindi sarà difficile rivedersi a camminare ma non è escluso che non ci si possa vedere a Santiago una volta arrivati. Ci siamo fatti un'ultima foto e scambiato la mail; ci scriveremo e ci manderemo le foto. E' stato un piacere parlare e stare a diretto contatto con lei. Chissà se un giorno potremo vederci in Australia. Il cammino mi ha insegnato che nulla viene per caso e che anche l'impossibile è possibile.

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.





29 maggio 2019

9 e 10 tappa: O Cadavo e Vilar de Cas. Gli incontri sono il sale del cammino.

Carissimi,
altri due giorni splendidi accompagnati da uno splendido sole che per la Galizia è quasi un miracolo. Ed i pellegrini sono quasi abituati a questo tipo di "miracoli".

Due paesini prima di entrare, domani giovedì, nell'ultima grande città che è Lugo. Due paesini che sono veramente l'essenza per un pellegrino ma anche la vera possibilità di vivere appieno ancora di più lo spirito del cammino stesso.

Non ci sono tanti pellegrini; il cammino Primitivo è tale anche sotto questo aspetto. Luglio, agosto e settembre le cose cambiano. Adesso siamo pochi e con la tappa di oggi che noi abbiamo sapientemente diviso in due, ci staccheremo da tutti perchè tutti andranno a Lugo mentre noi ci siamo fermati a metà strada.

E così in questo meraviglioso ostello siamo in cinque: noi e Nola una signora australiana di 79 anni (!!!) che ha già fatto svariati cammini negli anni precedenti. E' una forza della natura, una freschezza e una vitalità che anima ancora di più i nostri passi e le nostre giornate. L'abbiamo conosciuta giorni addietro ma oggi siamo soli con lei e parliamo in inglese aggiustando il tiro ogni tanto con qualche parola di spagnolo e una grande gestualità ! (tipica degli italiani ma anche di chi non conosce le lingue, come il sottoscritto).

Poi c'è la gente del posto, di queste due case dove una è l'ostello; gente che si dedicano anima e corpo ai pellegrini, fornendo loro le informazioni necessarie e sostenendoli nelle richieste di aiuto e altro ancora. Per molti di loro non è soltanto un mero tornaconto economico; è quasi una missione e te ne accorgi quando parli con loro, quando ti guardano negli occhi e si sforzano di parlare la tua lingua come noi ci sforziamo di parlare la loro.

Così oggi non è stato per niente strano intorno ad un vecchio carretto da contadini, in un fienile adibito a bar all'aperto, con una birra in mano, trovarsi a parlare con la mamma (88 anni !!!) del proprietario che cucina per tutti e che ci ha spiegato come fà la tortilla: la famosa frittata di patate spagnola.
Sembra di conoscerci da sempre ed invece siamo qui soltanto da poche ore e domani rimaranno soltanto le foto e tanti, tanti ricordi.

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola





27 maggio 2019

7 e 8 tappa: Grandas de Salime e Fonsagrada. Che fatica!!!

Carissimi,
altre due tappe di rara bellezza e anche di estrema fatica. Ma sappiamo che della prima possiamo solo parlarne della seconda fà parte dell'esperienza del pellegrino.
Da una parte rimane anche difficile cercare di darvi un'idea di quello che abbiamo visto; sopratutto ieri che la nebbia è stata l'attore principale di una prima buona parte della mattinata.

Le foto possono darvi l'ida del "mare" che vedevamo al di sotto della nostra strada ma è difficile discrivervene le sensazioni provate. Per un attimo, anzi per più di un attimo, ho pensato di essere al di sopra della terra e devo dire che se materialmente i miei piedi toccavano la terra, con lo spirito ero veramente al di sopra di tutto e su quel mare di nubi sottostante.

Poi l'embalse sotto di noi; lungo i cammini, come sulla Via della Plata, i bacini idrici hanno sempre avuto un impatto bellissimo su di noi e quello che vedevamo era pura bellezza. Non siamo stati smentiti neppure questa volta!

Oggi tempo variabile e poi pioggerellina fino ai 1120 metri di altitudine. Sapete quella pioggerellina fine fine che in 10 minuti e non di più ti inzuppa fino alle ossa? Ecco, proprio quella; ma quel minimo di abbigliamento opportuno che ci siamo portati dietro ha limitato i danni lasciandoci asciutti per la quasi totalità del corpo. Il bar della foto è stato propizio per recuperare non solo le forze ma sopratutto la temperatura interna.

Il sole poi ci ha accompagnato fino al fine tappa come ci ha accompagnato una salita di circa 2 chilometri che a fine giornata uno non vorrebbe mai avere da affrontare!!! Ma si deve andare avanti e l'idea di una doccia e anche quella di un piatto di pulpo ci hanno spinto a proseguire pur lamentandosi e pur soffrendo per l'affanno.

Siamo entrati in Galizia; la regione che ci porterà fino a Santiago. Come sempre non facciamo nessun conto all'arrovescia nè contiamo i chilometri mancanti. Facciamo giorno per giorno perchè solo così assaporiamo veramente tutto quello che vediamo e sentiamo.

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.





25 maggio 2019

5 e 6 tappa: Pola de Allande - Berducedo. Grandi emozioni.

Carissimi,
erano si due tappe di una certa difficoltà ma sono state anche due tappe bellissime e non soltanto per i paesaggi che abbiamo attraversato fisicamente e con gli occhi.
Il tempo ci ha dato una mano: oggi con il sole pieno, ieri con le nuvole per buona parte e nebbia con pioggia soltanto per la parte finale della camminata. Poi nuovamente sole.

Era la giornata di Andrea e così è stata: dall'inizio alla fine; dalla partenza fino all'arrivo al nostro ostello. E' stata una giornata dove ho sentito ancora di più la presenza di Andrea e dove, il continuo pensiero a lui, mi ha aiutato non solo ad affrontare la salita ma a viverla con spirito di sacrificio ma in piena armonia con tutto quello che mi circondava.

E posso garantirvi che siamo stati circondati da tutto quello che di più bello un pellegrino possa chiedere durante il suo cammino: un paesaggio naturale e meraviglioso. I colori dell'erica rossa, fiorellini viola e arancio, il verde dei cespugli bassi come soltanto in quota si possono trovare. Per il resto tre stupendi compagni di viaggio con i quali ho condiviso tutto questo e altro ancora.

La quota più alta del cammino è stata raggiunta con l'accoglienza da parte di un gruppo di spagnoli che ci hanno fatto passare sotto le loro bacchette messe a formare un arco di vittoria. E' stata veramente la vittoria dello spirito che anima i pellegrini ed è stato per tutti quanti un momento di pura gioia.

Poi siamo rimasti soli e ne abbiamo approfittato per sistemare la maglietta per Andrea che è stata gelosamente conservata nel mio zaino per tutti questi giorni. Era la giornata di Andrea come è suo questo cammino e non poteva esserci posto migliore per lasciare un segno. Andrea merita di stare così in alto proprio in controtendenza alla sua grande umiltà; Andrea merita un posto silenzioso dal quale poterci guidare nel nostro cammino su questa terra.

La maglietta con tutte le nostre firme porta il suo nome ma più che altro porta disegnata una mano stilizzata che altro non vuole essere che il suo "cinque" quando giocavamo a pallavolo insieme. Era e rimane il suo segno distintivo, un gesto che lo caratterizzava come lo caratterizzava il suo sorriso sulla foto che è rimasta da ieri accanto alla sua maglietta.

Una preghiera, ciascuno a modo suo; poi le lacrime perchè è anche così che si saluta un amico, ed è anche così che si ricordano i momenti passati insieme con lui. Io piango perchè per me le lacrime non devono essere nascoste; sono un segno di libertà (non di liberazione); rappresentano il massimo della condivisione che una persona può avere per ricordare un amico o per ricordare dei momenti della propria vita.
Loris mi ha visto tante volte, in vari cammini, versare lacrime e tutte le volte abbiamo sempre ripreso il cammino più felici di prima.

Le firme sulla maglietta si scoloriranno velocemente e voglio pensare che le gocce nere di inchiostro che si formeranno andranno a bagnare quella terra dalla quale poi ritorneranno fuori come acqua pulita e come fonte di vita: il contrasto con la morte di Andrea ma Andrea per noi non morirà mai!

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.








23 maggio 2019

3 e 4 tappa: Tineo e Campiello. Il silenzio è il padrone dei nostri passi.

Carissimi,
altre due tappe difficili da descrivere, come tutte, ma belle nell'averle vissute. Due posti completamente diversi ci hanno accolto in questi due giorni: una cittadina grande come Tineo e due case con due ostelli a Campiello. In ogni caso non sarà facile dimenticarle.

Passiamo in bellissimi boschi per poi sbucare su altopiani gestiti a pascolo dove la vista si allarga a dismisura, non arrivando a capire la fine della linea dell'orizzonte. Quelle che ci circondano sono montagne e prima o poi le dovremo raggiungere se non superare, ma guardandole non sappiamo quali saranno!

Si avvicinano i due giorni, le due tappe, più duri di questo cammino. Sono proprio le due tappe che ci vedranno oltrepassare questi monti e passare da quota attuale di 600 a quella di 1200, la quota più alta del Primitivo. E questo per due giorni di seguito, quindi senza tanta possibilità di recupero.
Ma saranno anche le due tappe più belle se il tempo ci consentirà di farle in tranquillità; per adesso siamo stati assistiti ma proprio da domani il tempo cambierà in peggio e già ora che scrivo si è alzato il vento e il cielo si è coperto di nuvole. Dobbiamo comunque vedere domani mattina, ma siamo già preparati a copririci per l'acqua.

Saranno le due tappe di Andrea e di tutti coloro che sono nel mio zaino. Le tappe più dure, le tappe più belle. Funziona così, ho sempre dedicato i momenti più difficili a coloro che sono tutt'ora nella sofferenza e a coloro che stanno facendo un cammino diverso dal nostro, un cammino nuovo, un cammino di libertà, lasciando a noi i ricordi dei loro volti e della loro vita condivisa, in tanti o pochi momenti, con me e con ciascuno di noi.

Di Andrea porto con me una maglietta firmata da noi tutti del gruppo della pallavolo e la lascerò nel punto più alto insieme alla sua foto. Un amico mi ha scritto stamani chiedendomi se sento la presenza di Andrea. Si, certo, gli ho risposto: lo sento accanto a me come è successo tante altre volte su tanti miei cammini. La presenza dei nostri amici è costante, è continua; non la tocchi ma la percepisci, la respiri ad ogni passo che fai, la vedi in ogni fiore che si piega al vento, la senti nei rumori della natura. Andrea è in tutto questo; Andrea è tutto questo.

Pensateci in questi giorni perchè in queste esperienze, ve lo posso garantire, il pensiero anche a distanza è importante e ti aiuta. Ne ho bisogno ma sopratutto è una necessità spirituale che mi aiuta a portare tutto quello che di spirituale c'è nel mio zaino.....e vi posso assicurare che è tanto.....ma non pesa!

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.





21 maggio 2019

1e 2 tappa: Grado e Salas. Si inizia.

Carissimi,
due giorni di silenzio e due giorni del nuovo cammino che piano piano ci sta avvicinando a Santiago. Partiamo dall'inizio.
Cammino Primitivo; partenza da Oviedo dove siamo giunti con il bus preso a Santander. Santander ha visto in contemporanea la partenza di Donata e l'arrivo di Paola, Loris e Mirella. Solo per una questione tecnica non si sono incrociati ma mentre la prima si imbarcava gli altri tre riprendevano gli zaini dal nastro trasportatore.

Io ho vissuto tutto questo in diretta perchè accompagnando Donata la mattina mi sono poi trattenuto per accogliere gli altri. E' stato un passaggio di testimone spirituale e devo dirvi che la cosa mi è piaciuta molto; se si fossero incontrati sarebbe stato ancora più bello.
E così per un pellegrino che ritorna a casa ne arrivano altri tre pronti ad intraprendere, insieme a me, un cammino che conosciamo soltanto per aver letto e organizzato un po' le tappe. Per il resto è tutto nuovo per tutti quanti.

E queste prime due tappe si sono già fatte sentire per la fatica nel salire; sarà un cammino molto faticoso e sempre tra una quota che varia dai 300 ai 1000 metri di altitudine: quindi anche "freddino".
E in effetti le partenze di questi due giorni sono state caratterizzate da temperature basse (circa 4-7 gradi) e da una nebbia che poi si è dissolta di solito circa due ore dall'inizio del nostro camminare.

Il sole c'è; oggi più marcato di ieri ma in generale il tempo è buono e speriamo che prosegua sopratutto per le tappe che ci vedranno salire molto in quota. I compagni di viaggio, ormai consapevoli e conoscitori di cammini, sanno benissimo che i primi giorni sono di ambientamento e che è quindi normale, come è stato per me e Donata, avere dei dolorini vari che poi spariranno da soli senza neppure farci caso.

Abbiamo chiaramente lasciato il mare; me lo ricordo solo facendo passare le immagini mentalmente davanti agli occhi o riguardando, con nostalgia, le foto sul cellulare. Incontriamo e incontreremo un paesaggio completamente diverso fatto di boschi, di colline, ma anche di qualcosa di più. La Galizia poi ci riserverà i suoi boschi di eucaliptus mentre ora le Asturie ci stanno riservando boschi di castagni e noccioli.

Si cammina con gioia anche durante la fatica o l'affanno per la salita: questi due aspetti non mancano mai!

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.




19 maggio 2019

Donata è rientrata a casa. Inizia un nuovo cammino.

Carissimi,
sono tante le sensazioni e le emozioni e non soltanto perchè ho fatto un cammino insieme a Donata, ma perchè sicuramente con lei, in forma silenziosa e spirituale, ho fatto molto di più di un cammino.

E forse non lo sapremo mai reciprocamente fino in fondo cosa ci siamo detti nei silenzi e negli sguardi dei soli occhi; forse ce lo diremo più avanti, in altre occasioni, situazioni; forse ce lo scriveremo; forse ce lo sussurreremo negli orecchi mentre uno dorme o quando saremo più avenati negli anni; forse me lo diranno i miei nipoti dicendomi:"sai la mamma ci ha raccontato di quando siete andati....."

Non ci sono tempi per queste cose; non ci sono tempi per tirarle fuori dal nostro cuore e da quello scrigno segreto che alberga in ciascuno di noi.
Si aprirà questo scrigno e tutti i tesori verranno fuori e saranno tesori non materiali ma secondi, minuti, ore e giorni vissuti con intensità e amore.

Le foto di noi due alla partenza da Firenze e la foto di Donata che scruta l'oceano sono l'inizio e la fine di queste due settimane che abbiamo passato insieme ma non sono sicuramente la chiusura di un cammino: il cammino della vita prosegue per entrambi.

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.



17 maggio 2019

11 e 12 tappa: Guemes e Santander. Fine della prima parte.

Carissimi,
due giorni insieme perchè non poteva essere diversamente visto il tempo un po' avverso che abbiamo avuto e la relativa stanchezza.
Da cosa parto? Non lo sò neppure io, tante sarebbero le cose da dire e da scrivere.

Sicuramente dalla preghiera del pellegrino fatta con le suore a Laredo. Per la terza volta il sacerdote mi impone le mani sulla testa e prega per il mio cammino ma non soltanto per quello di Santiago ma per quello della vita. Per la terza volta mi consegnano una piccola stessa fatta di carta e per la terza volta scorrono lacrime da sotto gli occhiali.

Non è mai stato un momento uguale all'altro non fosse che per le persone diverse che avevo accanto. Questa volta Donata, l'anno scorso Alessandro e l'anno ancora prima Loris e Marco. E chi se li dimentica i loro visi e le loro espressioni!

Ho avuto difficoltà a prendere sonno. La mattina seguente inizio di camminata lungo mare e poi la piccola barchetta che ti porta di là dalla riva dove si riprende a camminare verso Guemes. Ha messo pioggia dalle 17 e così è stato ma noi siamo arrivati con una mezz'ora di anticipo e siamo stati accolti dalla solita ed ormai consolidata presenza di Padre Ernesto.

Accolti anche qui per il terzo anno e ritrovo un ambiente che non solo mi è familiare ma che non mi sembra di aver mai lasciato. E' l'unico albergue comunitario dove si concentrano quasi tutti i pellegrini: eravamo in 45, un numero che tutti insieme non avevamo visto nei giorni prima e che non vedremo nei giorni a venire. Guemes attira, accoglie e dà un messaggio ecumenico come è giusto che sia.

Ci siamo organizzati per il giorno seguente perchè dava pioggia continuativa e quindi via: fuori cappellino, guanti, sovrapantaloni, sacca per il marsupio e accorgimenti del genere. Del resto, dalla foto, si vede benissimo come eravamo bardati.
Ma più che la pioggia è stato il forte vento a farla da padrone ed era difficile mantenere l'equilibrio e una linea diritta di cammino. Alla fine ne siamo usciti fuori ma almeno io rintronato dalle raffiche di vento. Arrivati a Santander possiamo dire che la prima parte del cammino è terminata ma di questo ne parleremo domani quando avrò in minima parte metabolizzato la partenza di Donata.

E' vero: arrivano altri amici, arriva Paola ma la partenza di una persona con la quale hai condiviso 15 giorni fianco a fianco non è una cosa nè semplice nè normale. Almeno per me.
Mi ci vorrà un po' di tempo per rivedere, con altri occhi, quelle immagini che mi hanno legato a Donata in questi giorni. E le sensazioni sono state tante oltre che alle emozioni di aver visto con le tante cose e avernee fatte tante altre di diversa natura, ma sempre insieme.

Ma lunedì sarò pronto ad affrontare la seconda parte di questo cammino: il Cammino Primitivo che da Oviedo ci porterà a Santiago. Altre difficoltà, altri compagni di viaggio, altri pellegrini che come noi suderanno, si bagneranno, cercheranno di dormire, si meraviglieranno dei paesaggi e renderanno grazie per tutto questo.

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.





15 maggio 2019

10 tappa: Laredo. Un bellissimo segnalibro.

Carissimi,
la tappa di cui avevo più timore. La tappa che ci ha visto due anni fa arrivare sotto l'acqua ma arrivare; l'anno scorso ci ha visto perderci e affrontare un cammino più lungo di 8 chilometri; quest'anno ci ha visto perdere le frecce ed avere troppe indicazioni da non saper più dove andare.
La temevo solo per questo: non volevo prendere la variante lunga ma se da una parte l'abbiamo evitata capendo finalmente dobe avevamo sbagliato con Alessandro, dall'altra la guida mandava poi in una direzione, le tracce gps in un'altra e la gente del posto, gentilissima, da un'altra parte ancora.

"Mamma ho perso.....le frecce" è la parodia del titolo di un film ma oggi calzava a pennello ad un certo punto dl nostro cammino. Poi ci siamo fidati delle indicazioni degli abitanti e ci siamo affidati a tutto il resto.

Sono quindi tornato sul percorso di due anni fà, riconoscendono solo a tratti alcune parti e particolarietà. Il paesaggio che vedete nelle foto ne è la prova più completa e più bella. Molto asfalto per arrivarci ma siamo stati ripagati di tutta la fatica, anch mentale, fatta.

E le suorine ci hanno nuovamente accolto, con la loro semplicità e i modi di fare calmi, sereni e dolci. Mi sono fatto rispiegare tutti gli orari; ho evitato di dire che ci eravamo già stati e che ormai conoscevamo tutto alla perfezione.

E' il posto dove lascerò il libro che ho finito di leggere ieri.
Avevo un segnalibro particolare: è quello che vedete nella foto; è una fotografia di Andrea che non rimarrà però dentro ali libro ma verrà con me fino a Santiago.
La foto di Andrea è com se mi avesse guardato tutte e volte che aprivo il libro e tutte le volte che poi lo richiudevo gelosamente, riponendolo all'interno dello zaino.

Spero che qualcuno lo prnda con sè per leggerlo, per gustarlo, per viverlo come ho fatto io. E' un libro che merita e non è stato scelto a caso prima della partenza. Sono amico su facebook di Andrea Caschetto e vorrei avere il coraggio, la forza e la gioia che ha lui nelle cose che fà e nelle cose che pensa.

Ci avviciniamo alla fine dlla prima parte di questo cammino; ci avviciniamo alla partenza di Donata e, chi mi conosce un po', sà ch le partenze non mi sono mai piaciute. Ma guardo a tutto il positivo di questi giorni passati con Donata e penso che non esiste partenza dolorosa se prima non hai vissuto qualcosa di esaltante con la persona che ti lascia. E così è stato: esaltante e bello!

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.




14 maggio 2019

8 e 9 tappa: Portugalete e Castro Urdiales.

Carissimi,
finalmente l'uscita da Bilbao ci ha portato a rivedere e a riassaporare il mare. Lo avremo con noi per un lungo periodo, almeno fino a sabato.
Abbiamo lasciato Bilbao con quella rosa che scndeva lentamente lungo la corrente del fiume che attraversa la città. Era per il compleanno di Andrea ma il fatto che la rosa stia viaggiando lentamente come noi non vuol dire che Andrea non sia più nel mio zaino.

Nello zaino hanno un posto speciale persone come Marco, Sergio, Erica e hanno un posto speciale tutti i miei amici alcuni di quali, prima di partire, mi hanno affidato o dato qualcosa che non obbligatoriamente è qualcosa di materiale, di visibile, di toccabile con mano.

Dal mio zaino quindi pendono dei lacci di scarpe con su scritto dei nomi, i nomi di chi me li ha donati chiedendomi che venissero con me. "Certo, ma non porto con me solo i lacci: venite tutti con me"! E così, spiritualmente, è stato. Li lascerò strada facendo perchè è così che si fà sul Cammino ma tutti noi sappiamo che non lasceremo mai nessuno.

Il mare, come vi dicevo, è tornato ad essere il protagonista sopratutto visivo, di questi nuovi giorni. E' un perdersi nel suo blù, è un cercare di arrivare con la vista più lontano possibile; e lui è sempre lì, da anni, e chissà quanti pellegrini, vecchi e nuovi, avrà visto passare.

Ho finito oggi di leggere il libro che mi ero portato con me; da qualche cammino non portavo più libri ma questa volta ho pensato che sarebbe stato utile per dare ancora più un senso all'esperienza. L'ho finito precuiso per poterlo lasciare, domani, in un luogo particolare al quale sono affezionato e nel quale riposeremo il nostro corpo e la nostra mente: il convento delle suore di clausura di Laredo.
Ci arriveremo dopo altri 24 chilometri di costa, dopo altri 24 chilometri di blù infinito dove, con il vento, sventoleranno le mie stringhe da scarpe disegnate con l'amore e l'amicizia.




Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.

12 maggio 2019

Buon compleanno Andrea.

Carissimi,
Bilbao avrebbe tanto da raccontare ma per noi pellegrini le grandi città non rappresentano mai un luogo dove continuare a vivere nella dimensione del viandante.
Eppure oggi anche una grossa città come questa mi ha dato una grossa emozione perchè accoglie il compleanno di Andrea, l'amico al quale è dedicato questo cammino.

Andrea avrebbe compiuto 51 anni ma lo spirito era quello di una persona senza età perchè quello che contava e quello che esprimeva andava ben oltre il dato anagrafico.
E' stato poco il tempo per conoscerlo ma è comunque stato intenso e di questo non devo far altro che ringraziare; è stato poco il tempo in cui Andrea è stato con noi ma ha saputo riempire e colmare qualsiasi vuoto temporale passato, presente e futuro.

Andrea è con me, come lo sono tanti altri amici lasciati a questa terra e tanti ancora presenti a questa terra. Ognuno con la sua storia, ognuno con la sua storia intrecciata alla mia per tanti e diversi motivi e momenti.

Qualcuno nel gruppo della pallavolo di cui Andrea faceva parte mi ha scritto di ricordarlo con un fiore in questo giorno che dovrebbe essere di festa. E allora ho pensato che visto che Andrea era un architetto, il luogo migliore per ricordarlo fosse davanti al Museo Guggenheim esempio particolare e molto bello di architettura spinta.
Con Donata abbiano comprato una rosa; oggi lungo il fiume che attraversa Bilbao c'era il mercato dei fiori; sembrava che ci aspettasse. Non ce la siamo fatta incartare e abbiamo camminato e camminato con questa rosa in mano fino al ponte più alto davanti al quale il museo fa bella mostra di sè.

Ho spiegato a Donata il significato e da lei ho fatto scattare alcune foto. La rosa è caduta verticalmente quasi volesse evitare che il contatto con l'acqua potess rovinare i petali rossi di cui era composta. Ha toccato lì'acqua con gentilezza e per un po' di tempo è rimasta ferma prima che la corente la portasse lontano. Quando ha toccato l'acqua e solo in quel momento ho fatto gli auguri ad Andrea per il suo compleanno.

L'archiettura del museo avrà accolto questo gesto e spiritualmente avrà accolto il nostro architetto che troppo presto ci ha lasciati orfani e smarriti.
Noi possiamo solo accogliere e fare nostro tutto quello che era Andrea che oggi era racchiuso in una semplice ma bellissima rosa rossa.

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.