15 maggio 2019

10 tappa: Laredo. Un bellissimo segnalibro.

Carissimi,
la tappa di cui avevo più timore. La tappa che ci ha visto due anni fa arrivare sotto l'acqua ma arrivare; l'anno scorso ci ha visto perderci e affrontare un cammino più lungo di 8 chilometri; quest'anno ci ha visto perdere le frecce ed avere troppe indicazioni da non saper più dove andare.
La temevo solo per questo: non volevo prendere la variante lunga ma se da una parte l'abbiamo evitata capendo finalmente dobe avevamo sbagliato con Alessandro, dall'altra la guida mandava poi in una direzione, le tracce gps in un'altra e la gente del posto, gentilissima, da un'altra parte ancora.

"Mamma ho perso.....le frecce" è la parodia del titolo di un film ma oggi calzava a pennello ad un certo punto dl nostro cammino. Poi ci siamo fidati delle indicazioni degli abitanti e ci siamo affidati a tutto il resto.

Sono quindi tornato sul percorso di due anni fà, riconoscendono solo a tratti alcune parti e particolarietà. Il paesaggio che vedete nelle foto ne è la prova più completa e più bella. Molto asfalto per arrivarci ma siamo stati ripagati di tutta la fatica, anch mentale, fatta.

E le suorine ci hanno nuovamente accolto, con la loro semplicità e i modi di fare calmi, sereni e dolci. Mi sono fatto rispiegare tutti gli orari; ho evitato di dire che ci eravamo già stati e che ormai conoscevamo tutto alla perfezione.

E' il posto dove lascerò il libro che ho finito di leggere ieri.
Avevo un segnalibro particolare: è quello che vedete nella foto; è una fotografia di Andrea che non rimarrà però dentro ali libro ma verrà con me fino a Santiago.
La foto di Andrea è com se mi avesse guardato tutte e volte che aprivo il libro e tutte le volte che poi lo richiudevo gelosamente, riponendolo all'interno dello zaino.

Spero che qualcuno lo prnda con sè per leggerlo, per gustarlo, per viverlo come ho fatto io. E' un libro che merita e non è stato scelto a caso prima della partenza. Sono amico su facebook di Andrea Caschetto e vorrei avere il coraggio, la forza e la gioia che ha lui nelle cose che fà e nelle cose che pensa.

Ci avviciniamo alla fine dlla prima parte di questo cammino; ci avviciniamo alla partenza di Donata e, chi mi conosce un po', sà ch le partenze non mi sono mai piaciute. Ma guardo a tutto il positivo di questi giorni passati con Donata e penso che non esiste partenza dolorosa se prima non hai vissuto qualcosa di esaltante con la persona che ti lascia. E così è stato: esaltante e bello!

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.




1 commento: