31 maggio 2012

Tappa 36 - Xunqueira de Ambia

Carissimi,
e' tornato il caldo; siamo sui 35 - 38 gradi ma oggi avevamo la tappa
corta e quindi ci siamo salvati. Da domani si riprende a partire molto
presto.

La barba sta crescendo: dal 24 aprile non ha mai visto la vicinanza ad
un rasoio. Si puo' dire che e' una "barba da pellegrino"! Spero che la
moglie mi faccia entrare in casa quando ritorno!!!
Se la barba aumenta i giorni ed i chilometri crescono e diminuiscono
in base a come li vogliamo leggere: chilometri e giorni fatti,
chilometri e giorni da fare. Comunque la si guardi sei settimane fa
siamo partiti da Siviglia e da sei settimane stiamo camminando. Loris
e' stato ed e' un ottimo compagno di viaggio, un amico, un vero
pellegrino ed e' stato molto bello tutto questo periodo passato con
lui.

Ieri, come vi scrivevo, siamo passati dall'ultima croce di legno che
troveremo fino a Santiago. Vi ho detto che ho lasciato altre cose: una
fotografia di due bambine e la scatola di una medicina. Hanno il loro
profondo significato sopratutto per le persone che mi legano a loro e
sopratutto perche' fino a ieri sono state gelosamente conservate in
una busta del mio zaino. E come le cose alle quali tieni, il
"distacco" e' sempre difficile anche se capisci che lo scopo ero
proprio quello di lasciarle in un luogo significativo del Cammino.
Da ieri sto continuamente pensando a questo luogo, a questa croce ed
alla croce, guarda caso, che colpisce le due persone che le
rappresentano. Sto pensando alle tanti croci che sono sulle spalle
delle persone, alcune delle quali magari le conosciamo ma non sappiamo
nulla del loro carico di dolore o di difficolta'. Sto pensando se
ciascuno di noi portasse anche solo per un pezzo di strada la croce
degli altri sollevandoli il tempo necessario per riprendere fiato, per
tornare a sperare o, come mi ha scritto qualcuno di voi, " a vedere
meglio la luce in fondo al tunnel".

Questa croce, questo simbolo, qualsiasi sia il significato e valore
che ciascuno di noi li da', deve diventare la nostra immagine fissa,
uno dei nostri obiettivi, una parte di noi che condividiamo con gli
altri.

Da oggi siamo ritornati sul programma delle tappe come avevamo
fissato. Domani (venerdi') saremo a Orense con 890 chilometri fatti.
Io sto bene; la nottata in bianco ormai e' un ricordo! I piedi sono
stabili e le dita sempre sotto controllo. Quindi tutto OK; non vi
preoccupate per me: il peggio e' veramente passato ed e' servito per
capire tantissime cose di cui poi vi rendero' partecipi.

Sappiate che CI stiamo avvicinando a Santiago e in quel "CI" non ci
siamo soltanto io e Loris.

Tappa 35 - Vilar de Barrio

Carissimi,
trovato internet ma con apparecchiature lentissime e che tra l'altro
non mi permettono di accedere al blog per l'aggiornamento. Pero' posso
scrivervi.
La stanchezza di ieri (martedi') e la nottata passata praticamente in
bianco piegato su un divano, non mi hanno messo nella giusta forza per
affrontare la giornata di oggi e quindi ho fatto piu' fatica del
solito a camminare.

Siamo partiti stamani con il cielo scuro ma non da nuvoloni ma da
nebbie; questo in parte ci ha tranquillizzato anche perche' avevamo
visto le previsioni buone alla televisione. La salita e' arrivata dopo
6 chilometri di asfalto ed ha cominciato a farsi sentire da subito. La
testa continuava a pensare alla nottata passata male e fino a quando i
pensieri erano questi la fatica aumentava; la testa ha iniziato a
farmi male e di conseguenza lo spirito si e' annebbiato ulteriormente
(dato che camminavamo gia' nella nebbia).

Poi il cammino di porta i suoi segnali, diversi l'uno dall'altro e sta
a te capirne il senso e sopratutto dargli il giusto significato. Per cui
quando ho acceso il telefono sono iniziati ad arrivare le prime mail
di risposta alla mia della sera precedente. l'ho vissute come una
spinta, come un pieno di carburante e ho iniziato a pensare ad altro,
a qualcosa di piu' positivo.
Poi la nebbia piano piano ha iniziato a diradarsi ed il sole a fare
capolino. Piano piano la giornata si e' trasformata in una splendida
giornata di sole! Ho letto tutto questo come un passaggio tra un
momento buio di difficolta' ad un momento che ti invitava a guardare
oltre, ad avere speranza, a guardare in positivo.

Con questa situazione le gambe hanno ripreso a camminare e la salita,
pur mantenendosi dura, ad essere vissuta per quello che era, fino a
quando non siamo arrivati in cima.

Come tante volte facciamo, ci guardiamo indietro per vedere la strada
percorsa (e non sarebbe male farlo anche nella vita normale) e ho
avuto la sensazione di essermi lasciato dietro oltre che alla strada
in salita anche i pensieri negativi. Con tutto questo addosso la
giornata e' proseguita.

Siamo arrivati all'ultima Croce di legno che incontreremo da qui ma
Santiago. Ho lasciato altre cose che amici mi avevano dato e che ho
portato fino a qui dentro il cuore e fisicamente dentro lo zaino.
Altro momento forte, vissuto in silenzio sia da parte mia che da parte
di Loris. Ciascuno in questi momenti fa' le sue riflessioni, le sue
preghiere, si affida e affida.

In uno dei messaggi arrivati stamani un'amica mi diceva alla fine del
messaggio, nei saluti finali: ".....e se lo accetti ti benedico".
Certo che l'accetto e l'ho accettato! Ho bisogno delle benedizioni
come il pane non tanto e solo per il cammino quanto per continuare a
condividere lo spirito che ha animato tutto questo pellegrinaggio.

Domani (giovedi') la giornata sara' dedicata agli anziani. Vi
spieghero' piu' avanti la dedica precisa perche' la biblioteca che
ospita internet sta chiudendo e quindi devo lasciarvi.

Vi abbraccio con affetto e amicizia.

Tappa 33 e 34 - A gudina - Laza

Carissimi, sono stanco e ancora non mi sono totalmente ripreso dalla giornata di oggi. Per cui mi scuserete se non scrivero' tante cose; avro' modo di farlo in seguito.
Ieri (lunedì') tappa bella con la salita a 1300 fatta di mattina presto con la brina ancora sui prati ma con l'aria che riempiva appieno i polmoni. Tappa di montagna come ormai facciamo da giorni e come faremo ancora fino a quando non scenderemo di quota.
Oggi la tappa prevista era di 20 km ma la chiusura dell'ostello dove avevamo programmato di fermarci ci ha costretto ad un prolungamento di altri 15 km fino ad arrivare a Laza! Fatti da mezzogiorno alle quindici e trenta sono stati una vera mazzata anche perche' con la testa non ero pronto a farne 35.
Ma il cammino e' anche questo: l'imprevisto, il cambio di programma e la fatica! Si accettae si ringrazia di essere comunque arrivati: stanchi ma arrivati. Sara' un caso ma la giornata di oggi era dedicata al volontariato che di imprevisti ne ha sempre tanti sulla propria strada ma sa anche trovare le giuste e necessarie risposte.
Non modificheremo i giorni ma soltanto il punto di arrivo di domani (mercoledì') che sara' a Villar de Barrio. E proprio domani affrontiamo la dura salita lunga 17 km per poi fare gli ultimi 6 in discesa che per il mio piede non e' proprio il massimo.
Ci avviciniamo! Di questo ne siamo consapevoli ma ci gustiamo comunque giorno per giorno perche' cosi' vuole il cammino e perche' cosi' e' giusto che sia. Ho chiamato al telefono due amici e sono contento di aver sentito la loro voce: abbiamo fatto qualche metro di cammino ancora più' insieme.
Buona notte a tutti e buongiorno a chi legge di mattina.

Tappa 31 e 32 Requejo de Sanabria - Lubian

Carissimi, sono a letto nel lenzuolo e sotto la coperta. Fuori il sole inizia a calare ma c'e' ancora tanta luce. Ci si abitua presto sul cammino ad andare a letto con queste situazioni.
Sabato tappa noiosa tutta su asfalto e gli ultimi chilometri sotto la pioggia; quindi abbiamo ritirato fuori la mantella. Domenica invece tappa bellissima con il sole ed il cielo azzurro; un freddo cane ma cappellino e guanti hanno reso un buon servizio.
La giornata era dedicata alla famiglia e la difficolta' nel salire ai 1300 metri ha simbolicamente evidenziato quelle che tutti i giorni incontriamo nel fare famiglia. Quattro cerbiatti ci hanno dato il buongiorno e la cosa e' stata veramente molto bella. Il sole poi piano piano ha fatto capolino.
Da oggi siamo in Galizia, il territorio che ci portera' fino a Santiago. Con oggi abbiamo fatto 800 km quanto il cammio francese l'anno scorso. E' un'altra meta raggiunta e vediamo sempre più' vicina quella finale. Vi portiamo sempre con noi. E' vero: contiamo i giorni che mancano ma poi alla fine questo cammino ci manchera'!
Un abbraccio.

26 maggio 2012

Tappa 29 e 30 - Rionegro del Puente - Asturianos

Carissimi, altri due giorni di sole; ora invece si e' alzato il vento e sono arrivate un po' di nuvole. Speriamo bene!
Speriamo bene perche' si prosegue a salire e domenica toccheremo i 1300 metri di altitudine, quindi montagna!
L'unghia ha ripreso a fare male ma con le protezioni di gomma la tengo protetta. Certamente i tratti di discesa non aiutano e non sono piacevoli per il dito.
Altre belle sensazioni in questi due giorni appena passati, sopratutto la mattina con l'alba dato che siamo sempre partiti alle 6. Giovedì' il passaggio tra i pioppieti e' stato caratterizzato dal cinguettio degli uccelli gia' svegli o quelli che si stavano ancora "stiracchiando". Davano il buongiorno anche a noi. Il sole alle nostre spalle iniziava a salire e riscaldava prima i polpacci e poi abbiamo cominciato a sentirlo sul collo.
Oggi sempre cielo sereno, di un turchese intenso e sole pieno. In cielo neppure una nuvola ma soltanto una serie di scie degli aerei che si incrociavano a formare un grande gioco degli sciangai. Vi ricordate? Quei bastoncini di legno che fatti cadere su un tavolo formano un groviglio che piano piano deve essere sciolto.
Bellissimo!
Ecco, vedete quanto poco ci vuole per ammirare con gli occhi e con l'udito le tante cose che ci circondano? Poi ciascuno puo' dargli il significato che vuole; sono tanti i "segni" che troviamo sul nostro cammino quotidiano e quindi non soltanto qui verso Santiago.
Sabato la giornata sara' dedicata ai "doni e ai talenti" di ciascuna persona; il pensiero e la preghiera sara' affinche' ciascuno possa riconoscere i propri, metterli a disposizione del prossimo e poterli sempre esprimere al meglio.
Domenica sara' dedicata alla "famiglia" in generale; nucleo fondamentale per la crescita e la conservazione dei valori da trasmettere ai figli e comunque alle generazioni future. Fare ed essere famiglia e' sempre più' difficile e quindi il cammino di domenica che sara' duro e difficile ci e' sembrato il più' adatto per la nostra dedica.
A chi leggera' questo post lunedì' auguriamo una buona settimana (non soltanto un buon inizio). A chi legge in tempo reale auguriamo dei giorni felici.
Un abbraccio a tutti.

23 maggio 2012

Tappa 27 e 28 - Tabara - Santa Croya de Tera

Carissimi,
altri due giorni di cammino e altri due giorni di sole: due splendide giornate di sole!

Ieri siamo arrivati a Tabara, oggi siamo a Santa Croya de Tera. Ieri abbiamo allungato di 7 chilometri, anticipandoci sulla tappa di oggi, perche` non eravamo convinti del posto per dormire dove avevamo programmato di fermarci. Oggi quindi e` stata piu` corta ma e` soltanto un modo di dire perche` il totale e` lo stesso!
Il piede e` migliorato ulteriormente e le scarpe vanno a meraviglia: ieri ho potuto provarle su tutti i tipi di terreno, dal semplice sterrata, a roccioso, sull'asfalto. Tutto ok, quindi mi sono tranquillizzato pur mantenendo l'attenzione e lúso della crema. I farmaci invece finirianno di essere assunti domani.

Abbiamo lasciato le mesetas, quei lunghi rettilinei piatti che mettono a dura prova supratutto la testa; adesso e` un continuo saliscendi anche se in alcune occasioni ricapita di trovare il "dirittone" incredibile!

Come abbiamo detto nella trasmissione in radio, la giornata di ieri e` stata dedicata a tutte le persone, giovani e non, che sono davanti a un bivio nella loro vita e devono scegliere quale strada intraprendere. Non e` stata una scelta casuale perche` proprio ieri abbiamo abbandonato la Via della Plata e abbiamo iniziato il Cammino Sanabrese: quindi anche noi siamo arrivati ad un bivio, un bivio conosciuto, famoso, segnalato. Certo avevamo da casa gia´ fatto la nostra scelta ma abbiamo pensato a tutti coloro che ancora devono decidere della propria vita o anche solo di una piccola parte di essa.

La giornata di oggi e´ stata invece dedicata alle risorse naturali che la nosra madre terra ci mette a disposizione e sopratutto abbiamo pregato e meditato sul "buon senso", quel buon senso che l'uomo dovrebbe avere per utilizzare queste risorse e sopratutto quelle rinnovabili. La decisione e` nata anche perche` oggi abbiamo superato un parco eolico che da giorni vedevamo da lontano e che oggi ci siamo invece lasciati alle spalle. In Spagna usano moltissimo questo tipo di energia alternativa.

Che dirvi! Tutto sempre molto bello. Il paesaggio invita alla riflessione e dovrei avere un registratore sempre in mano per fermare i tanti pensieri che mi passano per la testa; ma cerco comunque di metterli sul mio libretto appena arrivo all'ostello. Sento un po' la stanchezza anche quella che la lontananza dagli affetti ti porta ad avere in maniera naturale e direi quasi automatica. Ogni tanto mi "passo" davanti agli occhi i volti dei tantissimi amici ed e` un modo per averli simbolicamente qui con me.

Mi sono arrivati messaggi e mail che parlavano ancora della speranza (quella che io aveveo riferito alla donne africane come la loro forza per andare avanti). Queste vostre riflessioni mi hanno fatto pensare a lungo e qui il tempo per pensare non manca proprio; ed ho pensato ad una proposta/provocazione che faro` in radio uno di questi giorni ma che anche vi scrivero`. Devo ancora rifletterci e pregarci un po'  sopra, poi decidero`. Ma tutto comunque parte da quello che non e` un termine e neppure una filosofia: speranza! e` tanto tanto di piu´ e sono convinto che se non ritorniamo ad "investire nella speranza" faremo sempre meno strada e le generazioni future saranno sempre piu` in difficolta´.

Penso che stasera vi riscrivero´. Trovare una postazione fissa e libera mi permette questo "abuso" di tastiera, ma e` per cercare il piu` possibile di condivider con voi questi giorni passati, quelli futuri che verranno e tutto quello che e` a loro collegato.

22 maggio 2012

Tappa 26 Riego del Cammino

I giorni passano e con oggi abbiamo superato i 600 km. Fatti. Ce ne sono ancora tanti e soprattutto una buona parte saranno in zone impervie e montuose, ma saranno quelle che ci porteranno in Galizia e poi di seguito a Santiago.
Anche oggi ho dimezzato la tappa; penso che non ce ne sia più la necessità non tanto perché il piede va un po meglio ma perché ho comprato un paio di sandali e perché la provvidenza mi ha fatto avere un paio di scarpe più morbide e più leggere.
Proprio così : un pellegrino ha terminato il cammino a Zamora e mi ha dato le sue scarpe ed io, pur con qualche dubbio, le ho prese ben volentieri. Non è mai consigliabile cambiare scarpe durante il cammino ma era una situazione speciale e dovevo provare. Così le ho calzate per i 19 km.di oggi e il dolore si è attenuato notevolmente fino a permettermi di camminare quasi regolarmente.
Ho deciso di lasciare quindi le mie in questo ostello di stasera: mi dispiace del resto con loro ho camminato fino a ieri ma non era più possibile calzarle.
E ' stata una sensazione strana calzare le scarpe di un altro pellegrino, lasciare le mie, avere i sandali attaccati allo zaino! E' come iniziare un cammino nuovo e chissà che tutto questo non dovesse effettivamente accadere. Sul cammino ho imparato che nulla succede per caso.
Ci siamo immersi nuovamente nei piccoli paesi e saranno sempre più piccoli e abbandonati. Internet sarà una utopia.
Stamani in farmacia ho preso pomata e protezione per le dita dei piedi: che rottame che sono!!!

Tappa 25 Zamora

Oggi siamo a Zamora penultima città grande che incontreremo da qui a Santiago. Il tempo regge: nuvole con sole; ieri invece pioggia per buona parte della giornata. Domani non si sa: vediamo strada facendo.
E proprio domani accorcero' nuovamente la tappa che ci porterà a Riego del Cammino; anche questa è una scelta obbligata per riposare ulteriormente il piede ma soprattutto per passare in farmacia e poter comprare un paio di sandali: la scarpa destra è una sofferenza e anche l'unghia dello stesso piede ha ripreso a dare segni di sofferenza. Un paio di sandali dovrebbe lasciare il piede molto più libero. Raggiungero' Loris dopo 18 km. e faremo gli ultimi 17 i insieme così potrò provare le scarpe nuove.
Per il resto tutto ok. Lo spirito è stato si minato da questo inconveniente doloroso ma si mantiene alto pensando alla meta e facendosi forza con i tanti messaggi che sono arrivati.

20 maggio 2012

Tappa 23 e 24 - Calzada de Valduciel - Villanueva de Campean

Altre due tappe, altri due racconti di dolori, di soste, di pause, di accorgimenti tecnici e di medicinali. Ma anche altre due tappe con solitudine, silenzio e spazi immensi: le mesetas spagnole: campi immensi di grano che ondeggiano al passare del vento.
Il piede non e' migliorato o per lo meno e´ stazionario; prendiamolo come un'aspetto positivo. Ho aggiunto una crema con lo stesso principio attivo delle pasticche ma ho comunque dovuto fermarmi e dimezzare la tappa che ci ha portato a Villanueva de Campean. E' stata una decisione sofferta ma inevitabile se voglio poter proseguire e portare a termine questo pellegrinaggio; del resto, come ho detto in radio, non sono e non siamo qui per fare gli eroi ma per portare a conclusione una iniziativa e portare nel nostro zaino tante persone ed amici fino a Santiago.

Loris e'  partito di mattina presto; i chilometri da fare erano 32 quindi non pochi e piu´ della meta´ su strada asfaltata. Io l'ho raggiunto dopo 20 chilometri e abbiamo fatto insieme l'ultima parte. E' stata una cosa strana vederlo andare via e io in bus percorrere la strada che lui ha fatto da solo, ma non avevo alternative.

Il piede da´ sempre le solite fitte e devo cercare di non sforzarmi a camminare male perche´ potrei compromettere le ginocchia o la schiena. Quindi la scelta nel camminare in una certa maniera si fa difficile. Vedremo piu´avanti.

Tappa 21 e 22 - San Pedro de Rozados - Salamanca

Carissimi, ho ritrovato internet. Del resto siamo a Salamanca e nella biblioteca comunale le apparecchiature non mancano. Vorrei dirvi che va tutto bene ed invece dal punto di vista fisico le cose non stanno andando per il verso giusto: la diagnosi dice "metatarsalgia" un mix di tendinite e irritazione al nervo! Da ieri ho questa situazione al piede destro che mi impedisce di camminare normalmente e a ogni passo e´ una stilettata di dolore. Ho dovuto rallentare il passo ma mi trovo bene soltanto in salita dove il piede scarica sul tallone e non sulla parte anteriore. Il dottore oggi dice che dovrei stare a riposo e usare antidolorifici e antiffiammatori per almeno 10 giorni. I medicinali li sto gia´ prendendo da ieri ma di riposo non se ne parla neppure.
Ma veniamo a noi e non al mio piede. Oggi siamo a Salamanca citta´ o di arrivo per chi termina la prima parte del cammino o di partenza per chi lo inizia. Per noi e´ una meravigliosa citta´ di passaggio ma e´ comunque una meta raggiunta, domani si prosegue.

Ieri invece e´ stata una giornata particolare oltre che per il piede ma sopratutto per essere arrivati al punto piu´ alto di questa prima parte di cammino: 1200 metri. Non e´ stato tanto l'arrivarci ma la visione a 360 gradi che da questa montagna abbiamo potuto ammirare. Le foto sicuramente non renderanno giustizia del panorama ma i nostri occhi non potranno dimenticare. Era anche questa un'altra piccola meta da raggiungere non tanto per il cammino in se per se, quanto per la foto di Padre Luciano che inserita in una busta trasparente e stagna ho lasciato ai piedi della croce che si erige sul monte. Essendo il punto piu´ alto, Luciano non poteva che stare quassu´ anche se io so che lui e´ molto, molto piu´ in alto! La foto lo ritraeva con una bambina africana e penso di immaginare che fosse uno di quei frugoletti che amava tenere in collo nei suoi viaggi in Tanzania.

Ho pianto e non mi vergogno a dirlo, come non mi sono vergognato a farlo davanti a Loris; il pianto e` una forma di liberazione ma anche di condivisione e per me di grande amicizia verso la persona con la quale piangio o per la quale piangi. E´ stato un momento particolarissimo e intenso; la preghiera davanti a quella foto ha sugellato un contatto spirituale tra me e Luciano al quale avrei voluto che partecipassero fisicamente tanti dei suoi amici. So che con il pensiero eravante comunque li´ anche voi.

17 maggio 2012

Tappa 20 - Fuenterroble de Salvatierra

Boschi davanti e da tutti gli altri lati; un verde intenso, una leggera brezza e il sole ancora alto. In tutto questo contesto si inserisce questo paesino di poche case e servizi.
Si cammina bene in questi giorni; tappe in paesaggi affascinanti e il tempo bello che ne risalta i colori, i suoni e i profumi.
Proprio cosi´: colori, suoni e profumi fanno parte delle nostre 6-7 ore di cammino ma anche dopo una volta che siamo arrivati.
Nel silenzio hai la possibilita´di assaporare e vivere tutto questo: i colori cambiano al variare della luce del sole; i suoni si dividono in quelli del risveglio da quelli della vita giornaliera che scorre intorno a noi; i profumi vanno dalla ginestra al glicine passando per il fieno che mi riporta indietro nel tempo quando da bambino andavo nella casa di campagna.
Queste tre dimensioni, colori, suoni, profumi fanno parte tutti i giorni del nostro cammino: io mi metto in visione ed in ascolto di tutto questo e non posso fare a meno di ringraziare. Ringraziare il Signore per questi doni e ringraziarlo dell'opportunita´ che mi ha dato di viverle e condividerle con voi.

Tappa 19 - Calzada de Bejar

Si comincia a salire e questo e´un bene per i piedi perche´non sono pressati dalla discesa. Per di piu´siamo saliti cambiando completamente paesaggio. Ai pascoli si e´sostituito il bosco e la strada bianca che abbiamo percorso ci ha proiettato veramente in una ulteriore dimensione con la natura all'interno della quale tutti i giorni ci immergiamo.
Con la tappa di oggi lasciamo il territorio della Extremadura ed entriamo in quello della Castilla e Leon.
Il paesino che ci ospita ha venti case, una Chiesa, un bar e un ostello. Meraviglioso tutto quanto! Sapessi lo spagnolo mi metterei a parlare con gli anziani che sono seduti davanti all'uscio delle loro case. Ma piu´di un saluto non posso dire.
Da oggi e per altri cinque giorni non scenderemo mai al di sotto degli 800 metri di altitudine; per questo spero di trovare le coperte!

Tappa 17 e 18 - Oliva de Placenzia - Aldenueva del Camino

Sole, sempre sole e per me questo e´importante perche´mette di buon umore e perche´ci fa gustare molto di piu´un paesaggio veramente bello. Altri due giorni passati tra pascoli e querce. I sentieri che percorriamo passano all'interno di grande aziende delle quali pero´vediamo soltanto gli animali: pecore, mucche e tori! Distinguere questi ultimi e´la nostra principale priorita´ appena vediamo che ci sono animali con le corna!
Altri due piccoli paesi; altri due ostelli caratteristici dove con i pellegrini e`possibile continuare a respirare l'aria di questo cammino.
Si e`aggiunto il dolore alla schiena ma regolando meglio lo zaino si e´attenuato. Per il resto mantengo alta l'attenzione sui piedi.

11 maggio 2012

Tappa 15 e 16 canaveral - galisteo

Carissimi sapevo che sarebbe stata dura e così è stato. Soprattutto ieri con 33 km sotto un sole pieno e senza ombra hanno messo a dura prova fisico e testa.
Ma non a caso avevamo deciso di dedicare la giornata alle donne africane: noi 33 km sotto il sole per andare a prendere l'acqua non li facciamo: apriamo il rubinetto e via.
E così il continuo pensare a tutto questo ha fatto sì che trovassi quella forza e quel coraggio che mia moglie Paola fin dal primo mattino mi ha scritto e mi ha incitato a ricercare. Le ha viste anche lei queste donne, come ha visto i bambini che vanno a piedi a scuola distante dalla loro capanna chilometri e chilometri.
La forza di queste donne, ho pensato, non viene fuori dal nulla: la loro forza nasce dalla speranza, quella speranza che forse noi ogni tanto smarriamo o perdiamo del tutto.
Ho pensato che al posto del nostro zaino loro hanno il bambino avvolto nella kanga colorata e se lo portano sempre dietro sulla schiena. Quante volte ho pensato che mi sarebbe piaciuto essere portato così anche a me; crea un contatto particolare tra madre e figlio, trasmette sicurezza e amore, trasmette anche quella speranza che deve essere tramandata di generazione in generazione.
Oggi il sole era un po coperto da una leggera foschia ed abbiamo attraversato un altro bellissimo tratto in solitudine e silenzio.
Ho le unghie dei due pollicioni che sono parzialmente nere penso per la pressione dei primi giorni con le scarpe. Faccio impacchi con il ghiaccio e ho applicato una pomata antibiotica per prevenire infezioni. È una piccola tegola in più sul capo da gestire perché con i piedi non si scherza.
Ieri sono arrivate tante mail e messaggi; tanta condivisione con le donne africane e tanto sostegno a me e a Loris. Altre scatoline stanno partendo per Livorno e tanti ascoltano il nostro intervento a radio toscana. Non smetterò mai di ringraziare gli amici che ci hanno dato questa splendida opportunità.

09 maggio 2012

Casar de Caceres quattordicesima tappa

Carissimi il caldo è arrivato e quindi la temperatura si è alzata notevolmente. Siamo partiti un po in ritardo e questo ci ha fatto prendere un'ora di caldo in più.
La giornata di oggi era dedicata a Lisa una ragazza con handicap ma con tantissime cose in più rispetto a noi. Non la conosco personalmente ma l'ho conosciuta tramite il volto gioioso della mamma quando me ne parlava e dall'amore che le sue parole emanavano.
Siamo stati contenti che questa dedica sia capitata nella giornata più serena che abbiamo avuto fino ad oggi. Neppure una nuvola e il cielo limpido e celeste.
Finalmente abbiamo un letto con un materasso e una coperta. Per il resto la giornata più dura sarà domani. Ci stiamo preparando psicologicamente, poi si vedrà.

Valdesalor tredicesima tappa

Carissimi ieri tappa divisa tra le prime 3 ore di pioggerellina e le successive 3 di sole tra le nuvole. La giornata poi è finita con uno splendido tramonto.
Le previsioni danno sole pieno per i prossimi giorni con temperature oltre i 30 gradi. Abbiamo dormito negli spogliatoi di un campo da calcio in disuso e abbiamo sistemato i materassini in quello dell'arbitro!!! Non mi era mai capitato. La diretta con radio toscana l'abbiamo fatta dalla panchina!
Di coperte neppure l'ombra ma non ha fatto poi così freddo. È stata comunque una simpatica esperienza.
Cominciamo da giorni a vedere gli stessi pellegrini e con loro si scherza e si cerca di capirsi nonostante la difficoltà della lingua. francesi e spagnoli e da ieri anche un italiano di Bolzano.
Siamo andati in su e in giù per il piccolo paese; sono quelli che piacciono a me e anche a Loris. Un po di sole e poi l'ora di cena dove la birra non manca mai.

La sera ad Alcuescar

Carissimi scrivo che sono già a letto non tanto per la stanchezza quanto per il freddo che c'è nei locali dove alloggiamo. Penso che stanotte sarà difficile chiudere occhio anche perché la scelta di non portare il sacco a pelo ma un semplice sacco letto di cotone mi sacrifica un po nella temperatura.
Ho però ancora addosso il caldo umano che l'ambiente dona perché è una piccola Casa della Divina provvidenza dove sono accolti e curati persone con handicap motori e psichici. Quando siamo andati in chiesa per la benedizione siamo passati dal corridoio dove in tanti passeggiavano altri spingevano carrozzine altri erano già in refettorio.
Attraversare questo corridoio mi ha caricato emotivamente e umanamente perché ero tra persone bisognose che hanno trovato un aiuto e un sostegno ma non sanno come ringraziarti se non con le loro urla i loro scatti il prenderti la mano come vecchi amici.
Mi sono rivisto al Cottolengo di Firenze dove con padre Luciano andavamo anche se io molto meno rispetto ad altri amici di Montughi. Ho sentito questo calore questo senso anche di impotenza di fronte a tante difficoltà fatte persone; ma c'era serenità c'era anche tanta libertà che nasce dal loro non capire e c'era      tanta speranza in quei volti.
Ho ancora quel calore addosso; non mi servirà solo per la notte ma per tutto questo pellegrinaggio.

07 maggio 2012

Alcuescar dodicesima tappa

Carissimi altro wi fi e speriamo di incontrarne altri perché non sono segnalati internet per i prossimi giorni.
Abbiamo fatto la "notte bianca" anche noi nel senso che un russatore spagnolo ci ha tenuto svegli!!!
Quindi notte in bianco.
Oggi siamo saliti e il buongiorno ce lo ha dato il sole sbucato all'orizzonte mentre camminavamo. Poi purtroppo non lo abbiamo più visto perché le nuvole hanno coperto tutto. Due gocce di acqua anche oggi e forse anche domani. Poi dovrebbe arrivare l'alta pressione.
Siamo alloggiati in un convento che fa da centro di accoglienza per persone con handicap fisico e mentale. Alle 19 ci sarà la preghiera del pellegrino e poi la cena comunitaria. Alle 21 tutti a letto.
Bella tappa anche oggi con pascoli e distese immense di querce. Il rumore dei nostri passi e alcuni grilli che cantano nonostante l'ora ma questa era una cosa che avevo già sperimentato anche le volte passate.
Alla gamba dolorante si è aggiunta una scarpa che duole in un punto preciso: dovrò porre rimedio quanto prima.
Un amico ci ha scritto:"la fraternità che spesso sogno è qualcosa di molto semplice: un'oasi di pace dove possono riposare Dio e l'uomo".
Lo sperimentiamo tutti i giorni e vorrei farvelo provare se fosse possibile farlo a distanza. Ma voi sapete benissimo cosa vuol dire.
Un abbraccio.

Aljucen undicesima tappa

Carissimi ho trovato wi fi e quindi aggiorno. Oggi giornata di sole finalmente anche se con nuvole ma abbiamo camminato in maglietta da metà mattinata. Stanco questo si perché abbiamo fatto 5km in più non essendo segnato bene il percorso. Quando fai strada in più psicologicamente lo senti e conseguentemente anche nel fisico.
Siamo tornati finalmente in campagna: ne avevamo bisogno e siamo anche saliti di altitudine: la pianura ci aveva addormentato le gambe. E ora siamo in un paesino con un bar un ostello una chiesa una piazza una fontana e poche case. L'ottimo per il pellegrino perché mantiene la sua dimensione, la sua tranquillità ed il silenzio generale.
Speriamo che il tempo duri così continuiamo a fare il bucato come oggi ed a poterlo asciugare.
Vi aspetto sempre su Radio Toscana. Un abbraccio.

Torremejia decima tappa

Carissimi il tempo è sempre incerto ma almeno oggi l'acqua ce l'ha risparmiata. Il forte vento non abbiamo capito se porta via le nuvole o ne porta di più minacciose!
Tutta pianura e quando dico tutta pianura dico neppure un metro di dislivello. In più si è aggiunta la tipologia della strada : tutta diritta! Esclusi i primi 5 km gli altri 22 erano completamente diritti come nelle mesetas o come le strade  in California se volete.
Le gambe hanno un po sofferto e la testa idem ma con Loris ci siamo fatti forza a vicenda anzi siamo arrivati anche a riderci sopra tutte le volte che non vedevamo la fine della strada: erano i primi segnali di carenza di ossigeno al cervello!
Le mesetas vanno comunque vissute così con sofferenza ma anche con speranza perché alla fine la meta si raggiunge, l'orizzonte si fa più vicino e la strada fatta ti rimane alle spalle.
Questo è quello che ho vissuto oggi e proprio mentre soffiava il vento è arrivata una mail di un'amica che parlava di vento. E quando la testa vacillava altri messaggi hanno dato forza e coraggio.
Altre scatoline sono andate da altri amici e mi arrivano sempre notizie di come e quanto si stiano riempiendo. Grazie anche a nome dei bambini in Tanzania che avranno il loro asilo.
Un abbraccio a tutti voi.

03 maggio 2012

Villafranca Barros

Carissimi,
una settimana fa muovevamo i primi passi sulla Via della Plata; ce lo siamo detti con Loris stamani ma non per fare calcoli o dirci dei numeri ma soltanto perche' il tempo quaggiu', il trascorrere del tempo, e' di un'altra dimensione.
 
Tappa dura oggi nonostante i chilometri non fossero tantissimi; dura perche' fatta sotto la pioggia e sopratutto fatta con il fango alle caviglie! Gambe pesanti, scarpe ancora di piu' e difficolta' nello stare in piedi e nel cercare i posti "migliori" dove passare. Tutto questo affatica il corpo e la mente.
 
Ma ci sono due aspetti che ritengo belli e che vale la pena approfondire. Il primo nasce dalla dedica di questa giornata che con Loris abbiamo deciso di dedicare ad un mio amico (diventato in spirito amico anche di Loris) che oggi ha i risultati di alcune analisi sulla sua salute. Gli abbiamo dedicato il cammino di oggi e per la fatica che abbiamo fatto nel fango penso sia stata la scelta migliore che potevamo fare.
Non e' il nostro caminare che porta alla guarigione ma il nostro camminare con fatica che ci unisce nello spirito con coloro che soffrono altre fatiche. Tutto questo vissuto nel silenzio della mantella e dell'acqua che rumorosamente pioveva sopra, ha contribuito a dare un ulteriore senso alla giornata.
 
L'altro aspetto e' il bellissimo arcobaleno che in uno dei pochi sprazzi di sole, ci siamo ritrovati ad un tratto sulla nostra sinistra. Ci siamo detti che potrebbe essere di buon auspicio per tutti quanti e ce lo siamo goduto con gli occhi il piu' possibile.
 
Come vedete sono semplici cose ma se vissute con intensita' acquistano un valore immenso; sopratutto se hai la possibilita' di poterle condividere con qualcuno accanto e anche a distanza.
 
Riceviamo tante mail e questo ci spinge in avanti come il vento che ogni tanto batte sul nostro zaino. Grazie di cuore a tutti voi.
Le dirette a Radio Toscana sono poi un appuntamento che ci fa un sacco di piacere perche' lo viviamo come un piccolo ulteriore impegno di condividere e comunicare ad altri la nostra esperienza. E' anche un modo per sdrammatizzare alcune situazioni e per far sentire la nostra voce agli amici, colleghi e familiari. 
 
Domani tappa lunga. Non diciamo piu' che speriamo nel sole ma viste le previsioni possiamo solo continuare a sperare e basta!
 
Un abbraccio fraterno.

02 maggio 2012

Fuente de Cantos

Carissimi,
anche oggi la tappa e' andata a conclusione felicemente; cio' vuol dire che abiamo avuto il sole (anche se sempre con qualche nuvola all'orizzonte) e un paesaggio meraviglioso: pascoli con querce e poi soltanto colline verdi all'infinito.
 
Come non ammirare tutto questo e come non viverlo nel silenzio. E' impossibile e quindi anche oggi abbiamo ascoltato tutto quello che c'era da ascoltare e fatto nostro con gli occhi i colori e le linee ondulate dell'orizzonte di cui non abbiamo mai visto la fine.
 
Stamani il cappellino di lana era d'obbligo ma a meta' mattinata finisce anche lui insieme alla giacca nello zaino. Sara' difficile anche nei prossimi giorni arrivare a metterci in maglietta estiva a mezze maniche! Comunque metterei la firma per giornate con questo tempo.
 
Tutto procede bene. Lo zaino e' perfetto: dal peso alla stabilita'. Le scarpe si sono ammorbidite anche se le facilito non legandomele troppo strette. Le bizze le fa la gamba sinistra con il relativo ginocchio mentre i talloni hanno smesso di darmi quello che era un fastidioso dolore. Gamba e ginocchio invece sembrano aver gia' fatto gli oltre 800 chilometri che ancora ci mancano e spero vivamente che un aiutino chimico porti i frutti sperati altrimenti e' dura! Ginnastica prima e dopo aiuta sicuramente quel minimo di riabilitazione giornaliera.
 
Ieri sera la Messa del Pellegrino alle 21 ha concluso la giornata e con lei sono andati anche gli appunti, le sensazioni, il resoconto che scrivo sul quadernetto di bordo. Non scrivo con regolarita', come una volta, ma soltanto quando ne sento la necessita' e quando le parole frullano per la testa; e' un modo per sentirsi liberi e non obbligati a fare una determinata cosa.
 
Scrivere a voi sarebbe invece una cosa che farei continuamente ma diventerei noiso e invece voglio che possiate anche a piccole dosi assaporare quello che possiamo sentire con Loris in questa esperienza: passo dopo passo. E' cosi' che ho scritto sulle scatoline perche' e' cosi' che si vive il cammino ed e' cosi' che posssiamo vivere anche noi stessi.
 
Il primo giorno di cammino, il primo dei 42 che ci porteranno a Santiago, un'amica mi scriveva: "prima monetina messa nella scatola"! ed io, come se le rispondessi, dicevo: "primo passo!" Tanti altri mi hanno scritto della monetina giornaliera ed io mi sento ancora piu' motivato a fare quel primo passo quotidiano ed a metterli tutti insieme per arrivare alla meta.
 
Ai miei ragazzi del calcio ultimamente parlavo di "un filo che ci unisce e che ci tiene unito; un filo al quale ciascuno di noi e' attaccato". Bene, questo filo c'e' anche con voi ed e' un filo che ci unisce a distanza, al quale possiamo attaccarci e farci portare quando siamo in difficolta' o tirare di piu' noi quando altri sono in difficolta'.
 
Vi auguro una notte serena per chi legge ora o una buona giornata per coloro che la iniziano ora. Buon cammino.