Carissimi,
anche oggi la tappa e' andata a conclusione felicemente; cio' vuol
dire che abiamo avuto il sole (anche se sempre con qualche nuvola
all'orizzonte) e un paesaggio meraviglioso: pascoli con querce e poi
soltanto colline verdi all'infinito.
Come non ammirare tutto questo e come non viverlo nel silenzio. E'
impossibile e quindi anche oggi abbiamo ascoltato tutto quello che c'era
da ascoltare e fatto nostro con gli occhi i colori e le linee ondulate
dell'orizzonte di cui non abbiamo mai visto la fine.
Stamani il cappellino di lana era d'obbligo ma a meta' mattinata
finisce anche lui insieme alla giacca nello zaino. Sara' difficile anche
nei prossimi giorni arrivare a metterci in maglietta estiva a mezze
maniche! Comunque metterei la firma per giornate con questo tempo.
Tutto procede bene. Lo zaino e' perfetto: dal peso alla stabilita'.
Le scarpe si sono ammorbidite anche se le facilito non legandomele
troppo strette. Le bizze le fa la gamba sinistra con il relativo
ginocchio mentre i talloni hanno smesso di darmi quello che era un
fastidioso dolore. Gamba e ginocchio invece sembrano aver gia' fatto gli
oltre 800 chilometri che ancora ci mancano e spero vivamente che un
aiutino chimico porti i frutti sperati altrimenti e' dura! Ginnastica
prima e dopo aiuta sicuramente quel minimo di riabilitazione
giornaliera.
Ieri sera la Messa del Pellegrino alle 21 ha concluso la giornata e
con lei sono andati anche gli appunti, le sensazioni, il resoconto che
scrivo sul quadernetto di bordo. Non scrivo con regolarita', come una
volta, ma soltanto quando ne sento la necessita' e quando le parole
frullano per la testa; e' un modo per sentirsi liberi e non obbligati a
fare una determinata cosa.
Scrivere a voi sarebbe invece una cosa che farei continuamente
ma diventerei noiso e invece voglio che possiate anche a piccole dosi
assaporare quello che possiamo sentire con Loris in questa esperienza:
passo dopo passo. E' cosi' che ho scritto sulle scatoline perche' e'
cosi' che si vive il cammino ed e' cosi' che posssiamo vivere anche noi
stessi.
Il primo giorno di cammino, il primo dei 42 che ci porteranno a
Santiago, un'amica mi scriveva: "prima monetina messa nella scatola"! ed
io, come se le rispondessi, dicevo: "primo passo!" Tanti altri mi hanno
scritto della monetina giornaliera ed io mi sento ancora piu' motivato a
fare quel primo passo quotidiano ed a metterli tutti insieme per
arrivare alla meta.
Ai miei ragazzi del calcio ultimamente parlavo di "un filo che ci
unisce e che ci tiene unito; un filo al quale ciascuno di noi e'
attaccato". Bene, questo filo c'e' anche con voi ed e' un filo che
ci unisce a distanza, al quale possiamo attaccarci e farci portare
quando siamo in difficolta' o tirare di piu' noi quando altri sono in
difficolta'.
Vi auguro una notte serena per chi legge ora o una buona giornata per coloro che la iniziano ora. Buon cammino.
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