20 maggio 2012

Tappa 21 e 22 - San Pedro de Rozados - Salamanca

Carissimi, ho ritrovato internet. Del resto siamo a Salamanca e nella biblioteca comunale le apparecchiature non mancano. Vorrei dirvi che va tutto bene ed invece dal punto di vista fisico le cose non stanno andando per il verso giusto: la diagnosi dice "metatarsalgia" un mix di tendinite e irritazione al nervo! Da ieri ho questa situazione al piede destro che mi impedisce di camminare normalmente e a ogni passo e´ una stilettata di dolore. Ho dovuto rallentare il passo ma mi trovo bene soltanto in salita dove il piede scarica sul tallone e non sulla parte anteriore. Il dottore oggi dice che dovrei stare a riposo e usare antidolorifici e antiffiammatori per almeno 10 giorni. I medicinali li sto gia´ prendendo da ieri ma di riposo non se ne parla neppure.
Ma veniamo a noi e non al mio piede. Oggi siamo a Salamanca citta´ o di arrivo per chi termina la prima parte del cammino o di partenza per chi lo inizia. Per noi e´ una meravigliosa citta´ di passaggio ma e´ comunque una meta raggiunta, domani si prosegue.

Ieri invece e´ stata una giornata particolare oltre che per il piede ma sopratutto per essere arrivati al punto piu´ alto di questa prima parte di cammino: 1200 metri. Non e´ stato tanto l'arrivarci ma la visione a 360 gradi che da questa montagna abbiamo potuto ammirare. Le foto sicuramente non renderanno giustizia del panorama ma i nostri occhi non potranno dimenticare. Era anche questa un'altra piccola meta da raggiungere non tanto per il cammino in se per se, quanto per la foto di Padre Luciano che inserita in una busta trasparente e stagna ho lasciato ai piedi della croce che si erige sul monte. Essendo il punto piu´ alto, Luciano non poteva che stare quassu´ anche se io so che lui e´ molto, molto piu´ in alto! La foto lo ritraeva con una bambina africana e penso di immaginare che fosse uno di quei frugoletti che amava tenere in collo nei suoi viaggi in Tanzania.

Ho pianto e non mi vergogno a dirlo, come non mi sono vergognato a farlo davanti a Loris; il pianto e` una forma di liberazione ma anche di condivisione e per me di grande amicizia verso la persona con la quale piangio o per la quale piangi. E´ stato un momento particolarissimo e intenso; la preghiera davanti a quella foto ha sugellato un contatto spirituale tra me e Luciano al quale avrei voluto che partecipassero fisicamente tanti dei suoi amici. So che con il pensiero eravante comunque li´ anche voi.

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