30 maggio 2018

Tappa 25: le sei depressioni.

Carissimi,
in termini psico-sociali si definisce depressione uno stato d'animo negativo che nasce da un elemento scatenante personale chiaramente negativo. Questa è la definizione che da profano dico io. In termini di Cammino è definita depressione un pezzo di cammino, appunto, che ti porta da una quota di 180 metri a quota 0, o quasi, sul livello del mare in poche centinaia di metri e sempre in poche centinaia di metri ti riporta da quota 0 a quota 180 o similari facendoti aumentare di tanto i battiti cardiaci in alcuni momenti già alti di suo!!!
Oggi ne abbiamo fatte sei di queste depressioni e se calcoliamo anche il fango, è stato veramente faticoso portarle fino in fondo.
Il rumore costante oltre allo sciacquettio delle scarpe nell'acqua o nel fango era il mio respiro che come un mantice di un fabbro si udiva anche a lunga distanza.
A parte questo, la giornata ci ha riservato sì la pioggia ma ce ne ha lasciati immuni nel momento in cui ci siamo avvicinati alla Playa del Silenzio e alla Playa di Ballota. Due angoli meravigliosi che sicuramente il sole avrebbe esaltato ai massimi livelli ma che per noi pellegrini dobbiamo fare nostri, con cuore e occhi, in qualsiasi maniera ci si presentino davanti.
Questo è uno dei segreti del Cammino: accettare tutto quello che ti viene donato e tutto quello che la strada ti presenta davanti. Qui è così e poi a casa? mi continuo a chiedere da anni ..... altro sasso nello zaino!
Un abbraccio. Buon Cammino.
Nicola



29 maggio 2018

Tappa 23 e 24: la testa deve girare bene per poter camminare.

Carissimi,
bastano pochi attimi ed un pensiero negativo in testa per farti camminare meno e con molta più fatica. Sperimento nuovamente il grande potere della mente nel saper comandare e dirigere le gambe; qualche pensiero diverso dal solito, un pochino più negativo rispetto al normale e salta tutto il meccanismo del camminare bene.
Ma anche questo aspetto rientra nell'esperienza generale del cammino; ti fa capire che non sempre e non su tutto può andare sempre bene, sempre in positivo, sempre in allegria ecc. ecc.
Ci sono momenti nei quali i pensieri "negativi" prendono il sopravvento e sta a te non far finta di nulla ma dissiparli; il chè non vuol dire eluderli o far finta di nulla ma significa affrontarli in momenti diversi se non siamo costretti a risolverli in tempo reale. Io non ero in questa situazione e quindi ho fatto in modo che uscissero fuori dal mio raggio di azione.
Attraversiamo piccoli paesi e in piccoli paesi ci fermiamo; sarà così per tanti giorni, direi quasi fino alla fine salvo un paio di eccezioni. Non conto nè i giorni fatti nè quelli che mancano; a dire il vero sò poco anche dei chilometri fatti e mancanti perchè il mio conto è giornaliero ed ho quindi un chilometraggio tappa per tappa. E' libertà anche questa o per lo meno quella che percepisco: mi sembra tantissimo che sono partito e mi sembra ancora tanto il cammino che ho da fare.
Con Loris Mirella e Paola la sintonia è perfetta anche quando si tratta di cose frivole come il bere e il mangiare; forse differiamo sul cosa ma la birra è sempre presente anche come gratificazione di fine giornata per la fatica sostenuta. Ogni tanto ci scappa qualche Poleo (thè alla menta) ma si contano sulle dita di una mano.
Un abbraccio. Buon Cammino.
Nicola.


27 maggio 2018

Tappa 21 e 22: tutto ha inizio dove l'anno scorso finì.

Carissimi,
le ultime due città grosse che incontreremo sul nostro cammino: Gijon e Aviles. In effetti passare dal silenzio del paesaggio naturale al caos della città, piccola e grande che sia, è uno sbalzo notevole che in buona parte ci disorienta.
Gijon: città della fine, città dell'inizio. Era inevitabile che la testa ieri ed oggi fosse concentrata a quanto accaduto l'anno passato. Per Loris volle dire abbandonare il cammino tornando in Italia, per me e Marco significò iniziarne uno nuovo da soli senza il nostro amico.
Ricordo ancora la mattina della domenica a Gijon quando suonò la sveglia di Loris; doveva essere il primo ad alzarsi per essere anche il primo ad andare via verso Santiago con il bus e poi con l'aereo a casa. Non posso dire di aver dormito molto quella notte; l'idea di questa prima sveglia mi rimbalzava in testa con un'aria ansiosa e per niente felice.
Loris si preparò e ci salutò con un forte abbraccio che non è comunque riuscito a compensare la sua assenza nei giorni successivi; ma ricordo però la sua stretta e il suo calore. Come ricordo bene quando non contento di quell'abbraccio mi sono poi affacciato alla finestra per continuare a salutarlo e per continuare a vederlo andare via fino a che uscì purtroppo dalla mia visuale.
Tornai sotto le coperte come se qualcuno mi avesse dato un pugno alla stomaco e non fu facile trattanere le lacrime; nell'altro letto Marco non era da meno!
Poi fu il mio turno: sarei partito da solo perchè Marco aveva le piaghe ai piedi e per due giorni consecutivi mi anticipava in bus e io facevo le tappe da solo.
Al pugno allo stomaco si aggiunse quindi la solitudine del camminare come in quel lontano 2005 quando partii per il mio primo cammino.
Oggi siamo quindi ripartiti; direi sopratutto Loris è ripartito perchè per lui da oggi tutto è nuovo, tutto è una scoperta e sono felice di poterla condividere insieme poi a Paola e Mirella. Vedrà posti mai visti, calcherà sentieri mai percorsi, toccherà nuovamente la sabbia del mare.......e a Dio piacendo concluderà il suo cammino che poi è anche il nostro.
Un abbraccio. Buon Cammino.
Nicola.


25 maggio 2018

Tappa 20: la storia dei sassi.

Carissimi,
giornata piovigginosa oggi e pensiamo che lo sarà fino a lunedì. Ieri abbiamo rivisto alcuni pellegrini persi nei giorni precedenti e anche oggi abbiamo avuto la piacevole sorpresa di rincontrare Brjan e Vanessa, Kevin e Samantha e la coppia di francesi. Tutte persone viste e conosciute nelle settimane precedenti, chi subito dopo la partenza chi lungo la strada. Con ciascuno di loro si è intessuto un rapporto particolare e tutti quanti speriamo di arrivare insieme a Santiago o comunque di vedersi in quella piazza. Ma nessuno lo può sapere; i tempi di ciascuno possono essere diversi, il cammino stesso ti può dare dei tempi che tu non avevi programmato.
Nella vita del cammino la storia dei sassi ha un suo ruolo principale e particolare perchè è uno di quegli "oggetti" alla base del cammino stesso.
Ciascuno dovrebbe portarne nel suo zaino e lasciargli via via che cammina nel posto che ritiene più significativo per lui; rappresentano i propri limiti, le proprie debolezze ma potresti portarli anche per conto di altri e farti quindi carico di un qualcosa che non sai, che non conosci ma che una persona cara ti ha comunque affidato: con me ho anche di questi e ne vado orgoglioso sentendomi responsabile del loro cammino con me.
Come lasci i tuoi sassi così puoi anche raccoglierne affinchè il tuo cammino non sia mai privo di cose, pesanti o leggere, che ti facciano riflettere e pensare. Perchè a questo servono i sassi: a pensare e a riflettere.
Ne ho raccolto uno ieri; mi piaceva ma era più grosso del "normale". Ho indugiato se prenderlo o lasciarlo proprio per via del peso ma poi alla fine mi sono detto che dovevo prenderlo e così ho fatto. Adesso cammina con me in una tasca laterale del mio zaino. Gli ho affidato un compito particolare e so che non mancherà di farlo.
Loris, Mirella e Paola vi salutano con affetto.
Un abbraccio. Buon Cammino.
Nicola



24 maggio 2018

Tappa 18 e 19: vorrei fare una telefonata!

Carissimi,
proprio così: vorrei fare una telefonata, quella telefonata! Tutte le volte che sono stato in cammino o in Tanzania ho sempre chiamato casa dei miei genitori almeno una volta alla settimana. Adesso che non posso fare questa telefonata, il ricordo si è impossessato di me in questi due giorni ed è sceso un velo di malinconia.
Di solito rispondeva sempre il babbo, con voce autorevole ma scherzosa, non sapendo comunque chi ci fosse dall'altro capo del telefono. Era un modo per scherzare con chiunque ci fosse; per me era una rassicurazione che stava bene e che tutto procedeva per il meglio.
Un anno fà. Tutto procedeva bene ma in un anno tante cose possono cambiare.
In questi due giorni abbiamo alternato percorsi all'interno con passaggi meravigliosi lungo la costa. Abbiamo incontrato diverse spiaggie per le quali è arduo quanto inutile stilare una sorta di classifica di bellezza.
Abbiamo sofferto un po' il caldo anche se non con il sole diretto ma con una temperatura alta ed un certo grado di umidità.Ma va benissimo in questo modo, anche se sembra che il pellegrino, per natura, non sia mai contento.
I compagni di viaggio Loris e Mirella guardano ammirati i panorami; sopratutto Loris che un anno fà non ha potuto godere di queste immagini se non dai racconti miei e di Marco; ma vederli è tutt'altra cosa!
Ogni tanto ritorniamo indietro di un anno a quella caviglia gonfia, a quegli spostamenti con il bus e all'attesa in ostello dell'arrivo mio e di Marco. Per noi due era uno stimolo cercare di arrivare prima possibile per stare insieme a lui, ma per Loris fu una sofferenza non vivere appieno il Cammino.
Questa volta tutto sta andando bene e ringrazio ogni giorno per questa nuova, ennesima possibilità.
Per oggi smetto di scrivere ma ho sempe una telefonata da fare........che non farò più.
Un abbraccio. Buon Cammino.
Nicola.


22 maggio 2018

Tappa 17: percorsi brevi ma spazi immensi.

Carissimi,
due tappe brevi ci hanno riavvicinato al mare e con lui ad una vista meravigliosa su questa costa del Nord.
Tappe brevi e con arrivo anche oggi in un piccolo paesino, a misura di pellegrino come dico io: un ostello, una Chiesa, un bar e questa volta anche una piccola tienda cioè un alimentari.
Quando ci fermiamo in questi luoghi di solito vediamo poi passare altri pellegrini che proseguono; ci salutiamo inconsapevoli se avremo o no la possibilità di rivedersi più avanti. Il Cammino, in questo caso, è come un elastico: puoi perdere qualche pellegrino per giorni e ritrovarlo a distanza di tempo in un paesino come in una grande città.
La costa oggi ci ha offerto uno spettacolo unico, complice anche l'ancora bella giornata di sole. Rocce a picco sul mare e l'immagine bellissima di una giovane pellegrina conosciuta ieri sera che su un promontorio erboso a picco sul mare era intenta a scrivere su un piccolo libretto. Sono le immagini classiche, semplici del Cammino ma sono poi anche le più numerose perchè sfrutti le possibilità che il Cammino stesso ti offre nello sviluppo dei suoi tanti chilometri; sta a noi coglierne l'occasione e sfruttarla al meglio: le cose da pensare non mancano come anche le cose da scrivere.
Un abbraccio. Buon Cammino.
Nicola


21 maggio 2018

16 tappa: non siamo mai soli.

Carissimi,
la tappa odierna a Serdio ha significato l'arrivo di Loris e Mirella ed ha segnato il ritorno sul luogo dell'incidente di anno scorso di Loris che lo obbligò al rientro forzato a casa.
Partito Alessandro, un nuovo cammino è iniziato con gli altri amici e devo dire che sul momento, la prima giornata, sia mentalmente che fisicamente anche a me sembrava di iniziare in quel momento e quindi ne ho un po' risentito. Oggi va già meglio!
Per un amico che abbracci alla partenza, altri tre gli abbracci per l'arrivo e quindi è vero che sul cammino non sei mai solo ma non perchè lo hai programmato ma perchè lungo la strada di Santiago come della vita, puoi sempre incontrare persone: sta a te farne tesoro e camminare con loro.
Il ricordo dell'incidente di Loris sapevo che psicologicamente sarebbe stato pesante perchè caratterizzò tutta la mia esperienza e perchè mi fece capire che non puoi considerarti immune e al di sopra degli ostacoli che puoi trovare lungo la tua strada. Tornare su questi luoghi da oggi in avanti ha un significato non di rivincita ma soltanto di ringraziamento per essere potuti tornare proprio in questi luoghi. Con Loris abbiamo mentalmente ripercorso quei giorni e quei chilometri fatti zoppicando e poi sempre più con dolore e con rassegnazione.
Io sono stato enormemente contento di averlo nuovamente al mio fianco e con lui sia Paola che Mirella; sarà un modo per continuare a ringraziare anche per il nostro primo incontro avvenuto ormai nel 2011 sul Cammino Francese. Da quel momento sempre insieme.
Un abbraccio Buon Cammino.
Nicola.



14-15 tappa: giorni intensi e per questo meravigliosi.

Carissimi,
riprendo a distanza di qualche giorno la mia scrittura e condivisione con voi di questa esperienza. Sono stati giorni particolari perché la partenza di Alessandro e l'arrivo di Paola Loris e Mirella hanno di fatto segnato ogni momento e ogni passo di questi giorni.
Ho cercato di non pensare a Domenica mattina, al giorno della partenza di Alessandro, perchè non poteva essere nè un momento normale nè un momento semplice; anzi è completamente all'opposto. Mi sono sforzato di non "vivere l'arrivederci" ma di pensarlo come un prologo ai futuri cammini che a questo punto sia Alessandro che la Cinzia potranno fare da soli.
E' stato un avvio, un bell'avvio che lascerà i segni in ciascuno di noi e i segni sono tutti positivi.
Mi sono detto prima di partire da casa che non avrei fatto nè la guida turistica nè l'esperto dei cammini; mi sono limitato alle cose importanti, essenziali. Per il resto ho voluto che i miei due amici camminassero con le loro gambe e sperimentassero sensazioni, emozioni e tutto quello che di bello e anche di doloroso il cammino ci riserba.
Così ho evitato di descrivere metro per metro la strada da fare; di anticipare tante delle cose che abbiamo visto e incontrato. E' stata una mia scelta, spero che sia stata quella giusta. Per il resto camminare fianco a fianco per due settimane, condividendo tutto quello che la strada ti mette davanti agli occhi e sotto i piedi, è stata un'esperienza particolare e bella. Spero che sia stata anche formativa e spirituale perchè quando poi Alessandro e Cinzia saranno tornati alle loro attività, dovranno poter attingere a questa fonte di energia. Sarà la stessa cosa anche per me; non faccio differenza alcuna.
Buon Cammino.
Nicola

18 maggio 2018

12 e 13 tappa: rivedere gli amici con gli occhi pieni delle cose che ti circondano.

Carissimi,
due giorni di silenzio non voluti ma causati da poca linea, ma quando la poca linea è in un posto come Guemes sinceramente non gli dai peso.
Sembra fatto apposta che dopo la sosta e l'emozione vissuta a Laredo si arrivi in un altro posto ugualmente magico come quello della Comunità di Padre Ernesto. In due giorni sperimentiamo tante di quelle cose che ci serviranno come bagaglio nei prossimi giorni ma anche quando torneremo a casa.
La giornata di ieri giovedì ha visto il sole a differenza dell'anno passato che prendemmo una vera e propria burrasca di acqua per buona parte della giornata. All'imbarcadero abbiamo aspettato la barchetta sotto un sole ancora non caldo ma sicuramente molto diverso dalle raffiche di vento e pioggia che arrivavano anno da ogni parte. Ho ringraziato per aver avuto nelle due occasioni la possibilità di percorrere gli stessi posti con il tempo diverso; se stai attento ti accorgi che ci sono sfumature diverse di colori e profumi. Ma anche le tue sensazioni sono diverse e non soltanto perchè piove o c'è il sole.
L'arrivo a Guemes è stato bello perchè l'abbiamo fatto dalla parte giusta, arrivando cioè da un campo in erba in salita con la casa che stava lì ad aspettarci quasi a braccia aperte. E a braccia aperte ci hanno accolto gli hospitaleros di cui Serena una italiana che sta preparando una tesi di laurea sul Cammino. Ho parlato con lei a lungo ed è stato un bellissimo confronto e una bellissima condivisione.
Ho approfittato di un momento in cui sono rimasto da solo e ho passeggiato a piedi nudi sul grande parco sul retro della casa. E' lì che mi sono rivisto insieme a Padre Luciano nei tanti ritiri di preghiera, nelle tante domeniche passate ad ascoltarlo e a riflettere: perchè lui ti portava veramente alla riflessione. Ed erano riflessioni profonde anche se fatte da giovani.
La sensazione dei piedi nudi sull'erba è stata come di una dolce carezza su dei piedi un po' martoriati, come una leggera brezza che portava via il dolore e rinfrescava conseguentemente. Poi è spuntata la luna; la misura di una falce, non più grande e accanto una stella. Idealmente ho pensato che quest'ultima fosse appesa con un filo alla punta estrema della luna.
E quell'idea del filo me la sono portata dietro per buona parte della nottata (visto i russatori che ci sono stati, ma più che visto sentiti!) e stamani quando abbiamo attraversato l'intera spiaggia di Somo per la sua totale lunghezza di ben 4 chilometri.
A quel filo ho dato tante immagini, ho collegato tante situazioni e sentivo dentro di me che l'emozione cresceva avendo poi sotto i miei piedi quella superficie grandissima della sabbia e dinanzi a me quella distesa infinita del mare.
Non puoi fare a meno di fermarti; ho lasciato andare avanti Alessandro, tra di noi non ci sono mai stati obblighi nè regole specifiche a riguardo; era troppo importante fermarsi, era troppo bello ascoltare, era troppo giusto pensare.
Altri amici sono venuti "a trovarmi"; altri ricordi che riaffiorano con tranquillità ma anche con il loro carico di gioia e di dolore. Li devo vivere entrambi se voglio capirne appieno il senso e se voglio continuare ad incontrare queste persone con serenità e speranza.
Buon Cammino.
Nicola.



16 maggio 2018

11 tappa: e le lacrime scendono!

Carissimi,
non sono le prime lacrime e non saranno neppure le ultime; ma sono il bello del cammino, una delle parti vere, autentiche, personali, intime ma nello stesso tempo condivise con tutti coloro che porti nel cuore e nello zaino.
Laredo, la città che ci accoglie stasera; una giornata faticosa, con un errore sul percorso, con una pioggerellina fine e con delle salite estenuanti.
Laredo mi accoglie da due anni nel Convento di clausura della S.Trinidad e la sera alle 19 oltre alla S.Messa c'è la benedizione del pellegrino. Anche stasera quando il momento è arrivato l'emozione aumenta, le sensazioni assumono dimensioni diverse, prendono la visione di persone, amici, familiari; pensi a loro, a tutto coloro che hai nello zaino, a tutte le richieste, a tutti i fogli scritti, alle mail che hai ricevuto, ai messaggi brevi ma pieni di speranza.
Ho pensato a tutti voi, ho pensato alla mia famiglia, al babbo per il quale sto camminando; ho pensato ai tanti amici che mi hanno lasciato ma che stanno camminando in terre più belle; ho pensato a voi che mi state seguendo, a Cinzia che ha camminato con me fino ad ora, ad Alessandro che ancora cammina e a Paola Loris e Mirella che arriveranno sabato.
Vi chiederete come sia possibile pensare a tutto questo in poco tempo: non esiste il tempo sul cammino; camminare dilata ogni tuo attimo e anche quando sei fermo a riflettere, scrivere, pregare, il tempo assume un'altra dimensione e ti proietta in un moto che non è quello perpetuo ma quello del cuore. E il cuore comanda su tutto ed è una gioia incredibile!
Buon Cammino.
Nicola

15 maggio 2018

9 e 10 tappa: Mi sono fermato a guardare la linea dell'orizzonte e ho cercato di andare oltre.

Carissimi,
altri due giorni di cammino e altri due giorni particolari come paesaggi e come sensazioni.
Siamo finalmente tornati sulla costa; quella vera, quella che ti fà quasi toccare il mare con un dito e che ti accarezza il viso con il suo vento. Sicuramente l'ambiente più consono al pellegrino in cammino e in ricerca.
E in questo cammino fatto anche di ricerca, capita in maniera frequente di fermarsi a guardare lontano, a guardare quella linea dell'orizzonte oltre la quale non hai visuale alcuna ma oltre la quale puoi soltanto pensare e ipotizzare cosa ci possa essere.
L'ho fatto anche io oggi, sopratutto oggi che abbiamo avuto tanti momnti per farlo. Ho provato a guardare oltre che per me vuol dire provare a guardare oltre me stesso, oltre il mio io; provare a guardare i miei limiti per trovare un modo di superarli; provare a guardare le mie catene per trovare motivazioni e stimoli per spezzarle.
Oltre quella linea ho visto mio padre, l'ho rivisto con le immagini dei suoi ultimi tempi, comunque sereno; l'ho rivisto più indietro nel tempo a darmi quei consigli e a farmi crescere con quei valori che mi porto dentro. E penso che proprio queste immagini, sulla linea di questo orizzonte, siano la chiave per tante soluzioni, la risposta alle mie domande.
Ma il cammino è lungo e non è soltanto quello che spero ci possa portare a Santiago ma quello ancora più importante e difficile: il nostro personale cammino di vita.
Buon Cammino.
Un abbraccio.


13 maggio 2018

8 tappa. i pellegrini li riconosci sempre e non li perderai mai.

Carissimi,
siamo usciti dalla bellissima città di Bilbao che per la pioggia abbiamo soltanto visitato molto marginalmente quanto basta per apprezzarla ancora una volta a distanza di un anno.
Andando per ordine ieri ci siamo trasferiti in un albergue fuori Bilbao perchè non c'era posto in città ormai da mesi per l'evento sportivo delle finali europee di rugby. Poco male; avevo trovato un albergue ritornando un po' indietro sul cammino e per come siamo stati bene e per la compagnia trovata, la scelta è stata azzeccatissima.
La foto che vi allego è l'allegra brigata, italiani contro tedeschi, che si è formata per la cena che insieme abbiamo deciso di cucinare e consumare. In più a noi c'erano due coppie di francesi indipendenti.
E' stata una bella serata con quello spirito che vorremmo trovare ogni giorno e ogni sera ma non può essere nè automatico nè scontato; ma quando c'è è veramente una cosa bella.
Stamani ripartenza per Bilbao dove abbiamo salutato Cinzia che rientra a casa; i saluti non sono mai stati il mio forte in questo tipo di esperienze e hanno com sempre pralato le lacrime al mio posto; la cosa è stata reciproca con Cinzia e con Alessandro. Abbiamo fatto un pezzetto di strada; l'inizio di un cammino che potrà proseguire negli anni futuri: ogni cammino inizia con il primo passo. Cinzia lo ha fatto e così anche Alessandro che adesso è con me per tutta la prossima settimana.
Lasciata Cinzia e lasciata Bilbao siamo giunti con molta tranquillità ma con un gran freddo a Portugalete.
Nell'ostello dove alloggiamo ci siamo messi comodi a leggere e ad un certo punto sono arrivati una ragazza e una persona anziana. Mi sono detto: ma io questi pellegrini li ho già visti! ma non riuscivo a realizzare se quest'anno o l'anno scorso. Poi li ho sentiti parlare in italiano e allora guardandoli negli occhi ci siamo detti a vicenda che ci eravamo già incontrati e simultaneamente anche dove: nella tappa dell'anno scorso a Deba dove poi abbiamo dormito insieme all'ostello municipale.
Sono padre e figlia Giuseppe e Elena che hanno fatto una settimana anno scorso e ora fanno un altra settimana.
Sono momenti particolari questi quando rivedi le persone, quando ti ricordi i momenti passati insieme anche se veloci e pochi, quando ti ricordi i loro volti, gli sguardi, quegli occhi che parlano già al primo giorno di Cammino.
E' una gioia! Difficile da descrivere ma fondamentale da vivere.
Domani tappa lunga, 34 chilometri ma rivedremo il mare e toccheremo con mano il freddo pungente (stamani 6 gradi) e il vento dell'oceano che ti leviga il viso come una sabbiatrice lo fà con una trave di legno.
Ma ora viviamo Portugalete e questi pellegrini ritrovati e pensiamo a  distanza a Cinzia.
Buon Cammino.
Nicola.
D

12 maggio 2018

6 e 7 tappa: chiedere sempre conferma.

Carissimi,
scrivo due giorni in uno perchè ieri ero veramente stanco e il piede non era nelle migliori situazioni. Ma andiamo per ordine.
Il titolo del post la dice lunga sull'affidabilità, in alcune occasioni, delle risposte spagnole. Sapevo che l'ostello municipale di Lezama (fine della 6 tappa) avrebbe aperto il 1 giugno ma avevo spedito una mail direttamente al municipio per avere conferma perchè su internet lo davano aperto già dal 1 maggio per fronteggiare la carenza di posti letto a Bilbao nei giorni di sabato (oggi) e Domenica.
Avuto conferma direttamente dal municipo sull'apertura anticipata abbiamo concluso la nostra giornata di ieri davanti all'ostello CHIUSO! Questo voleva dire aver fatto gli ultimi 4 chilometri dal precedente paese praticamente a vuoto e con i piedi completamente fuori uso.
Per farla breve siamo tornati indietro con un provvidenziale bus di linea e abbiamo dormito nel municipale di Larrabetzu. Il tutto ha profondamente appiattito se non finito le mie poche risorse fisiche per lo meno di ieri. Il sonno pomeridiano ha vinto su qualsiasi altra possibile, quanto improbabile, resistenza a non toccare il letto anche se dopo pranzo.
Ci siamo preparati per la pioggia di oggi che prevedeva l'arrivo a Bilbao; temperatura abbassata fino a 9 gradi ma lasciando gli zaini nel deposito bagagli che avevo precedentemente prenotato, abbiamo visitato il museo Gughenaim che anno avevamo visto soltanto di fuori con Loris.
La città ci rincretinisce tutte le volte che vi entriamo e non vediamo l'ora di ritornare sui nostri passi silenziosi e paesaggisticamente migliori. Domani Cinzia ci lascia e continuerò con Alessandro questa esperienza; sarà grosso modo come iniziare un nuovo Cammino.
Anche ieri sera acqua calda e sale per il piede e pasticche per gola e raffreddore! Sono proprio un catorcio! Ma l'obbiettivo è chiaro.
Buon Cammino.
Nicola.

10 maggio 2018

5 tappa: il battesimo dell'acqua.



Carissimi,
la pioggia oggi l'ha fatta da padrona ma non ci siamo fatti intimorire: fà parte del cammino del pellegrino. Ieri sera invece consulto medico per capire l'entità della situazione del mio piede, per poi arrivare alla soluzione più facile: bacinella, acqua bollente e sale.......e naturalmente il piede dentro!
Era discretamente gonfio mentre ad oggi, dopo la giornata di cammino e un antidolorifico, la situazione sembra sia leggermente migliorata. Si stringe i denti e si continua; quest'anno è iniziata così.
Ma ci sono invece tutti gli altri aspetti che sono propri del cammino e che rallegrano la giornata e danno un ulteriore senso a questa esperienza: il sole che fa capolino dietro le nuvole, l'incontro dopo un paio di giorni di tappe diverse con Linda, alcune Chiese aperte che ti invitano ad entrare ed a fermarsi in silenzio.
Riconosco tantissimi posti dove ci siamo fermati l'anno passato; riconosco i baristi dietro ai loro banconi, i responsabili degli ostelli dove ci fermiamo a dormire. Piccole cose, piccoli dettagli che ti fanno sembrare di essere passato ieri mentre invece è già trascorso un anno preciso.
Ci avviciniamo a Bilbao il primo step dove Cinzia ci lascerà e saremo io e Alessandro a proseguire. Non sono mai particolarmente entusiasta quando arrivo nelle grandi città; la dimensione che sperimenti lungo il cammino è tutto un'altra cosa e ti sembra quasi di interrompere qualcosa di magico quando entri in città e di riprenderlo appena ne sei uscito.
Buon Cammino.
Nicola.

09 maggio 2018

4 tappa: amici che perdi ma che invece non perderai mai.

Carissima Lia,
questo post è tutto per te perchè ci hai lasciato e non c'è stata la possibilità di raccontarti di questa nuova mia esperienza.
Sapevi che partivo. Era la tua domanda fissa quando mi dicevi: "Pini quest'anno torna a Santiago?" me lo chiedevi dopo il consueto buongiorno perchè tu eri la prima persona che me lo dava quando arrivavo in azienda; e come te tutti i tuoi colleghi.
Ma te aggiungevi sempre quella domanda e tante volte mi hai espresso il desiderio di venire a Santiago, di camminare lentamente verso quella piazza. Abbiamo parlato a lungo tante volte e tutte le volte ti ho detto: "quando vuoi andare fammelo sapere che condividiamo spiritualmente un pezzo di strada insieme".
Stamani hai fatto spiritualmente con me questo pezzo di strada perchè ti ho dedicato l'intera giornata, le sofferenze del mio piede e la pioggia leggera leggera che ci ha accompagnato per tanti chilometri.
Eri li' con noi nel mio zaino e avevi un posto previlegiato: proprio in cima dietro la mia testa cosi' da poter vedere meglio la strada e il paesaggio che ci circondava. Sarà il tuo posto fino a quella piazza che tanto ha rappresentato per me e ora lo sarà anche per te. Le persone speciali hanno diritto ad un posto speciale e credimi nel mio zaino ho veramente tante tante persone, tanti amici, tante preghiere, tante intenzioni.
Semino qualche pensiero lungo la strada ma non lascio mai indietro nessuno; tutto a fine giornata rientra con me e in me e poi domani si riparte: altra strada, altri pensieri, altro amore da seminare.
Grazie Lia per esserci stata in questi anni.
Oggi più che mai, il mio augurio che scrivo sempre alla fine del post, trova una motivazione speciale: buon Cammino Lia e buon Cammino a tutti.
Nicola.

08 maggio 2018

3 tappa: foschia ma la direzione era chiara.

Carissimi,
siamo partiti con foschia e una brezza mattutina niente male: giubbotto invece del pile. Il sole non è mai venuto fuori e anche ora che scrivo il cielo è coperto e non promette nulla di nuovo.
Pur nella foschia le fracce gialle erano comunque ben visibili e quindi sarebbe stato difficile sbagliare strada. Abbiamo sporcato di fango le scarpe e quindi anche loro sono state "battezzate". E' stata comunque una giornata di sofferenza per le mie piante dei piedi che ancora, come anno, non ne vogliono sapere di abituarsi al duro dell'asfalto o allo sconnesso dei sentieri pietrosi.
Si soffre in silenzio come anche per le due veschiche di Cinzia già drenate ieri sera.
Partenza stamani con foto di gruppo tra noi e una ragazza ted7wt666esca con la quale abbiamo piacevolmente cenato ieri sera e che anche oggi è nello stesso nostro albergue municipale. Vi allego la foto.
Come vi mando la foto del primo piatto di pasta di questo cammino: spaghetti alla bolognese! che devo dire erano veramente veramente buoni.
Mi scuserete se scrivo di cose frivole ma fanno parte del cammino e allietano comunque la fatica e il dolore quando c'è.
Per domani hanno dato pioggia ma lo vedremo domani mattina: inutile preoccuparsi ora.
Buon Cammino.
Nicola.

07 maggio 2018

2 tappa: Anche i pensieri vanno piano come i passi.

Carissimi,
siamo nel posto che ogni pellegrino desidera più di ogni altra cosa: tre case, una Chiesa e un ostello! Tutto intorno pascoli e silenzio ogni tanto rotto dal campanaccio di qualche mucca.
Giornata impegnativa anche oggi ma paesaggi splendidi che invitano più di una volta a fermarsi, ad apprezzare e a riflettere. Il tutto alla "velocità".......... dei propri piedi!
Questo è il bello del cammino, questo è quello che ricerco tutte le volte che parto per questi luoghi e per questa esperienza. Non esiste velocità, non esiste fretta ma tutto quanto ruota intorno al movimento delle mie gambe.
E in questo movimento lento anche la testa si prende i suoi tempi, anche i pensieri viaggiano lenti e non si accavallano mai.
E' un modo non solo di camminare ma anche di dare peso e sostanza ad ogni pensiero, a ciascun pensiero: perchè è giusto così e perchè solo così posso veramente dire che ogni mio pensiero ha una sua importanza, un suo valore e un suo preciso spazio dentro la testa e dentro il cuore.
Buon Cammino.
Nicola

06 maggio 2018

1 Tappa: I cammini non sono mai stati uguali

Carissimi,
ho messo più tempo ad accedere al blog dal cellulare che a fare la tappa di oggi! Scherzi a parte è finita la prima giornata e sono anche riuscito ad accedere al blog.
Della giornata di ieri, quella di avvicinamento, vi tralascio i dettagli ma anche le semplici informazioni perchè non sono poi cosi' importanti. Sono invece stati i saluti, con le tante persone, che hanno caratterizzato il giorno prima della partenza e, senza nulla togliere agli altri giorni che verranno, è stato sicuramente il giorno più bello e più importante.
Non posso e non voglio entrare nei particolari ma quando finalmente condividi una cosa che avevi dentro da tanto tempo e sopratutto quando lo fai con le lacrime agli occhi vuol dire che stai parlando dal profondo del cuore e chi ti sta ascoltanto ha magicamente aperto il suo.
Sono partito quindi sicuramente più sereno ma sopratutto infinitamente più felice, ritrovando pensieri comuni, emozioni comuni e affetti comuni che in questi ultimi due mesi avevano preso una strada diversa.
Come dice il titolo: i cammini non sono mai uguali. E' vero perchè quest'anno accanto a me ci sono Alessandro e la Cinzia e perchè dopo arriveranno agli altri amici e la mia Paola. Non sono uguali neppure nel panorama pur camminando sugli stessi sentieri e lungo lo stesso mare. Non sono uguali neppure nella fatica perchè un anno in più si comincia a sentire. E allora?
Dove è che sono uguali? Sono uguali nella lentezza del camminare, nelle preghiere che dici dentro di te ogni volta che ti svegli la mattina e ogni volta che ti corichi la sera, sono uguali nel ringraziare per le meraviglie del mondo, sono uguali perchè passo dopo passo arrivi sempre più avanti senza per questo sentirti un eroe o un super uomo.
Ma sopratutto non sono mai uguali per tutto ciò che le persone hanno messo spiritualmente nel tuo zaino, per quello che ti hanno chiesto, per quello che hanno condiviso chiedendoti di continuare a condividerlo a distanza e ad ogni mio passo.
Quest'anno mi sento più tranquillo, più sereno ma non per questo meno responsabilizzato per quello che appunto ho nel mio zaino: cose degli altri ma anche di me perchè anche io devo confrontarmi con me stesso e con tante cose.
Ho scritto nel primo post che questo è il cammino del babbo, dedicato a lui; e anche questo mi dà tanta serenità anche se i ricordi incidono ancora nella ferita aperta; ma sò che si rimarginerà; ora è necessario e giusto che sanguini.
A tutti voi chiedo lo stesso sostegno che mi avete sempre dato: l'ho sempre sentito e mi è sempre servito.
Buon Cammino.
Nicola.