06 maggio 2018

1 Tappa: I cammini non sono mai stati uguali

Carissimi,
ho messo più tempo ad accedere al blog dal cellulare che a fare la tappa di oggi! Scherzi a parte è finita la prima giornata e sono anche riuscito ad accedere al blog.
Della giornata di ieri, quella di avvicinamento, vi tralascio i dettagli ma anche le semplici informazioni perchè non sono poi cosi' importanti. Sono invece stati i saluti, con le tante persone, che hanno caratterizzato il giorno prima della partenza e, senza nulla togliere agli altri giorni che verranno, è stato sicuramente il giorno più bello e più importante.
Non posso e non voglio entrare nei particolari ma quando finalmente condividi una cosa che avevi dentro da tanto tempo e sopratutto quando lo fai con le lacrime agli occhi vuol dire che stai parlando dal profondo del cuore e chi ti sta ascoltanto ha magicamente aperto il suo.
Sono partito quindi sicuramente più sereno ma sopratutto infinitamente più felice, ritrovando pensieri comuni, emozioni comuni e affetti comuni che in questi ultimi due mesi avevano preso una strada diversa.
Come dice il titolo: i cammini non sono mai uguali. E' vero perchè quest'anno accanto a me ci sono Alessandro e la Cinzia e perchè dopo arriveranno agli altri amici e la mia Paola. Non sono uguali neppure nel panorama pur camminando sugli stessi sentieri e lungo lo stesso mare. Non sono uguali neppure nella fatica perchè un anno in più si comincia a sentire. E allora?
Dove è che sono uguali? Sono uguali nella lentezza del camminare, nelle preghiere che dici dentro di te ogni volta che ti svegli la mattina e ogni volta che ti corichi la sera, sono uguali nel ringraziare per le meraviglie del mondo, sono uguali perchè passo dopo passo arrivi sempre più avanti senza per questo sentirti un eroe o un super uomo.
Ma sopratutto non sono mai uguali per tutto ciò che le persone hanno messo spiritualmente nel tuo zaino, per quello che ti hanno chiesto, per quello che hanno condiviso chiedendoti di continuare a condividerlo a distanza e ad ogni mio passo.
Quest'anno mi sento più tranquillo, più sereno ma non per questo meno responsabilizzato per quello che appunto ho nel mio zaino: cose degli altri ma anche di me perchè anche io devo confrontarmi con me stesso e con tante cose.
Ho scritto nel primo post che questo è il cammino del babbo, dedicato a lui; e anche questo mi dà tanta serenità anche se i ricordi incidono ancora nella ferita aperta; ma sò che si rimarginerà; ora è necessario e giusto che sanguini.
A tutti voi chiedo lo stesso sostegno che mi avete sempre dato: l'ho sempre sentito e mi è sempre servito.
Buon Cammino.
Nicola.

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