25 maggio 2019

5 e 6 tappa: Pola de Allande - Berducedo. Grandi emozioni.

Carissimi,
erano si due tappe di una certa difficoltà ma sono state anche due tappe bellissime e non soltanto per i paesaggi che abbiamo attraversato fisicamente e con gli occhi.
Il tempo ci ha dato una mano: oggi con il sole pieno, ieri con le nuvole per buona parte e nebbia con pioggia soltanto per la parte finale della camminata. Poi nuovamente sole.

Era la giornata di Andrea e così è stata: dall'inizio alla fine; dalla partenza fino all'arrivo al nostro ostello. E' stata una giornata dove ho sentito ancora di più la presenza di Andrea e dove, il continuo pensiero a lui, mi ha aiutato non solo ad affrontare la salita ma a viverla con spirito di sacrificio ma in piena armonia con tutto quello che mi circondava.

E posso garantirvi che siamo stati circondati da tutto quello che di più bello un pellegrino possa chiedere durante il suo cammino: un paesaggio naturale e meraviglioso. I colori dell'erica rossa, fiorellini viola e arancio, il verde dei cespugli bassi come soltanto in quota si possono trovare. Per il resto tre stupendi compagni di viaggio con i quali ho condiviso tutto questo e altro ancora.

La quota più alta del cammino è stata raggiunta con l'accoglienza da parte di un gruppo di spagnoli che ci hanno fatto passare sotto le loro bacchette messe a formare un arco di vittoria. E' stata veramente la vittoria dello spirito che anima i pellegrini ed è stato per tutti quanti un momento di pura gioia.

Poi siamo rimasti soli e ne abbiamo approfittato per sistemare la maglietta per Andrea che è stata gelosamente conservata nel mio zaino per tutti questi giorni. Era la giornata di Andrea come è suo questo cammino e non poteva esserci posto migliore per lasciare un segno. Andrea merita di stare così in alto proprio in controtendenza alla sua grande umiltà; Andrea merita un posto silenzioso dal quale poterci guidare nel nostro cammino su questa terra.

La maglietta con tutte le nostre firme porta il suo nome ma più che altro porta disegnata una mano stilizzata che altro non vuole essere che il suo "cinque" quando giocavamo a pallavolo insieme. Era e rimane il suo segno distintivo, un gesto che lo caratterizzava come lo caratterizzava il suo sorriso sulla foto che è rimasta da ieri accanto alla sua maglietta.

Una preghiera, ciascuno a modo suo; poi le lacrime perchè è anche così che si saluta un amico, ed è anche così che si ricordano i momenti passati insieme con lui. Io piango perchè per me le lacrime non devono essere nascoste; sono un segno di libertà (non di liberazione); rappresentano il massimo della condivisione che una persona può avere per ricordare un amico o per ricordare dei momenti della propria vita.
Loris mi ha visto tante volte, in vari cammini, versare lacrime e tutte le volte abbiamo sempre ripreso il cammino più felici di prima.

Le firme sulla maglietta si scoloriranno velocemente e voglio pensare che le gocce nere di inchiostro che si formeranno andranno a bagnare quella terra dalla quale poi ritorneranno fuori come acqua pulita e come fonte di vita: il contrasto con la morte di Andrea ma Andrea per noi non morirà mai!

Un abbraccio.
Buon Cammino.
Nicola.








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