25 maggio 2017

Incidente di percorso.

Carissimi, prima di aggiornarvi sulle ultime due tappe devo darvi conto purtroppo di un infortunio che lunedì ha colpito Loris e che ha radicalmente modificato tutti questi giorni e supppngo anche quelli futuri.
Non ne ho parlato prima perchè Loris doveva avvertire ancora casa volendo fare prima una valutazione in questi giorni; ora che tutti sanno posso scrivere e credetemi che non è stato facile nè non farlo prima nè farlo adesso.
Loris è caduto malamente lunedì all'inizio della giornata di cammino, ed è caduto con tutto il peso sulla caviglia destra provocandosi una forte distorsione con interessamento sicuramente dei legamenti. Abbiamo camminato obbligatoriamente per altri 12 chilometri perchè non avevamo alternativa, poi con le lacrime agli occhi per il dolore e per l'accaduto abbiamo messo Loris su una macchina che lo ha portato all'ostello.
La caviglia è gonfiata e non poco anche se ora a distanza di qualche giorno si vede un leggero miglioramento; ma non è sicuramente quel miglioramento che può permettere di camminare tranquillamente. In questi casi dobbiamo essere realistici perchè le diagnosi di solito vanno dai 15 ai 20 giorni di stop assoluto.
Ci siamo dati tempo fino a sabato finche non saremo a Gyion una città dove possiamo trovare alcune soluzioni come l'uso di sandali e non di scarper chiuse e anche la soluzione più drastica di tornare a casa. Valuteremo e Loris deciderà. In questi giorni lui si è mosso con i bus spostandosi da ostello ad ostello mentre io e Marco abbiamo continuato a camminare come da programma.
Fino a qui la nuda cronaca; tutti gli aspetti di carattere emozionale ve li lascio immaginare ma non riuscirete comunque a comprenderli fino in fondo.
Mentre io e Marco camminiamo, la testa in questi giornoi è andata da altre parti e non poteva essere diversamente. In questi momenti la lucidità lascia spazio alla rabbia, alla speranza, alla consapevolezza che anche queste cose fanno parte del cammino non tanto quello di Santiago quanto quello della vita. E proprio perchè va visto e vissuto in questa ottica, stiamo tutti e tre facendo uno sforzo per trovare le energie mentali e anche fisiche per ovviare a questa nuova situazione e a tutto quello che si porta con sè.
Cammini e sei in due non più in tre e non è una situazione voluta o programmata ma che ti è caduta tra capo e collo prima di tutto a Loris e conseguentemente a noi tutti. Cammini e non vedi l'ora di arrivare per ritornare ad essere in tre e vi giuro che in questi giorni è stata una delle motivazioni più grosse per la quale abbiamo camminato.
Nel mio cuore non c'è assolutamente l'idea di smettere; una regola non scritta del cammino è che si continua a camminare e noi sappiamo che dobbiamo farlo anche per le tante persone che abbiamo nello zaino: a partire dai nostri 200 bambini tanzaniani che si aspettano da noi, da noi tutti, un aiuto concreto che si possa realizzare anche contro le avversità che si possono incontrare lungo la strada.
Tutto questo chiaramente ci sprona ma ha aumentato la responsabilità che ci siamo sempre sentiti addosso e che ora ha ricevuta una botta forte che ci ha fatto vacillare ma non demordere. Lo dobbiamo anche a Loris stesso se mai dovesse decidere di interrompere questa esperienza.
E' dura! E' difficile! Ci aspettano giorni particolari che agiranno sul nostro spirito ma troveremo il modo di reagire: e lo zaino pieno di voi è uno di questi modi!
Un abbraccio. Buon Cammino.

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