16 maggio 2017

Nona e decima tappa: Castro Urdiales e Islares.

Carissimi, aggiorno due giorni normali che ci hanno visto però invertire le tappe per lo meno a livello di chilometri: lunedì ci sarebbe stata tappa breve che invece è diventata lunga e oggi tappa breve che sarebbe stata lunga. No, non ho perso la testa diciamo più semplicemente che lundì siamo arrivati molto presto a fine tappa e abbiamo deciso di proseguire visto che ci sentivamo bene per fare altri 15 chilometri oltre ai 10 appena conclusi. E' chiaro che facendo ieri metà tappa di oggi, stamani ci siamo alzati più tardi e siamo arrivati a Islares comunque presto.
Ci siamo presi così una giornata di descanso cioè di riposo.
Devo dire che un po' ci voleva perchè siamo usciti, nei giorni passati, da due giorni consecutivi di grandi città: Bilbao e Portugalete e sapete meglio di me che il pellegrino non ama particolarmente la confusione dopo che è entrato in una dimensione fatta di silenzio e tranquillità.
Diciamo che sto cercando gli spazi ampi nella natura e non nelle città, mentre cerco gli spazi raccolti nei piccoli borghi dove poter conoscere la gente del posto e condividere l'esperienza con gli altri pellegrini.
Questa è la mia e nostra dimensione. Oggi siamo passati lungo costa in un posto meraviglioso ma anche ieri il posto era stupendo. Hai davanti a te questo infinito fatto di color turchese e blu scuro; vedi l'inizio dove ci sono gli scogli ma non percepisci la fine perchè la linea dell'orizzonte è irraggiungibile ai nostri occhi.
Tutto questo ti dà serenità; tutto questo ti immerge nella natura ma anche nei tuoi pensieri, nelle tue preghiere, nelle persone più care, in tutti coloro che ti hanno chiesto di pensare a loro, ed anche in tutti quei bambini che direttamente non mi hanno chiesto nulla ma che mi hanno sempre interrogato con i loro occhioni.
Sono loro il nostro scopo e domani, mercoledì, saremo in tre a portarlo avanti e a condividerlo perchè arriva Marco che ci verrà incontro a Laredo.
Spero che sia anche lo scopo di tutti coloro che hanno preso le scatoline per metterci dentro una moneta per ogni giorno del nostro cammino, ma anche di coloro che senza scatolina vorranno comunque aiutarci a contribuire per garantire il cibo ai nostri bambini del villaggio di Hombolo.
Io gli ho conosciuti, direttamente, ballando con loro, giocando con loro e, nonostante le difficoltà, non ho mai visto tanta gioia così esplosiva e coinvolgente!
Vi abbraccio. Buon Cammino.



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