31 maggio 2017

Tappa 25: Luarca.

Carissimi, una splendida giornata di sole, anche se alcune volte velato, ci ha accolto stamani alla partenza e ci ha accompagnato fino ale prime ore del pomeriggio.
Sono le prime due foto che vi allego: il tramonto di ieri sera sul mare e i primi raggi di sole sulla prima spiaggia che abbiamo incontrato stamani presto.
Finire una giornata così e iniziarne un'altra nella stessa maniera, ti fa stare bene e non solo ti fa camminare bene.
Abbiamo dormito bene: a me capita raramente ma non per questo mi alzo stanco. E' sempre stata una magia del cammino: dormire poco ma avere comunque la forza e l'energia per affrontare i chilometri che devi fare.
Sono stati altri 24 chilometri suddivisi tra strada e sentieri nei boschi o lungo i pascoli. La particolarità di questi giorni è che il cammino si svolge tra quelle che qui vengono definite "depressioni boschive"; in pratica scendi nel bosco in maniera ripida fino a quasi zero di quota e risali dalla parte opposta sempre in maniera ripida per riconquistare la quota. Ecco, di queste depressioni ieri ne abbiamo fatte 6 e devo dire che alla fine la "depressione" è venuta a noi perchè non potete immaginare la fatica che si dura. Ma si sapeva della durezza di questo cammino e così infatti si è rivelata.
Strada facendo oggi ho pensato a mio padre che in questi ultimi tempi è calato con la salute. Ci siamo sentiti più volte per telefono e ieri, durante la telefonata, mi ha detto: "sai, non cammino più di tanto. Riesco ad andare solo a prendere il giornale poi inizio a respirare male". Gli ho risposto in forma scherzosa dicendogli che non deve prepararsi per fare il cammino di Santiago, quindi può andare bene anche solo andare a prendere il giornale.
Proseguendo gli ho detto che il cammino della vita è sempre stato suddiviso a fasi: in base all'età ciascuno è in grado di fare certe cose e non altre. E' un cammino che dobbiamo accettare sopratutto se, come a lui, gli è capitato all'età di 90 anni!
Mi ha risposto che avevo ragione ma non mi serviva; mi bastava aver scambiato due parole a distanza di chilometri e abbracciarlo simbolicamente con il pensiero.
Ho ripensato a questa telefonata stamani e ho pianto. Marco non si è accorto di nulla perchè era dietro un po' distaccato ma non ci sarebbero stati comunque problemi a farlo apertamente. E' un'altra delle regole non scritte del cammino: i sentimenti, le sensazioni, non vanno nascosti ma condivisi: anche in silenzio.
Un abbraccio. Buon Cammino.




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