09 giugno 2017

Tapa 33 e 34: Sobrado - A Brea.

Carissimi, riassumere due tappe così importanti perchè vicino a Santiago non è per nulla semplice. Anche perchè in questi ultimi giorni non è tanto la cronaca del cammino stesso quanto tutto quello che ruota nella testa.
Stranamente a quanto mi è accaduto le volte precedenti, già ieri sera mi sono ritornate davanti agli occhi immagini e situazioni di questi 34 giorni. Di solito è una parte dell'esperienza del cammino che viene quasi in automatico l'ultima notte ma forse quest'anno è stato ancora più particolare per tante vicessitudini e situazioni.
Ieri sera nel letto avevo davanti agli occhi la partenza da Bergamo, le prime spiaggie, il mare, la barba di Loris che giorno dopo giorno cresceva, l'arrivo di Marco, la pioggia sulla spiaggia, l'infortunio di Loris, l'ostello di Padre Ernesto, le tappe in solitario e tante, tante altre immagini che potete sicuramente immaginarvi e che io non sono riuscito e non riuscirò a descrivervi.
Marcello e Cristina durano giustamente un po' di fatica come tutti noi i primi giorni che iniziamo a camminare; ma stringono i denti e questo per un pellegrino è basilare. Oggi hanno superato i 30 chilometri e ne devono essere orgogliosi perchè anche questo fa parte dell'esperienza che stanno facendo. I dolori passeranno.
Ieri abbiamo rincontrato due ragazze americane che avevamo perso nella settimana precedente, a dimostrazione che il cammino è come un elastico: prima o poi ti rivedi e ti rincontri. Oggi abbiamo fatto le foto; eravamo così felici di rivederle! Speriamo poi sabato in piazza di poter rivedere altri amici che abbiamo conosciuto strada facendo.
Sono questi gli incontri che ti rallegrano il cuore che già hai rallegrato per il fatto di essere qui; sono questi gli incontri che ti riempiono la giornata facendotela apparire con il sole mentre invece ci sono le nuvole.
Come l'incontro con lo scultore che ha scolpito le pietre che sono sui cammini francese, sul nord e sulla Via della Plata. Sono quelle che abbiamo visto due anni fa e ora, casualmente, abbiamo incontrato l'uomo che le ha fatte.
Un giorno. Soltanto un giorno per rivedere quella piazza ormai nota ma tutte le volte diversa; quella piazza dove pensavamo di arrivare con Loris, dove pensavamo di fare un'altra foto di profilo con le barbe lunghe come tre anni fa. Mi manca Loris, ma il cammino è sempre qui e chissà....................
La voglia è anche quella di riabbracciare famiglia e amici; è naturale dopo tutti questi giorni. E che giorni..........
Con la lettura dei nomi dei bambini di Hombolo siamo arrivati alla lettera W; siamo alla fine di un lungo percorso e i cinque bambini di domani non saranno i più fortunati perchè arriveranno simbolicamente in piazza: tutti entreranno con noi in quella piazza e finalmente potranno uscire dallo zaino e liberare, come noi, la loro gioia e felicità! Io in più ci metterò qualche lacrima che già ora comincia a scorrere.
Un abbraccio. Buon Cammino.




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