15 settembre 2023

Le curve e le salite del pellegrino.....e della vita!

Carissimi,
prima di iniziare a resocontarvi su questi ultimi due giorni, devo delle scuse a Paola, mia moglie, perchè stamani non ho avuto una necessaria attenzione e sensibilità nei suoi confronti. Lei sà di cosa parlo naturalmente e io sò dove ho sbagliato, uno sbaglio che ha condizionato buona parte della mattinata ed era giusto che fosse così.
Altri due giorni; altre due tappe che ci hanno la prima allontanato dal mare e la seconda, quella di oggi, riavvicinato per un ultimo saluto.
La giornata di ieri è quella che materialmente ha dato il titolo a questo post: curve, salite e io aggiungo anche fatica, tanta fatica. Siamo saliti dal livello del mare fino alla quota più alta di questo cammino (427 s.l.m.) per poi riscenderne una buona parte ed arrivare al Monastero di Armenteira dove ci aspettava uno dei momenti più intimi del cammino: la preghiera serale con le suore di clausura che lo abitano.
Intimità, raccoglimento, preghiera, lodi ed inni; alla base di tutto: la motivazione che mi sono portato dietro per questo cammino e cioè il ricordo per tutti i colleghi di lavoro che ho conosciuto e che hanno intrapreso il Cammino finale, quello veramente con la C maiuscola.
Era giusto quindi, per me, durare fatica nel pensiero e con il pensiero di questi amici, perchè molti di loro hanno sofferto e perchè a tutti loro devo un grande GRAZIE per i tanti anni passati insieme.
Sono ancora tutti con me nello zaino perchè è con loro che arriverò a Santiago e perchè è per loro che fatica, sudore, bolle e vesciche sono state vissute e non maledette. Nel loro nome, nel loro ricordo; ciascuno di loro ha avuto in questo cammino un posto speciale e ciascuno di loro mi ha sicuramente sorretto nei momenti di difficoltà.
Siamo arrivati oggi a Vilanova de Aurosa e stasera sarà l'ultima notte sul cammino; quella notte dove ripasso sempre mentalmente le tante immagini immagazzinate in queste due settimane, le tante sensazioni vissute, le condivisioni con i miei compagni di viaggio. Sarà una notte più lunga nel tempo e più corta nel sonno.
Domattina poi ci imbarchiamo per la Via Crucis che ci porterà fino a Padron da dove proseguiremo poi per Santiago dove penso di arrivare per il primo pomeriggio. Ha messo tempo brutto ma dobbiamo ringraziare che fino ad oggi abbiamo sempre avuto il sole e non pioggia battente. Abbiamo sempre preso, affrontato e gestito giorno per giorno perchè è così che si deve fare.
Le curve e le salite del pellegrino, come dice il titolo del post, sono ribaltabili nella nostra vita quotidiana perchè, lo dico sempre, il cammino è la metafora della vita. Aggiungo che dietro le curve non sappiamo mai cosa c'è, cosa possiamo trovare o non trovare; e aggiungo sempre che dopo la salita c'è sempre una discesa.
Un'amica mi scriveva in questi giorni che non è facile mettere in pratica alcune o tutte quelle riflessioni che ho scritto su questo blog. E' vero: non è facile per nessuno, me per primo. Ma già farsele queste riflessioni vuol dire avere consapevolezza che possiamo e dobbiamo cambiare qualcosa nel nostro quotidiano.
Il cammino vero inizia quando tornerò, come sempre. Ed è lì che iniziano le salite, la fatica, l'incertezza del dietro la curva ma iniziano anche le discese, i rettilinei e l'aiuto di chi mi sta accanto che mitiga la fatica e allarga il cuore.
A domani; in quella piazza; su quelle pietre che mi hanno visto disteso tante volte e con le quali ho confidenza ma sempre rispetto e grande riconoscenza.
Un abbraccio. Buon Cammino. Nicola.
Alba a Pontevedra.
Il punto più alto.
La via dell'acqua.

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