12 settembre 2023

La vera dimensione del pellegrino.

Carissimi,
nona tappa di un cammino che ci sta sempre più avvolgendo nel suo spirito e nella motivazione che ciascuno di noi gli ha dato.
Abbiamo lasciato Vigo e siamo arrivati a Redondela dopo aver percorso grosso modo 18 chilometri. Siamo quindi usciti dalla città e abbiamo riassaporato il silenzio, la natura e il paesaggio avendo anche la fortuna che la tappa di oggi ce l'ha permesso visto la sua configurazione.
La vera dimensione del pellegrino è questa: silenzio, spazi piccoli, natura. Tutto questo porta a: riflettere, guardare, ammirare, ringraziare.
In una città non può avvenire ed è per questo che appena fuori da Vigo ci siamo sentiti veramente e nuovamente in una nuova dimensione, quella vera; quella comunque che non può essere una costante perchè in un qualsiasi cammino le città le incontriamo, le attraversiamo e alcune volte le viviamo dovendoci fermare per la notte.
Non è che sia un problema esistenziale questa situazione; anzi direi che è una componente molto importante e molto vera del cammino: passare da una situazione di pace interiore ed esteriore, ad una frenesia e ad un caos quale può dare ed essere una città. Ma è proprio vivendo queste due situazioni che mi posso rendere conto di quanta differenza ci sia tra le due condizioni e di quanto posso andare a perdere vivendo soltanto nella seconda condizione.
E lo sforzo dovrebbe essere proprio quello di calare nella nostra giornata, nella nostra vita quotidiana, quello spirito e quella condizione di serenità e tranquillità almeno a livello pratico. E invece corriamo, corriamo e poi ancora corriamo fino a quando non sperimentiamo un momento completamente diverso come può essere una semplice passeggiata in campagna e ci diciamo quanto stiamo bene.....
Non è mai stato facile per me tornare alla vita di tutti i giorni dopo un'esperienza di cammino o dopo un'esperienza in Tanzania. Torni spaesato, con ritmi mentali diversi ma puoi comunque darti una regolata nelle cose che devi fare! Ne parlavo con Graziella alla quale dicevo che si torna a casa dal cammino con ingranaggi diversi che dovranno sempre essere oliati per avere il massimo di rendimento. Sta a noi, sta a me, ma sò per esperienza che non è facile nè automatico. E allora una possibilità in questi casi è tornare molto spesso con la mente alle immagini VISSUTE del cammino fatto; sono un toccasana e molte volte anche una punzecchiatura efficace alle nostre corse quotidiane.
Un abbraccio. Buon Cammino. Nicola.

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