Carissimi, proprio così: il tramonto di ieri penso si possa annoverare tra le cose più belle viste fino ad oggi e come simbolo di questo cammino. A picco sull'oceano da una piazzetta circolare in aggetto sul mare, una chiesetta alle spalle, il rumore delle onde in lontananza e la luce solare che piano piano diminuisce come lo stesso tiepore sul viso.
Inizio la giornata di oggi con una immagine di ieri. Ci sta; sul cammino di Santiago l'ho fatto tante volte perchè appunta tante volte le cose più belle avvenivano nella tarda serata e certe volte anche di notte.
La tappa di oggi aveva una discreta lunghezza e un paio di passaggi su delle roccette che hanno richiesto la massima attenzione nel posizionare piedi e bacchette oltre che una discreta fatica nel superarle. Ma ne vale sempre la pena perchè quando si arriva in cima il panorama è sempre splendido.
Anche oggi sabbia per alcuni chilometri, alla quale comunque ci stiamo abituando sia con il ritmo che con la stabilità e di conseguenza con la fatica. Siamo entrati per un tratto leggermente nell'interno anche perchè una parte del cammino originario sulla costa era franato perchè qui l'erosione è sempre in atto. Questo ci ha permesso di vedere le grosse piantagioni e serre che già la guida descriveva, senza però capire la varietà delle piante coltivate! Chiederemo.
Verso metà percorso abbiamo avuto una disavventura con un insetto non meglio identificato che ha lasciato il suo pungiglione sotto il mio occhio e altre due punture a Paola nel collo e sulla testa. Discreto dolore e bruciore e soprattutto per un paio di chilometri non siamo stati sicuri di eventuali nuovi attacchi. Ipotizzo che le creme solari abbiano attivato un gusto olfattivo invitante!
La chiusura della tappa di oggi è stata poi quella tipica chiusura che non vorresti mai nè avere nè tantomeno fare: quattro chilometri di strada asfaltata interna senza particolari prospettive paesaggistiche e naturalmente tutta al sole. Lo sapevamo ma quando poi ti trovi di persona a farlo non puoi far altro che stringere i denti e basta. Alla fine la suddetta strada portava nella piazzetta principale del paese di Odeceixe, che ci ospita per la notte in un simpatico soppalco con tre letti e al livello sotto un bagno e il tavolo su cui vi sto scrivendo.
Tanto per ridere: domani dovremo rifare gli stessi quattro chilometri di strada ma dal lato opposto, per tornare sul mare! Meglio riderci sopra.
Un abbraccio. Buon Cammino.
Nicola.
Nessun commento:
Posta un commento