11 giugno 2018

Tappa 36 arrivo: ogni cammino inizia con il primo passo.

 Carissimi,
mi sono preso due giorni di ulteriore silenzio per metabolizzare l'ultima tappa, il nostro arrivo e il primo giorno (oggi) senza zaino sulle spalle.
Che dirvi? Che sono felice? Che non penso di aver fatto un'impresa? Che lo rifarei? Sono cose di cui conoscete già le risposte ma me le sono comunque ripetute dentro di me perchè sono i primi interrogativi, tra le tante cose, che ti vengono in mente quando entri in quella piazza.
Così adesso che ho finito per l'ultima volta di fare lo zaino in previsione di alzarsi alle 5.30 per andare all'aeroporto e rientrare a casa, mi pongo le stesse domande ma sopratutto continuo a ringraziare per l'occasione avuta e per l'esperienza fatta. Abbiamo chiuso questi 38 giorni nel modo che si è ritenuto più giusto: con la visita alla piccola Chiesa sugli scogli a Muxia. Lì abbiamo messo insieme la spiritualità, il mare, gli scogli e la pioggia che tutti insieme hanno caratterizzato questo cammino del nord.
Non mi sento più leggero ora che sono arrivato se non per il fatto di non avere lo zaino fisicamente sulle spalle; mi sento ancora addosso le tante persone che ho portato con me ed i tanti pensieri che gli amici mi avevano affidato. Ricordate Lia? Ne ho parlato in uno dei primi post. Ebbene Lia è arrivata con me in questa piazza e ci è arrivata con quel sorriso che l'ha sempre contraddistinta e caratterizzata. C'è stato un momento nel quale ho pensato che mi dicesse qualcosa all'orecchio visto che era nel mio zaino proprio dietro la mia testa. Sensazioni, emozioni ma anche amici veri che in un modo o in un altro hanno camminato con me e con tutti noi.
La Compostela è stata dedicata al babbo: era il suo cammino e se non ho potuto fare quella telefonata ho comunque camminato per giorni e giorni con il suo pensiero e con i ricordi di quel pezzo di vita che ho passato vissuto con lui.
C'erano poi Marco, Mauro, Amo, Guido, Alessio tutti amici che adesso camminano su altri prati e sentieri.
Poi c'eravate voi, ciascuno di voi; con il vostro modo di seguirci silenzioso oppure scritto, ma sempre discreto, gioioso e appassionato. A voi il mio grazie smisurato per una condivisione che reputo ugualmente smisurata.
Poi accanto a me i miei compagni di viaggio con i quali ho condiviso tutto quello che c'era da condividere: la gioia, il ridere, la fatica, la pioggia, i sassi, la spiaggia, il vento, le preghiere, il mare, le salite, i dolori, le difficoltà. A loro il grazie per avermi sopportato, per essersi fidati e affidati ma sopratutto il grazie per esserci stati: con il cuore!
Abbiamo rivisto persone che non vedevamo da due settimane e, come accade sul cammino, le abbiamo riviste per caso scegliendo un bar invece di un altro, una strada invece di un'altra. Sono rapporti forti che fisicamente finiranno con stasera ma resteranno indelebili nel cuore e non solo perchè le foto ci aiuteranno in questo ma perchè sono stati momenti di incontro vissuti e vissuti al massimo.
Torniamo alla normalità da domani ma sta a noi mantenerla tale o renderla diversa in qualcosa. Non andrò in ufficio con lo zaino e la valigetta mi farà un certo effetto ma posso andarci a piedi invece che in motorino. Gli ostacoli potrei superarli senza arrabbiarmi così come non serviva arrabbiarsi se trovavi una salita che non ti aspettavi. Potrei cambiare il saluto del "buongiorno" in un "buona giornata", così come abbiamo augurato "buon cammino" per 830 chilometri a tutti quelli che incontravamo.
In tutto questo, che possono apparire solo dei buoni propositi, c'è una grande verità che non la dico io ma la dice il cammino: si inizia sempre dal primo passo!
Auguro a me, a voi, ai miei compagni di viaggio di fare questo primo passo e poi un secondo e poi un terzo e poi............poi saremo diversi: noi e chi ci sta intorno.
Grazie ancora.
Un abbraccio. Buon Cammino........e Buon Primo Passo.
Nicola.






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