14 aprile 2017

Si riparte! Cammino del Nord verso Santiago

Aver deciso di vedere di persona, di toccare con mano non una ma tante realtà quali la povertà, la fame, la miseria, l’Aids e tante altre malattie, non è stata una scelta dettata dall’emotività, dalla sensibilità dei nostri caratteri, ma bensì una conseguenza di una riflessione che ha voluto mettere da parte il nostro mondo dorato, supertecnologico e nello stesso tempo povero e arido; che ha voluto mettere da parte la televisione dove ogni tanto vediamo immagini da paesi lontani con situazioni inimmaginabili ma dalle quali con il telecomando in mano possiamo facilmente fuggire; che ha voluto andare oltre le cifre, i numeri, le statistiche che si leggono sui giornali.

Il nostro andare in Tanzania e lavorare per lei, è stato dare un nome a queste cifre, è stato dare un volto a questi numeri, è stato ed è dare voce a chi non ne ha! Ed è stato soprattutto impossibile fuggire da tutto questo, impossibile cambiare canale: eravamo lì, siamo stati lì! E da lì non potevamo venire via ma potevamo invece fare tesoro di tutto quello che stavamo vedendo e vivendo.

Siamo delle isole di buona energia come ce ne sono molte agli angoli di questo mondo; vogliamo coinvolgere in questo nostro personale percorso quanti più malriusciti si sia in grado di reperire, quante più persone stiano cercando se stessi o qualcosa che li renda più colmi, tutti coloro che apprezzano la vita, che salutano il nuovo giorno per tutto ciò che porterà e che ringraziano alla sera per le cose avute e per quelle fatte, che apprezzano i doni che hanno ma che vogliono dividerli o fare in modo che anche altri li abbiano.

Ci piace pensare ad un gruppo di amici che hanno la consapevolezza di essere una goccia di acqua in un oceano, che non pretendono di cambiare l’ordine delle cose ma che comunque abbiano la certezza che partecipando ad alcuni progetti si possa fare qualcosa di buono e perché a quell’oceano mancherebbe la nostra goccia; ci piace pensare di non avere una mèta precisa ma di farci guidare dal cuore, di essere svincolati da etichette, da sigle e di correre dietro a progetti diversi tra loro che però conducono tutti in un posto: in Tanzania.

Ci piace credere che sia possibile aiutare questi nostri amici senza avere una grande struttura alle spalle, anche senza avere grossi mezzi finanziari o altre cose ancora, ma basandosi soltanto sulle nostre motivazioni, sul “passa parola”, sui piccoli passi, fatti però con piede sicuro e cuore fermo.

Decidere di impegnarsi in tutto questo significa prima di ogni altra cosa cercare di capire e cercare di vedere; poi dopo, apprezzare le nostre immense possibilità ed aprire il nostro cuore e la nostra mente ad un coinvolgimento totale; ed infine fare, perché qualsiasi cosa tu decida da fare, grande o piccola che sia, in Tanzania acquista un valore immenso, un’importanza che neppure immaginiamo.

Nicola



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